Regia: Luchino Visconti
Produzione: Italia, 1963
Cast: Burt Lancaster, Claudia Cardinale, Paolo Stoppa, Alain Delon, Rina Morelli, Romolo Valli, Serge Reggiani, Giuliano Gemma, Lucilla Morlacchi, Ida Galli, Ottavia Piccolo
Il film inizia, durante lo sbarco dei Mille in Sicilia, con l’esaltazione dell’attivismo di Tancredi Falconeri (Alain Delon), nipote del principe Fabrizio, lo zione, in cui è latente un’ideologia conservatrice e reazionaria. Con quel dinamismo Tancredi vuole favorire la rivoluzione ormai inevitabile per indurre l'evoluzione dei fatti tutta a proprio vantaggio, avendo intuito cha altrimenti ci sarebbe stato il sopravvento degli sciacalli. E non è un caso che Tancredi venga incoraggiato in questo dal suo stesso zione, il quale, consapevole del pericolo a cui potrebbe andare incontro l’aristocrazia imperante fino a quel momento, afferma che noi fummo i Gattopardi, i Leoni: chi ci sostituirà saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti, gattopardi, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra. Amara realtà questa che viviamo ancora dopo 150 anni di storia. Tornato trionfatore dall’impresa, Tancredi si innamora della bellissima Angelica (Claudia Cardinale), figlia di Calogero Sedara (Paolo Stoppa), un uomo di modeste origini, divenuto un ricco borghese, uno sciacallo per capirci, che tende a intrufolarsi nelle sfere dell’alta aristocrazia. Quale migliore occasione se non quella di far sposare la figlia Angelica a Tancredi? E quale migliore occasione per Tancredi se non quella di sposarsi Angelica oltre che per la sua indiscussa bellezza anche per le ricchezze possedute dal padre di costei? Un matrimonio che nel film è la metafora del connubio tra la borghesia emergente (Calogero Sedara) e l’aristocrazia, connubio dei “gattopardi e degli sciacalli”, connubio con il quale in modo latente si sottoscrive un patto perenne di conservazione dello status quo. Cosa c’è di diverso, infatti, nell’Italia odierna rispetto a quello di centocinquant’anni fa?
Il gattopardo è un film modernissimo di struggente attualità anche se ha alle spalle circa cinquant’anni di età (è del 1963!), perché mette in evidenza da un lato la consapevolezza di una realtà inossidabile e la conseguente rassegnazione, e dall’altro la contrarietà al cambiamento:… i Siciliani (ndr gli Italiani) … odieranno sempre chi li vorrà svegliare, sia pure per portare loro i più bei regali.
Fonti:
http://www.ilfoglioletterario.it/pod/catalogo_pod_francesco_giuliano.htm
http://www.mymovies.it/film/1963/ilgattopardo/