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lunedì 27 agosto 2012

Nel film “Puerto Escondido” il regista Salvatores si lascia trasportare molto dalla fantasia e dalla bizzarria



Titolo: Puerto Escondido

Regia: Gabriele Salvatores
Sceneggiatura: Gabriele Salvatores, Enzo Monteleone, Diego Abatantuono
Produzione: Italia 1992
Cast: Claudio Bisio, Diego Abatantuono, Valeria Golino, Renato Carpentieri, Antonio Catania, Fabrizio Bentivoglio, Elena Callegari, […]


Ho rivisto recentemente “Puerto Escondido” in TV, trasmesso da La7, dopo venti anni dalla sua prima uscita (1992) trovandolo sui generis non tanto per il contenuto ma per la maniera fantasiosa che il regista Gabriele Salvatores ha utilizzato. È un film giallo ma dai connotati fantastici, bizzarri, a volte anche onirici, la cui trama si svolge soprattutto in Messico “una delle pattumiere degli Stati Uniti. Tutti i loro rifiuti, le cose che non gli servono più” vanno a finire là. E va a finire là anche Mario Tozzi (Diego Abatantuono), un milanese impiegato di banca, abbastanza integrato, dove incontra Anita (Valeria Golino) e Alex (Claudio Bisio) a cui confessa“fino a tre mesi fa facevo una vita normale. Stavo inquadrato, in una società che ha delle regole, e rispettavo le regole: ero convinto che rispettando queste regole ci fossero dei tornaconti, ci fosse una regia occulta che mi muovesse, che mi facesse diventar vecchio in un certo modo, con più saggezza, con delle sicurezze”. Per sfuggire ad un’indagine di polizia su un omicidio dove è implicato il commissario di polizia Viola (Renato Carpentieri), Mario finisce, dunque, in Messico, in un porto segreto, dove si abituerà alla stessa vita di stenti e di espedienti, sicuramente priva di stress, condotta da Alex e Anita, tant’è che Alex afferma “Sai, basta ridurre le esigenze. Più consumi, e più devi trovare i soldi, devi lavorare... poi diventi schiavo... Invece così...”
Dopo il meritato successo e l’ottenimento dell’Oscar con il film Mediterraneo (1991), Salvatores con questo film delude un po’ anche se la sceneggiatura gode di un buon substrato e gli attori si mostrano abbastanza bravi. Il film, infatti, ha ricevuto due Nastri d’argento sia per Diego Abatantuono come migliore attore sia per Renato Carpentieri come migliore attore non protagonista.