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sabato 9 aprile 2016
“Veloce come il vento” è una disamina della supremazia dei buoni sentimenti sui falsi pregiudizi
Titolo:
Veloce come il vento
Titolo
originale: Italian Race
Regia:
Matteo Rovere
Sceneggiatura:
Matteo Rovere, Filippo Gravino, Francesca Manieri
Musica:
Andrea Farri
Produzione
Stato: Italia 2016
Cast:
Stefano Accorsi, Matilda De Angelis, Roberta Mattei, Paolo Graziosi, Lorenzo
Goielli, Giulio Pugnaghi, […]
“Veloce come il vento” è un film originale sia
per ciò che riguarda il tema affrontato che per la sceneggiatura, che, assieme
al recentissimo “Lo chiamavano Jeeg Robot” (2015) di Gabriele Mainetti, segna
l’inizio di un nuovo modo di fare cinema in Italia per l’originalità, la
creatività e l’estro dimostrati, che diverte, appassiona e coinvolge il
pubblico emotivamente e ‘adrenalinicamente’. Diretto egregiamente da Matteo
Rovere “Veloce come il vento”, ispirato liberamente alla vita del
cinquantanovenne Carlo Capone, ex pilota di rally dal carattere complicato (di
lui, in MotorSport Archive, Henri Toivonen ha detto:
“Lo scorso anno (era il 1984) ero molto forte, ma ho vinto solo il rally di
Finlandia. Perché l'Europeo assoluto lo ha vinto un pilota imprendibile,
velocissimo, con una guida estremamente fine, che ha corso su un'auto non
ufficiale. …”) parla, nell’ambito di corse automobilistiche e
di motori, di abilità e di incapacità, di depressione e di autostima, di
perdita e di ritrovamento del senso della vita. Esilarante, coinvolgente, sentimentale, interessante, dal
sapore fresco e genuino, questo film, ricco di svariati colpi di scena,
dimostra come i buoni sentimenti possano prevalere sui pregiudizi soprattutto
quando lo stretto rapporto tra le persone implica i loro interessi personali e
affettivi sia nell’ambito dell’amicizia che in quello familiare, rapporto da
cui emerge una profonda conoscenza intima vicendevole: il ‘diverso’ altro non è
che un essere umano in carne e ossa con i suoi problemi e la sua umanità.
Il
film, infatti, tratta della passione travolgente
della diciassettenne Giulia De Martino (Matilda De Angelis, al suo
esordio) per le corse automobilistiche, stimolata e coinvolta in questo dal
padre. Purtroppo la ragazza rimane orfana e sola prematuramente assieme al
fratello Nico (Giulio Pugnaghi), più piccolo di lei. A questa situazione familiare alquanto precaria si aggiunge il ritorno
del fratello Loris (Stefano Accorsi), ex
pilota di rally, irresponsabile e drogato, ma molto esperto di motori e campione
nella guida delle auto. Giulia in un primo momento non sopporta la presenza di Loris
di cui, in seguito costretta dagli eventi, richiede l’addestramento per vincere
il campionato italiano di GT. I due fratelli per questo saranno costretti a
vivere e a lavorare insieme. Da questa vicinanza ognuno rivela il carattere
dell’altro, ognuno scopre la propria umanità e da questa scoperta emergono quei
sentimenti fraterni che gli fanno acquistare il senso della condivisione e
della famiglia. Stefano Accorsi con un’interpretazione alquanto
originale e bizzarra supera se stesso.
Filmografia
Un gioco da ragazze (2008), Gli sfiorati (2012).
Francesco Giuliano
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