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lunedì 24 giugno 2013
“Blood” di Nick Murphy un triller che indaga sulla psiche umana
Titolo:
Blood
Regia:
Nick Murphy
Sceneggiatura:
Bill Gallegher
Musice
originali: Daniel Pemberton
Produzione:
Gran Bretagna 2013
Cast: Paul Bettany, Mark Strong, Brian Cox, Stephen
Graham, Ben Crompton, Zoë Tapper, Adrian Edmondson, Natasha Little, Patrick
Hurd-Wood, […]
L’acqua,
l’arché, il principio di tutte le cose secondo Talete, è anche il principio di
questo film di Nick Murphy, dove la sua trasparenza fa vedere un grosso
ciottolo con un foro che, dopo averlo tratto, suggella la solidarietà tra due
fratelli ancora infanti, Joe e Chrissie Fairburn (rispettivamente Paul Bettany
e Stephen Graham), anzi sancisce la dipendenza indiscussa di Chrissie, dal
carattere debole e insicuro, dal fratello Joe impulsivo e prepotente. Ambedue
da grandi sono diventati poliziotti dello stesso dipartimento di polizia seguendo
le orme del padre Lenny (Brian Cox), poliziotto dal carattere onesto e
autoritario, quando ancora era in servizio, ma che ora manifesta segni di
demenza senile irreversibile. L’incipit del film, che è stato paragonato per la
sua peculiarità dall’Hollywood Reporter al film Mistic River (2003) di Clinti
Eastwood, è il ritrovamento di una ragazza morta, Angela, compagna di scuola di
Miriam Fairburn (Naomi Battrick) figlia di Joe, uccisa con dodici pugnalate. La
comunità che vuole la cattura del colpevole pressa sulla polizia come il vento
costante che spira in quell’isola e che preme sulle persone. Jason Buliegh (Ben
Crompton), un pregiudicato dai trascorsi violenti e turbolenti, viene indagato e arrestato, ma
a causa di mancanza di prove viene subito dopo liberato. Da questo momento il
film assume il carattere di un triller dai connotati particolari e insoliti,
sui generis, cioè avulso dalla normale indagine poliziesca caratteristica di
film dello stesso genere. Un triller da mozzafiato, sconvolgente, imprevedibile
nei risvolti che cerca di indagare sulla psiche umana, che scava nell’animo di
ogni uomo, che scende nei meandri della personalità umana e dei fattori che
l’hanno modellata, che investiga sui sensi di colpa, sui rancori latenti del
passato che orientano i comportamenti individuali irreversibilmente. Per tutto
questo, il film, una metafora del comportamento umano, utilizza la vena
poliziesca come strumento e non come fine e descrive l’angoscia e il disagio
dell’individuo che, per impulsività e per perdita momentanea della
ragionevolezza, commette un grave fallo che non gli permette di tornare sui
suoi passi trovandosi solo come in un tunnel senza via di scampo. “Faber est suae quisque fortunae” la
locuzione dello storico romano Sallustio, secondo cui ognuno è artefice del
proprio destino, è infatti il tema attorno a cui ruota tutto il film. Un
crimine commesso in un attimo di ira invereconda diventa la spada di Damocle di
colui che lo ha commesso e che tenta di sfuggire da esso. La sua coscienza
sporca emerge violentemente e prepotentemente. Gli errori commessi rimangono
indelebili nella mente e “lasciano il segno come una macchia di sangue”.
Il
film traccia anche le linee che mettono in evidenza la dipendenza di Chrissie da
Joe, più per plagio che per affetto, e il suo superamento di tutto questo
rimettendo il ciottolo con il buco nelle mani del fratello Joe.
L’ambiente
scelto, luoghi dell’infanzia del regista Nick Murphy, è un’isola che si può
raggiungere quando la marea è bassa ed essa metaforicamente rappresenta l’uomo
che nella sua solitudine entra in lotta con la sua coscienza che viene a galla.
I
movimenti di luce, i paesaggi aperti, suggestivi e desolati al tempo stesso,
descrivono magnificamente i fatti tracciati nel film. Le musiche scelte calzano
magnificamente il susseguirsi delle azioni e concorrono al coinvolgimento dello
spettatore che rimane con il fiato sospeso sino all’ultima scena del film.
Il
regista è stato molto bravo perché è riuscito a tirare fuori da tutti gli
attori il meglio di loro stessi: Paul Bettany (Legion, Il codice da Vinci),
Mark Strong (La talpa, Lanterna verde), Brian Cox (L’alba del pianeta delle
scimmie, The Bourne Supremacy), Stephen Graham (La talpa, Nemico pubblico).
Il
film sarà proiettato nella sale a partire dal prossimo 27 giugno.
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