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mercoledì 25 maggio 2016

“Colonia” è un thriller che amalgama storia e suspense in un paese lacerato dalla dittatura

Titolo: Colonia
Regia: Florian Gallenberger
Sceneggiatura: Torsten Wenzel, Florian Gallenberger
Produzione Paese: Lussemburgo, Francia, Germania 2015

Cast: Emma Watson, Daniel Brühl, Michael Nyqvist, Richenda Carey, Vicky Krieps, Jeanne Werner, Julian Ovenden, August Zirner, Martin Wuttke, César Bordón, Nicolás Barso, […]
Ispirandosi  a  fatti realmente  accaduti, “Colonia” descrive  la  storia  di due giovani, Lena (Emma Watson)  e  Daniel (Daniel Brühl),  una  coppia che rimane implicata nel sanguinoso e disumano colpo di stato militare avvenuto in Cile. Era il 1973. Lena va alla ricerca di Daniel rapito dalla polizia segreta del dittatore Pinochet, e lo trova in un luogo inespugnabile  che   è ubicato   nel   sud   del   Cile, noto con il nome di  Colonia Dignidad, da cui deriva il titolo del film. Apparentemente Colonia  è  una  missione  retta da un  predicatore  laico  di  nome  Paul  Schäfer (Michael Nyqvist), che si fa chiamare Pius, ma, nella realtà, è un lager dal cui non si può fuggire, a 300 km da Santiago del Cile. Per questo, Lena decide di entrare a far parte dalla setta di Schäfer  allo scopo di ritrovare Daniel.
“Nella Colonia, fondata nel 1961, tutti gli abitanti erano prigionieri in una sorta di Stato dentro  lo  Stato, retti da  forma  di  dittatura,  e  vivevano  secondo  le regole autocratiche  imposte  dallo stesso  Schäfer. Originariamente,  il  borgo  fu  costruito  per  essere  un ‘Villaggio  Tedesco Modello’ mascherato  da  missione  caritatevole  per  la  popolazione  rurale  del  Cile, e in  seguito  divenne  una delle  più  grandi  fattorie  del  Cile.  Dalla sua fondazione,  solo  un  numero  esiguo  di  persone riuscì a fuggire da Colonia Dignidad. Gran parte dei fuggitivi venivano catturati e riportati a Colonia con l’ appoggio dell’Ambasciata Tedesca, che collaborava strettamente con Paul Schäfer”.

Questo film, diretto dal quarantaseienne regista Florian Gallenberger, tedesco di Monaco di Baviera, che ne ha scritto la sceneggiatura assieme a Torsten Wenzel,  facendo convivere  un’affascinante storia  d’amore con  un  thriller  politico, trasmette un messaggio profondo e importante attraverso l’intrattenimento e la suspense, così come è avvenuto con thriller dello stesso genere, in cui si coniuga l’aspetto sentimentale con quello poliziesco. Ne sono esempi i film di successo degli anni ’70 come “I tre giorni del condor” (1975) e “Tutti gli uomini del Presidente” (1976) o recenti come “Argo” (2012) e “The imitation game” (2014).
Dal 26 maggio 2016 nei Cinema.

Filmografia
Il colpo alla Gate Manor (1990), Mistero di Notdurftanstalt (1993), Tango Berlino (1997), Puttana (1997), Buck (1997) Honolulu (2001), Shandows of time (2004), John Rabe (2009).
                                                 Francesco Giuliano

“Boris Giuliano, un poliziotto a Palermo” film tv trasmesso su RAI 1 il 23 e 24 maggio 2016

Titolo: Boris Giuliano, un poliziotto a Palermo
Regia: Richy Tognazzi
Soggetto: Angelo Pasquini
Sceneggiatura: Giovanna Koch, Angelo Pasquini, Richy Tognazzi
Produzione: RAI1 – Italia 2016
Cast: Adriano Giannini, Nicole Grimaudo, Ettore Bassi, Antonio Gerardi, Luigi Maria Burruano, Enrico Lo Verso, Nicola Rignanese, Francesco Montanari, Fabrizio Bracconeri, Pietro Delle Piane, Vanni Bramati, Ivan Castiglione, Speranza Vanni, Vincenzo Ferrera, Dino Giarrusso, Manlio Dovi, Vincenzo Crivello, Vito Facciola, Giacinto Ferro, Lollo Franco, Salvatore Lazzaro, Bruno Torrisi, Sebastiano Lo Monaco, Pippo Pattavina, Tony Sperandeo, Francesco Benigno, Alfredo Lo Bianco, […]



