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lunedì 18 settembre 2017
“Veleno” descrive l’osmosi degli effetti dannosi dei rifiuti tossici dall’ambiente ai rapporti umani
Titolo:
Veleno
Regia
e sceneggiatura: Diego Olivares
Produzione
Paese: Italia, 2017
Cast:
Luisa Ranieri, Massimilino Gallo, Salvatore Esposito, Miriam Candurro, Gennaro
Di Colandrea, Marianna Robustelli, Nando Paone, […]
Diego
Olivares, nel passare dalla professione di avvocato civilista a quella di
regista con la sua opera prima “I cinghiali di Portici” (2003) e, ora, con
questo interessante film “Veleno”, dimostra una personalità di promettente cineasta
di eccellente livello. Ispirata a una storia vera, questa pellicola descrive le
problematiche connesse ad un territorio altamente inquinato, quello meglio
conosciuto come Terra dei fuochi, per
lo smaltimento dei rifiuti tossici nelle discariche illegali. Quel che risulta
interessante di questo film è la descrizione di un ambiente altamente
malavitoso, degradato culturalmente, subdolo e perverso, dove ogni comportamento
e ogni modo di essere prepotente e brutale rientrano apparentemente nella normalità sociale. È pure importante l’evidenziazione,
seppure implicita, di una popolazione che accetta supinamente, sia per paura
che per ignoranza, una continua violenza oltre che materiale anche psichica, e
che affida la risoluzione di ogni problema a Dio o a qualche improvvisata fattucchiera,
in quanto non c’è traccia alcuna delle istituzioni a cui dovrebbe essere
affidato l’obbligo di vigilare, di difendere e di indagare sulle illegalità
manifeste. Durante lo scorrere della pellicola, emergono in modo gradualmente
crescente anche i contrasti tra due fratelli Cosimo (Massimiliano Gallo) ed
Ezio Cardano(Gennaro Di Colandrea). Il primo resiste al ricatto piangendone le
conseguenze: dopo aver visto bruciare la stalla con le sue bufale, non vuole
vendere il terreno paterno al boss camorrista Donato Vasile (Nando Paone), che
governa, agevolmente e senza alcuno ostacolo, come un re quel territorio. Il
secondo, invece, si fa corrompere accettando, dietro lauti guadagni a basso
rischio, di fare il guidatore del tir che trasporta i rifiuti tossici fino a
destinazione. Da questa diatriba nasce il confronto tra l’onestà,
l’attaccamento ai veri valori umani e la loro difesa a tutti i costi di Cosimo,
e la dissolutezza di Ezio che offende con il suo comportamento ogni diritto
umano sia fisico che morale. Il “veleno” materiale sotterrato, che ha effetti
dannosi permanenti in quell’ambiente e sui suoi abitanti, in senso metaforico,
infatti, costituisce anche un “veleno” che si insinua subdolamente nella
società fino a compromettere irreversibilmente i legami fraterni e a rompere le
relazioni di buona parentela come avviene tra Rosaria (Luisa Ranieri), la moglie
di Cosimo che difende a spada tratta la decisione integerrima del marito, e la
cognata Adele (Miriam Candurro) che, attratta dai soldi “facili”, spinge il
marito Ezio a cedere al ricatto camorristico. Tra questi due poli contrapposti
si erge, quasi ad assumere la figura di arbitro, o meglio di superman data la sua possente statura,
Rino Caradonna (Salvatore Esposito), l’avvocato che cura a malincuore gli
aspetti legali dell’azienda dello zio Donato Vasile e dei relativi traffici
illeciti camuffati dal commercio della “frutta e verdura”. Rino è un uomo
laureato che, ovviamente, evidenzia un livello di istruzione superiore a quello
del paese in cui vive, e manifesta sia una profonda umanità che una latente contrarietà
alle azioni delinquenziali dello zio, a cui deve soccombere per ricatto
psicologico e materiale.
Diverse sono le
strategie filmiche che il regista utilizza per coinvolgere lo spettatore, tra
cui il profondo e sincero rapporto amoroso che esprime la coppia Cosimo –
Rosaria, in alcuni tratti presentato come eccessivamente commovente, l’apparente
normalità dello scorrere della vita quotidiana attraverso il trastullo giocoso e
spensierato dei ragazzi, anche la fine dialettica tra onestà e illegalità, il
filo sottile che unisce la vita alla morte e l’evidente mancanza di risposta
delle istituzioni alla risoluzione dell’annoso problema camorristico associato
ai rifiuti tossici e nocivi.
Apprezzabili
e degne di nota sono le rispettive interpretazioni dei tre attori protagonisti,
Luisa Ranieri, Massimiliano Gallo e Salvatore Esposito che dimostrano con la
loro verve artistica di aver assimilato profondamente il carattere dei
personaggi di cui vestono le sembianze.
Il film “Veleno”, presentato alla 74^ Mostra del Cinema di
Venezia 2017, ha chiuso come evento speciale la Settimana
della Critica.
Francesco Giuliano
Filmografia
I cinghiali di Portici (2003).
Francesco
Giuliano
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