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martedì 24 ottobre 2017
Il mito delle “Sirene” per descrivere l’incontro delle diversità della nostra società
Titolo: Sirene
Regia: Davide Marengo
Soggetto di Serie
e Showrunner: Ivan
Cotroneo
Sceneggiatura: Ivan
Cotroneo, Monica Rametta
Musiche: Massimo Nunzi
Produzione: Italia
2017, fiction Rai
Cast: Valentina Bellé,
Maria Pia Calzone, Ornella Muti, Luca Argentero, Denise Tantucci, Rosy
Franzese, Michele Morrone, Massimiliano Gallo, Monica Nappo, Teresa Saponangelo,
Andrea Lia Domizio, Lorena Cacciatore,
Vincenzo Crea, Yari Gugliucci, Fabrizia Sacchi, Andrea Renzi […]
Sirene
è la nuova serie tv, in sei puntate, trasmessa su Rai1 a partire da giovedì 26
ottobre, con la regia di Davide Marengo e da un soggetto scritto dal regista Ivan
Cotroneo. Una commedia fantastica, adatta per il popolo televisivo e anche per
un pubblico giovane e giovanissimo, che, in certo qual modo, per certi argomenti
trattati, lascia ricordare il film Splash
– Una Sirena a Manhattan (1984) di Ron Howard, da cui, però, si distacca
completamente per la trama diversa. Essa, infatti, tratta di quattro sirene, Marica
(Maria Pia Scalzone) e le sue tre figlie, Yara (Valentina Bellè), Irene (Denise
Tantucci) e Daria (Rosy Franzese) che segretamente lasciano il mare e si recano
sulla terra alla ricerca di Ares (Michele Morrone), l’ultimo tritone del Mediterraneo
fuggito perché non sopportava la loro egemonia. La ricerca e il ritrovamento sono
di vitale importanza perché il tritone accoppiandosi con Yara, la fidanzata, permetterà
la continuazione della specie, che altrimenti rischia l’estinzione. Un soggetto
che altro non è che un mito, pari a un mito greco, che usa questa figura
incantatrice, metà donna e metà pesce, decantata da Omero nel canto XII dell’Odissea: … alle sirene non sfugge l’agile nave che s’accostava: e un
armonioso canto intonarono, per
descrivere gli esseri umani e tutte le sue assurdità, ma per privilegiare quel
sentimento eterno e universale qual è l’Amore, che tende a includere e a rispettare l’altro, ma che, al
tempo stesso, toglie piacevolmente il respiro e la ragione.
Le quattro sirene,
ovviamente, lasciate le loro spoglie marine e indossate quelle terrestri, si
accorgono subito delle stranezze, a loro inspiegabili, che caratterizzano gli
umani e instaurano subito con loro uno scontro al fine di conquistarli perché
ritengono che appartengano a una razza inferiore. Quello scontro diventerà un
incontro che lascia presagire chi vincerà, perché i due mondi saranno costretti
a conoscersi, ad apprezzarsi e, infine, a comprendersi.
Ivan Cotroneo, che ha
assunto anche le vesti di showrunner cercando,
cioè, di contribuire personalmente durante la produzione, la lavorazione e il
montaggio ad ottenere un migliore risultato, ne ha scritto il soggetto per parlare di differenze e di inclusione,
di rispetto dell’altro e di quanto in definitiva si possa veramente amare chi è
diverso da te, così diverso da respirare con le branchie invece che con i
polmoni.
Sirene
è anche una serie ricca di tematiche attuali, come il bullismo, la salvaguardia
dell’ambiente, la ricchezza paesaggistica, l’alcolismo giovanile, la diversità,
l’integrazione, il rapporto umano messo a rischio da internet e dalla tv, ecc. Per essa è stata scelta Napoli, la vera coprotagonista,
perché è la città che, secondo il mito, fu fondata in onore delle sirene, e che
è unica a mostrare pienezza di soffio vitale, di fascino, di atmosfere magiche,
di colori e di bellezze uniche al mondo, messe in risalto dalla fotografia
stupenda di Michele Attanasio, ma soprattutto caratterizzata da una grande musicalità
che si coglie già nell’inflessione tipica del dialetto e nelle belle musiche,
per le quali Massimo Nunzi ha arrangiato canzoni napoletane famose in chiave jazz.
I personaggi sono interpretati da attori fantastici, bravi, splendidi, tra cui
spiccano Valentina Bellè e Luca Argentero, che li hanno resi profondi e indimenticabili.
Francesco
Giuliano
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