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domenica 15 luglio 2018
“12 soldiers” in chiave moderna rievoca il genere del western americano auto-celebrativo
Titolo:
12 soldiers
Titolo
originale: 12 Strong
Regia:
Nicolai Fuglsig
Soggetto:
Doug Stanton (dal libro Horse Soldiers)
Sceneggiatura:
Peter Craig, Ted Tally
Musiche:
Lorne Balfe
Produzione
Paese: USA 2018
Cast:
Chris Hemsworth, Michael Shannon, Michael Peña, Navid Negahban, Trevante Rhodes,
Geoff Stults, Thad Luckinbill, William Fichtner, Rob Riggle, Elsa Pataky,
Austin Stowell, Ben O’Toole, Austin Hébert, Kenneth Miller, Kenny Sheard, Numan
Acar, Fahim Fazli, […]
“12
soldiers” è un film che descrive, nelle sue linee essenziali, una storia vera
avvenuta nell’Afghanistan settentrionale dopo gli attentati dell’11 settembre
2001 nei campi di battaglia contro i Talebani. Il soggetto è tratto dal libro Horse Soldiers di Doug Stanton. Al di là
del contenuto da cui si evince la situazione socio-politica afghana e la asprezza
del territorio, “12 soldiers” rievoca il genere del vecchio western americano
auto-celebrativo, un po’ sulla stessa scia dei “Berretti verdi” (1968), co-diretto
da John Wayne, Ray Kellogg e John Gaddis, e si mostra irrealistico nelle
azioni, tant’è che ai cinefili fa pensare al celeberrimo “Quella sporca
dozzina” (1967) di Robert Aldrich. Da esso emerge il senso dell’audacia, il
valore del coraggio e quello dell’onore caratteristici di questo genere di film
statunitensi e la spinta umana atta a salvaguardare e proteggere i più deboli
come risalta nel magnifico film “I magnifici sette”(1960) di John Sturges, pur
di mantenere alto e nobile il prestigio dell’essere soldato americano. In
definitiva, un film propagandistico che è incoerente con la confusa e
incoerente azione politica statunitense dell’era trumpiana. Il film è povero di dialoghi sui quali prevalgono
soprattutto le azioni di guerra a cavallo e anche le attese esplosioni delle
bombe lanciate dagli aerei americani che risolvono ogni problema fino alla
vittoria mostrandone la forza bellica. Uno spettacolo per lo spettatore amante
di questo genere di film pari a quello che egli avrebbe osservando una
manifestazione festaiola pirotecnica di fuochi d’artificio.
Banale
appaiono sia la differenza tra soldato e guerriero, che può piacere soltanto ai signori della guerra, e la
passione che un guerriero deve mostrare nell’uccidere il suo nemico.
Francesco
Giuliano
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