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sabato 23 novembre 2019

“L’ufficiale e la spia”, un film che mette a confronto il formalismo militare con la veridicità di un fatto storico


Titolo: L’ufficiale e la spia
Titolo originale: J’accuse
Regia: Roman Polanski
Soggetto: Robert Harris (dal romanzo J’accuse)
Sceneggiatura: Robert Harris, Roman Polanski
Musiche: Alexandre Desplat
Produzione Paese: Francia, Italia, 2019
Cast: Jean Dujardin, Luois Garrel, Emmanuel Seigner, Grégory Gadebois, Mathieu Amalric, Melvil Poupaud, Eric Ruf, Laurent Stocker, François Damiens, Michel Vuillermoz Denis Podalydès, Wladimir Yordanoff, Didier Sandre, Vincent Grass, […]





Il ten. col. Marie-Georges Picquart (Jean Dujardin), nel 1895, incaricato di dirigere la sezione dei servizi segreti dell’esercito francese, scopre  che il capitano Alfred Dreyfus (Louis Garrel), di origini ebree, l’anno precedente era stato condannato a scontare la pena detentiva, presso l’isola del Diavolo nella Guyana francese, per avere trasmesso segreti militari all’esercito tedesco. Il tribunale aveva emesso la sentenza basandosi su prove false: In nome del Popolo francese, il primo Consiglio di guerra del Governo militare di Parigi ha riconosciuto l'imputato Dreyfus Alfred colpevole del reato di alto tradimento. E quel che pensava il gen. Raoul Le Mouton De Boisdeffre (Didier Sandre) dimostra l’opinione che l’esercito aveva nei confronti di questo ufficiale perché probabilmente si trattava di un complotto in quanto l’indiziato era ebreo: La punizione che abbiamo inflitto a Dreyfuss mostrerà al mondo come trattiamo i traditori. Il ten. col. Picquart, mettendo a rischio sia la sua carriera di ufficiale che la sua stessa vita, per una questione di coscienza intraprese una strenua lotta contro i capi sia militari che politici. Ma incontrò un muro di gomma, come capita spesso quando sono coinvolti segreti militari. E si rese conto che quando una società arriva a tanto, cade in decomposizione. Picquart, dato che come ufficiale in servizio non poteva dire niente, venne appoggiato dallo scrittore Emile Zola, che pubblicò, nel giornale L’Aurore, un j’accuse a trecentosessanta gradi al fine di fare emergere la verità e liberare il capitano Dreyfus: Accuso il generale Mercier (Wladimir Yordanoff) di essersi reso complice di una delle peggiori iniquità del secolo. Accuso il generale Billot (Vincent Grass) di avere le prove dell'innocenza di Dreyfus e di averle soffocate. Accuso gli esperti calligrafi (Mathieu Amalric) di aver fatto dei rapporti fraudolenti.
Precedentemente questa storia molto complicata e complessa, che coinvolse l’opinione pubblica francese, dividendola come al solito in colpevolisti e in innocentisti, e vari intellettuali dell’epoca a favore di Dreyfus, è stato lo spunto molto proficuo della produzione di diversi cortometraggi contemporanei al processo e di svariati film tra cui L’affare Dreyfus (1958) di José Ferrer,  L’affare Dreyfus (1968) di Leandro Castellani, Il giudice e l’assassino (1976) di Bertrand Tavernier e Prigionieri dell’onore (1991) di Ken Russel.
Roman Polanski, usando il suo consueto linguaggio drammatico, fatto di inquietudine e di violenza, con il quale penetra nella dura realtà profondamente, mette in risalto sin dall’inizio il truce formalismo militare, apparentemente impeccabile e perfetto, che si mostra come un baluardo inespugnabile ma che soltanto il coraggio, l’audacia e il senso dell’onestà intellettuale possono rendere fragile e demolire. Dal film L’ufficiale e la spia emerge, infatti, il disprezzo della tracotanza dei potenti che soltanto la coscienza con uno sforzo sovrumano può sconfiggere. Con un ritmo narrativo che non presenta sbavature e che non lascia distrazioni, il regista riesce a veicolare lo spettatore su quel che è il suo pensiero: molto spesso l’apparenza e le parate ingannano perché nascondono delle falsità che solo chi ha rispetto della dignità umana e come guida la legge morale interiore potrà sconfiggere.
Il film alla LXXVI Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha ottenuto Il Leone d’argento – Gran Premio della Giuria, il Premio FIPRESCI al miglior film in concorso e il Green Drop Award e 4 candidature al European Film Awards 2019.
Filmografia
IL coltello nell’acqua (1962), Repulsione (1965), Cul-de-sac (1966), Per favore, non mordermi sul collo (1967), Rosemary’s Baby (1968), Macbeth (1971), Che? (1972), Weekend of a Champion (1972), Chinatown (1974), L’inquilino del terzo piano (1976), Tess (1979), Pirati (1986), Frantic (1988), Luna di fiele (1992), La morte e la fanciulla (1994), La nona porta (1999), Il pianista (2002), Oliver Twist (2005), L’uomo nell’ombra (2010), Carnage (2011), Venere in pelliccia (2013), Quello che non so di lei (2017).

Francesco Giuliano



2 commenti:

  1. Adoro i film bellissimi e a questo proposito vale la pena di trovare tutto qui per te https://altadefinizione.page/ Un sito eccellente che non uso la prima volta e trovo facilmente quello giusto.

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