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venerdì 22 giugno 2018

“La terra dell’abbastanza” ovvero una disamina sulla manovalanza giovanile criminale priva di valori umani essenziali


Titolo: La terra dell’abbastanza
Regia: Fratelli (Damiano e Fabio) D’Innocenzo
Sceneggiatura: Fratelli D’Innocenzo
Produzione Paese: Italia, 2018
Cast: Andrea Carpenzano, Matteo Olivetti, Milena Mancini, Max Tortora, Giordano Del Piano, Michela De Rossi, Demetra Bellini,Walter Toschi, Luca Zingaretti, Yan Lovga, […]



I fratelli Damiano e Fabio D'Innocenzo, alla loro opera prima, confezionano e dirigono, con un realismo efficace e crudo, un film straordinario nella descrizione del contenuto e nella performance dei due giovani protagonisti Mirko (Matteo Olivetti), alla sua prima esibizione, e Manolo (Matteo Carpenzano), già interprete nel film “Tutto quello che vuoi” (2017) di Francesco Bruni. Tra questi ultimi, che vivono in un quartiere alla periferia di Roma dove frequentano un istituto alberghiero che – sperano -  gli consentirà di avere un lavoro al nord come barman, si è instaurata una solida amicizia sin dalle scuole elementari. Mirko, dimostra una razionalità molto controllata, mentre Manolo è ansioso e tormentato da sensi di colpa e spesso è preso da scatti d’ira diventando furibondo. Una sera, a bordo della sua auto assieme a Manolo, Mirko, che è alla guida, investe un uomo. Ad ambedue non viene in mente di soccorrerlo e scappano via rifugiandosi presso la casa del padre di Manolo, Danilo (Max Tortora). Quest’ultimo li conforta e li rassicura che non gli succederà niente dato che nessun estraneo ha visto quell’incidente mortale. Lo stesso Danilo qualche giorno dopo, scoprendo che l’uomo investito era un infame pentito del clan dei Pantano, di cui Angelo (Luca Zingaretti) era il capo, ne coglie l’opportunità. Infatti, dice al figlio “Noi adesso, senza volerlo, glie avemo fatto un favore immenso ar clan dei Pantano! Avete ammazzato un infame. Manolo e Mirko così si guadagnano il diritto di entrare nel clan diventando killer di professione: “I giovani devono pote' sognà!” Da quel momento la loro vita indigente e senza futuro prospero cambia completamente verso. Hanno, infatti, tutti i soldi e i viveri che gli servono per soddisfare i loro desideri e realizzare i loro sogni e contribuire al sostentamento dei loro genitori. Nella dura descrizione di questa storia, dai connotati sociali tragici, si coglie tristemente l’assenza di quei valori fondamentali che portano un individuo di qualunque ceto al rispetto della vita. Tant’è che dall’angoscia che l’incidente stradale mortale gli aveva procurato, i due giovani passano a cuor leggero e con estrema semplicità ad una vita criminale che gli procura prosperità e agiatezza. E si coglie anche che da un ambiente sociale squallido e sordido non può ad un individuo che derivarne un animo colmo di turpitudine e di mancanza di umanità perché uccidere diventa un mestiere. Ma come dice l’adagio chi di spada ferisce, di spada perisce.
“La terra dell’abbastanza” per il suo originale realismo è stato presentato nella sezione "Panorama" al Festival di Berlino 2018, e concorre per il Nastro d’argento 2018 con le seguenti candidature: per il Migliore regista esordiente ai fratelli D’Innocenzo, per il Migliore produttore a Pepito Produzioni – Agostino, Maria, Giuseppe Saccà e per i Migliori costumi a Massimo Parrini.
Francesco Giuliano