È stato un grande successo di pubblico, la miniserie televisiva “Boris Giuliano, un poliziotto a Palermo” sul capo della squadra mobile di Palermo Giorgio Boris Giuliano (Adriano Giannini), che venne ucciso, mentre si trovava alla cassa del Caffè  Lux di Palermo, da Leoluca Bagarella (Francesco Benigno) con sette colpi di pistola alle spalle, il 21 luglio 1979, a quarantanove anni. Il film, pur essendo in parte romanzato, è diretto da Richy Tognazzi, bravo regista che sa ben costruire opere di impegno civile come questo. E' una di quelle pellicole che colpiscono l’animo dello spettatore e lo emozionano perché descrive, assieme ad una parte della storia recente del nostro paese, le vicissitudini di quest'uomo poliziotto che lottò la mafia di Palermo con metodi innovativi ed efficaci. Il soggetto del film, che è una sintesi degli incontri e degli scontri con le istituzioni e con i capi mafiosi e delle amarezze e dei successi in campo di un grande servitore dello Stato italiano, è un pullulare di personaggi famosi, grandi per la moralità, serietà  e coerenza umane encomiabili, di cui si è scritto e parlato molto, come il giudice Pietro Scaglione (Pippo Pattavina), il giornalista de “L’ora” Mauro de Mauro (Manlio Dovi), il colonnello Russo (Vito Facciola), morti o scomparsi per avere difeso la dignità del ruolo che coprivano. A cui si aggiunge la figura di chi non si è detto nulla per il rispetto del proprio dolore, come la moglie Maria Leonetta, interpretata magnificamente da Nicole Grimaudo che fa del marito, con il suo estro di grande attrice, un gigante mostrandone l’umanità di madre e di moglie e il suo grande amore per la famiglia e per il marito.
A Boris Giuliano venne conferita la Medaglia d’Oro al valore civile, circa un anno dopo  dalla sua morte: “ Valoroso funzionario di Pubblica Sicurezza, pur consapevole dei pericoli cui andava incontro operando in un ambiente caratterizzato da intensa criminalità, con alto senso del dovere e non comuni doti professionali si prodigava infaticabilmente nella costante e appassionante opera di polizia giudiziaria che portava all'individuazione e all'arresto di pericolosi delinquenti, spesso appartenenti ad organizzazioni mafiose anche a livello internazionale.
Assassinato in un vile e proditorio agguato tesogli da un killer, pagava con la vita il suo coraggio e la dedizione ai più alti ideali di giustizia.
Palermo, 21 luglio 1979”.
Piazza Armerina, in provincia di Enna, famosa per i suoi mosaici della Villa Romana del terzo secolo, è la sua città natale, dove l'Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato è intitolato a Boris Giuliano, in suo ricordo.
Nel 2013, fu bandito il Concorso “Stato, mafia e Società” del Premio Themis, a cui partecipai con la poesia “La Ballata di un eroe”, scritta pensando a questo grande uomo. La poesia ebbe il terzo posto e fa parte dell’Antologia “Eroi e antieroi” (A&B editrice, 2013):
La lupara tuona/ la letale rosata fa centro/ un grido di dolore / nell’aria vagola/ la ferita gronda sangue/ l’eroico corpo si contorce/ barcolla / si squilibra/ al suolo/ esanime sbatte/ sulla fresca vermiglia chiazza/ nell’aria mille schizzi spruzza/ urla di angoscia / s’odono in lontananza/ corre senza speranza/ la novella sposa/ ormai vedova / lacrime gronda / dai suoi occhi sgomenti/ intorno tutto tace/ il suo cuore non ha pace/ intorno nessuno ha visto/ la rabbia si fa grande/ intorno nessuno ha udito/ lo sconforto si sfrena/ cos’è la libertà/ solo pochi lo sanno”.

Filmografia
Piccoli equivoci /1989), Ultrà (1991), La scorta (1993), Vite strozzate (1996), I giudici – Excellent Cadavers (1999), Un altro mondo è possibile (2001), Il Papa buono (2003), Io no (2003), L’isola dei segreti – Korè (2009), Il padre e lo straniero (2010), Mia madre (2010), Tutta colpa della musica (2011), Il caso – Dove eravamo rimasti? (2012), L’assalto (2013), Pietro Mennea – La freccia del Sud (2015).

Francesco Giuliano