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domenica 15 luglio 2018

“Chiudi gli occhi - All I See Is You” descrive la differenza tra amore e possesso in una coppia sposata


Titolo: Chiudi gli occhi - All I See Is You

Titolo originale: All I See Is You

Regia: Marc Forster

Sceneggiatura: Marc Forster, Sean Conway

Musiche: Marc Streitenfeld

Paese Produzione: USA, Thailandia, 2016

Cast: Blake Lively, Jason Clarke, Ahna O’Reilly, Wes Chatham, Danny Huston, Miquel Fernandez, Kaitlin Orem, Yvonne Strahovski, Xavi Sanchez, Stacee Vatanapan, […]
 
 
 
“Chiudi gli occhi - All I See Is You”  è un trhiller dai risvolti drammatici che descrive la storia dei coniugi Gina (Blake Lively) e James (Jason Clarke) che vivono a Bangkok, in Thailandia. Gina fa lezioni di chitarra mentre James lavora. Gina, rimasta cieca in seguito ad un incidente stradale, in Spagna nei pressi di Barcellona, in cui  persero la vita ambedue i genitori, è benevolmente e amorosamente accudita dal marito che la soddisfa in tutto e per tutto. All I See Is You (Tutto ciò che vedo sei tu) è un titolo che descrive esaurientemente la situazione familiare e sociale di Gina. Sono felici e si godono la vita, ma questa situazione muta dopo che, in seguito ad un trapianto di cornea eseguito dal dott. Hughes (Danny Huston), Gina riacquista la vista nell’occhio destro: da dipendente diventa indipendente dal marito. In questi anni ti ha mai pesato prenderti cura di me? Chiede Gina. No, mi ha fatto sentire speciale. Le risponde James. D’ora in poi, tuttavia, Gina può fare tutto ciò che vuole da sola e può vedere tutto ciò che desidera, può apprezzare la bellezza variegata del mondo in cui vive, e conoscere le persone guardandole in faccia. Può andare a trovare la sorella Carla (Ahna O’Reilly) che vive a Barcellona. Dal buio Gina passa alla luce e quindi alla conoscenza e con la conoscenza incomincia a vedere con chiarezza ciò che prima le era impedito, anche ciò che ora con la vista le risulta diverso da come lo aveva immaginato. Gina si sentiva più amata, più apprezzata. Ora non più! James si comporta freddamente sia perché si sente depauperato del ruolo che svolgeva prima, sia perché dalle analisi risulta di  essere affetto da impotentia generandi, tant’è che Gina lo vede cambiato fino al punto di farle paura. Sei tu ad essere cambiata, non hai più bisogno di me - le dice James, ormai al tracollo psichico.
Da quel momento, qualcosa è cambiato nella loro relazione tant’è che Gina conosce Daniel (Wes Chatham) con cui viene ad avere un rapporto sessuale e ciò altera ancora di più le condizioni su cui era basato il loro equilibrio amoroso: la  loro vita di relazione diventa una vita basata sull’ambiguità e sul sospetto con cui sarà difficile instaurare un nuovo equilibrio. La loro felicità si trasforma in dramma.
Nei titoli di coda la bellissima canzone “Reality and Fantasy” cantata da Raphael Gualazzi.
Il film è stato presentato in anteprima al Toronto International film Festival 2016.
Filmografia
Loungers (1995), Everything Put Together (2000), Monster’s ball – L’ombra della vita (2001) – Neverland – Un sogno per la vita (2004), Stay – Nel labirinto della mente (2005), Vero come la finzione (2006), Il cacciatore di aquiloni (2007), Quantum of Solace (2008), Machine Gun Preacher (2011), World War Z (2013), Chiudi gli occhi – All I See is You (2016), Ritorno al Bosco dei 100 Acri (2018).
Francesco Giuliano
 
 

 

“12 soldiers” in chiave moderna rievoca il genere del western americano auto-celebrativo


Titolo: 12 soldiers

Titolo originale: 12 Strong

Regia: Nicolai Fuglsig

Soggetto: Doug Stanton (dal libro Horse Soldiers)

Sceneggiatura: Peter Craig, Ted Tally

Musiche: Lorne Balfe

Produzione Paese: USA 2018

Cast: Chris Hemsworth, Michael Shannon, Michael Peña, Navid Negahban, Trevante Rhodes, Geoff Stults, Thad Luckinbill, William Fichtner, Rob Riggle, Elsa Pataky, Austin Stowell, Ben O’Toole, Austin Hébert, Kenneth Miller, Kenny Sheard, Numan Acar, Fahim Fazli, […]

 
“12 soldiers” è un film che descrive, nelle sue linee essenziali, una storia vera avvenuta nell’Afghanistan settentrionale dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 nei campi di battaglia contro i Talebani. Il soggetto è tratto dal libro Horse Soldiers di Doug Stanton. Al di là del contenuto da cui si evince la situazione socio-politica afghana e la asprezza del territorio, “12 soldiers” rievoca il genere del vecchio western americano auto-celebrativo, un po’ sulla stessa scia dei “Berretti verdi” (1968), co-diretto da John Wayne, Ray Kellogg e John Gaddis, e si mostra irrealistico nelle azioni, tant’è che ai cinefili fa pensare al celeberrimo “Quella sporca dozzina” (1967) di Robert Aldrich. Da esso emerge il senso dell’audacia, il valore del coraggio e quello dell’onore caratteristici di questo genere di film statunitensi e la spinta umana atta a salvaguardare e proteggere i più deboli come risalta nel magnifico film “I magnifici sette”(1960) di John Sturges, pur di mantenere alto e nobile il prestigio dell’essere soldato americano. In definitiva, un film propagandistico che è incoerente con la confusa e incoerente azione politica statunitense dell’era trumpiana. Il film è povero di dialoghi sui quali prevalgono soprattutto le azioni di guerra a cavallo e anche le attese esplosioni delle bombe lanciate dagli aerei americani che risolvono ogni problema fino alla vittoria mostrandone la forza bellica. Uno spettacolo per lo spettatore amante di questo genere di film pari a quello che egli avrebbe osservando una manifestazione festaiola pirotecnica di fuochi d’artificio.
Banale appaiono  sia la differenza tra soldato e guerriero, che può piacere soltanto ai signori della guerra, e la passione che un guerriero deve mostrare nell’uccidere il suo nemico.
Francesco Giuliano