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giovedì 23 febbraio 2017

“Manchester by the Sea” o sul dramma di un uomo solo

Titolo: Manchester by the Sea
Regia, soggetto e sceneggiatura: Kenneth Lonergan
Musiche: Lesley Barber
Produzione Paese: USA 2016

Cast: Casey Affleck, Michelle Williams, Kyle Chandler, Lucas Hedges, C.J. Wilson, Ben O’Brien, Gretchen Mol, Tate Donovan, Kara Hayward, Mattyhew Broderick, Heather Burns, Erica McDermott, […]
 “Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo” frase declamata da Evan (Ashton Kutcher) nel film “The Butterfly Effect” (2004) di Eric Bress e J. Mackye Gruber, che si può bene adattare a “Manchester by the Sea” modificandola così: “una lieve disattenzione di Lee Chandler (Casey Affleck) dovuta  a un’ubriacatura provoca l’incendio della sua casa e la morte dei suoi tre figli”. Ovviamente questo fatto sciagurato e doloroso gli scombussola la vita, soprattutto perché viene abbandonato dalla moglie Randi (Michelle Williams) colta dalla grande  disperazione per la perdita della propria prole. In Lee, che tenta il suicidio non riuscito per il grave senso di colpa che si è originato in lui, si viene a creare un groviglio di razionalità e sentimento, “un’emulsione di sentimenti opposti”, uno scombussolamento del suo equilibrio interiore, che, come avviene al marinaio a cui gli si è rotta la bussola della propria nave nel mare in gran tempesta, gli toglie la capacità di avere dei punti certi di riferimento a cui aggrapparsi e che gli possano offrire un minimo di tranquillità psichica. A tutto questo, si aggiunge un altro evento terribile, la morte del fratello Joe (Kyle Chandler) avvenuta per un arresto cardiaco. Ciò comporta a Lee anche la tutela  del proprio nipote Patrick ( Lucas Hedges) ancora minorenne. Ma Lee non ne vuole sapere di instaurare un’altra volta dei legami affettivi sinceri e profondi, neppure con la moglie Randi che gli chiede scusa e perdono per essersi comportata in modo primitivo e violento. Come sostiene la voce narrante del romanzo “Sulle ali dell’immaginazione” (Aracne- NarrativAracne, 2016): “Non c’è religione, non c’è morale, non c’è etica, a cui affidarsi per potere cambiare il proprio modo di agire … A volte si commettono degli errori che rimangono latenti nella mente e quando essi riaffiorano non perdonano, anche se c’è un sano pentimento. Ci sono errori che non lasciano scampo perché determinano stati irreversibili come quando un bicchiere cade per terra e si rompe in una miriade di pezzi. Anche se sarà possibile incollarli non si potrà ricostituire il bicchiere come era prima.”
Kenneth Lonergan ha saputo descrivere magistralmente in modo minuzioso e accurato ma soprattutto realistico la storia terribile vissuta da Lee, facendone cogliere la drammaticità universale; e ha puntato soprattutto sugli atteggiamenti e sull’espressività di Lee, per descrivere in modo eccellente i momenti della sua vita e le sue continue e profonde diatribe interiori e esteriori, che entrano con vigore nell’animo dello spettatore, coinvolgendolo in una storia che non ha niente di bello. Scaturiscono, tuttavia, da questa mancanza di bellezza la grande bellezza e lo spessore di questo film che diventa un capolavoro della cinematografia statunitense ma anche internazionale.
Il film è stato pluripremiato: Premio Migliore attore a Casey Affleck in un film drammatico al Golden Globe 2017, Premio Migliore attore protagonista a Casey Affleck e Premio Migliore sceneggiatura originale a Kenneth Lonergan al BAFTA 2017 che è stato anche dichiarato Migliore sceneggiatore all’Hollywood Film Awards 2016. Inoltre, ha ottenuto 6 candidature al premio Oscar 2017.

Filmografia

Conta su di me (2000), Margaret (2011).   

                                                                     Francesco Giuliano