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giovedì 20 ottobre 2011

"Teatro di guerra", una compagnia teatrale per Sarajevo.

"Teatro di Guerra" è un film, uscito nelle sale nel 1998 e diretto da Mario Martone. Il film, prodotto dalla Lucky Red, è stato sceneggiato dallo stesso Martone, la fotografia è stata curata da Pasquale Mari, il montaggio da Jacopo Quadri.
Nel cast hanno partecipato Andrea Renzi, Anna Bonaiuto, Iaia Forte, Roberto De Francesco, Marco Bailiani, Toni Servillo, Peppe Lanzetta e tanti altri.
Il film racconta le avventure di due gruppi teatrali napoletani, uno capitanato da Renzo, prepara in un misero teatro  dei quartieri spagnoli la tragedia di Eschilo, "I Sette contro Tebe" con l' idea di recitarla a Sarajevo, l' altro con lo stesso obbiettivo mette in piedi in un teatro stabile della cittá partenopea l' opera shaskeriana "La Bisbetica Domata".
I componenti delle due compagnie vanno a contatto e si creano momenti di tensione, come anche scambi di opinioni e discussioni.
Il film bellissimo (considerato dal dizionario Morandini, il miglior film italiano del bienno 1997 1998) è ricco di improvvisazioni e di contributi di stile teatrale, in questa realizzazione Martone coincilia meravigliosamente i suoi due talenti alla regia, portando al cinema una tipologia di interpretazione che normalmente ritroviamo nel palcoscenico.

Mario Martone:
http://info-italia-cinema.blogspot.com/2011/10/mario-martone-un-pezzo-del-nuovo-cinema.html

Alcuni momenti del film:
http://www.youtube.com/watch?v=bWNTtR18gsQ&noredirect=1
Fonti:
http://trovacinema.repubblica.it/film/teatro-di-guerra/132668
http://it.wikipedia.org/wiki/Teatro_di_guerra
Dizionario Morandini.

Un' immagine di Napoli, città dove è stato girato il film "Teatro di Guerra" di Martone.           




 Foto di proprietá della galleria Ts Drow.

"Respiro" Crialese incanta la Francia.

Respiro è un film drammatico di Emanuele Crialese, presentato al 55° Festival di Cannes 2002. Il regista riesce a dirigere magistralmente un cast di attori (non famosi) nella cornice di una Lampedusa riscaldata da un sole africano, l¡ è il mare a farla da padrone e i dialoghi in siciliano strettissimo (non sempre facile da seguire), sono supportati da immagini pure, mai artefatte catturate da una macchina da presa che riesce attraverso la fotografia e i suoni a far parlare i volti degli isolani fino a togliere il “respiro”, portando sulla pellicola il tema dell’incomunicabilità con gli stessi occhi del geniale Michelangelo Antonioni. Una poetica  intensa con Valeria Golino che veste i panni di Grazia, una donna originale e forse troppo anticonformista per una terra di conservatori che vedono nella ricerca della libertà la follia. 
Il film è una storia originale nel panorama del cinema italiano,  nonostante mostri un cliché del nostro passato, Crialese con sapiente ambizione riesce a dare un risvolto al dramma affidandolo al profondo senso di complicità che unisce un’isola pronta a condannare ma anche a restituire “respiro”. Il film ha riscosso successo ed è stato molto apprezzato in Francia dove si è aggiudicato il Gran Premio della Critica a Cannes, ma anche il Young Critics Award Best Feature, il CONAI e il Creative Journeys .
"Respiro", la locandina del film Crialese.
Trailer:

Fonti:

it.wikipedia.org/wiki/Respiro_(film)
www.cinemovie.info/Respiro_scheda.htm

L'uomo in più



La Napoli degli anni ’80, questo è lo scenario che fa da sfondo al primo lungometraggio da regista e sceneggiatore di Paolo Sorrentino, presentato con grande successo alla Mostra del Cinema di Venezia (2001). La storia è liberamente ispirata alle vicende di Agostino Di Bartolomei (il calciatore), Peppino Gagliardi e di Franco Califano (il cantante) e racconta la vita di due omonimi Antonio Pisapia e Tony Pisapia all’apice delle loro carriere, il primo calciatore di serie A dalla personalità timida e pacata con il sogno di diventare un allenatore rivoluzionario, il secondo Tony, un famoso cantante molto amato dalle donne, sicuro di se, privo di moralità, al punto di sentirsi invincibile. Entrambi vivranno parallelamente la scalata al successo e il violento declino, che li farà precipitare nel baratro, gli infonderà un “mal di vita” che non li abbandonerà mai, causato dall’ insopportabile limitazione di essere considerati “L’uomo in più” senza l’opportunità di riavere un posto nel mondo. Le loro vite, si sfioreranno quel tanto che basta da segnare un epilogo che contrassegnerà le loro personalità; portando uno a un tragico destino, e l’altro a un’alternativa vissuta come una rivincita , racchiusa nella frase "la vita è 'na strunzata". Sorrentino riesce a far scorrere una storia di doppi (profondamente diversi) con una linearità di scene che sembra non voler sconvolgere mai, ma che riesce a toccare l’animo attraverso la profonda solitudine e tristezza che trapela nella ricerca ossessiva di un riscatto in una Napoli spietata , interpretata da un grande Andrea Renzi e Tony Servillo che conquista e ammalia come il protagonista. Questo film ha dato inizio alla prima collaborazione con la casa di produzione Indingo Film, la quale ha seguito anche le successive pellicole firmate dal regista.





Fonti: