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giovedì 5 ottobre 2017

Kim Novak e il suo Cagliostro, i due volti del manifesto ufficiale del 35^ Torino Film Festival che dedica una sezione a sei film con protagonisti i gatti

La 35^ edizione del Torino Film Festival - TFF ha scelto come immagine simbolo Gli occhi azzurri di una donna e gli occhi azzurri di un gatto: sono la strega innamorata Kim Novak e il suo Cagliostro che fissano conturbanti, affascinano, catturano. Essa riassume alla perfezione, infatti, l'attrazione e il flusso seducente che il cinema esercita, un invito a lasciarsi andare, a immergersi in quegli occhi, in quei sogni, in quello schermo.

Il film da cui è tratta questa immagine è Una strega in paradiso (Bell, Book and Candle, 1958) di Richard Quine, uno dei titoli proposti nella sezione dedicata ai gatti con cui il festival si salda con la mostra “Bestiale! Animal Film Stars” che, inaugurata il 14 giugno, prosegue fino all’8 gennaio al Museo Nazionale del Cinema.

In questa sezione, inoltre verranno presentati cinque film: 
Il gatto milionario (Rhubarb, 1951), commedia demenziale di Arthur Lubin dove Orangey (Gatto in Colazione da Tiffany e vincitore di due PATSY Awards) eredita dall'affezionato padrone una fortuna e una squadra di baseball.
Alice nel Paese delle meraviglie (Alice in Wonderland, 1951), il più eccentrico e uno dei migliori classici di Walt Disney, segnato dalla presenza surreale e dispettosa dello Stregatto a strisce rosa e fucsia.
L'ombra del gatto (The Shadow of the Cat, 1961) dove una placida soriana si trasforma in spietata vendicatrice dopo aver assistito all'assassinio della sua padrona. Il film è diretto da John Gilling, piccolo maestro dell'horror britannico.
Black Cat (1981), horror di ambientazione britannica nel quale Lucio Fulci prende spunto dall'immortale racconto di Poe e dal suo felino minaccioso per costruire un thriller a sfondo parapsicologico. 
Chat écoutant la musique (1990), dove Chris Marker riprende Guillaume-en-Égypte, uno dei suoi amatissimi gatti, mentre ascolta assorto Pajaro triste di Federico Mompou.
La 35° edizione del Torino Film Festival si terrà dal 24 novembre al 2 dicembre 2017. (Francesco Giuliano)

“Noi siamo tutto” e le verità nascoste che fanno male

Titolo: Noi siamo tutto 
Titolo originale: Everything Everything
Regia: Stella Meghie
Soggetto: Nicola Yoon, dal romanzo Everything Everything
Sceneggiatura: J. Mills Goodloe
Produzione Paese: USA 2017

Cast: Amandla Stenberg, Nick Robinson, Anika Noni Rose, Ana de la Reguera, Taylor Hickson, Dan Payne, Fiona Loewi, Sage Brocklebank, Robert Lawrenson, Peter Benson, Françoise Yip, Faryn Vanhumbeck, Marion Eisman, […]

Medeline Whittier, alias Maddy (Amandla Stenberg) è una giovane di diciotto anni, affetta da una grave malattia sin dalla nascita, diagnosticata dalla madre Pauline (Anika Noni Rose) che è un medico. Maddy, per le sue ridotte difese immunitarie, è costretta a rimanere segregata in una casa completamente sterile e dalle ampie vetrate. Queste le permettono di avere un contatto visivo con l’ambiente circostante ma, al tempo stesso, la tengono isolata dal resto del mondo, con il quale l’unico rapporto che ha è Internet che le ha dato la possibilità di studiare on line e anche quella di chattare. Maddy ha anche un rapporto privilegiato con Carla (Ana de la Reguera), l’infermiera che l’accudisce e la protegge da eventuali rischi per la salute durante l’assenza della madre. Tutto fila liscio fino a quando nella casa adiacente viene ad abitare la famiglia Bright, composta da padre madre e due figli, Olly (Nick Robinson) e la sorella. Maddy, guardando dalla finestra della sua camera, si accorge di questo bel ragazzo con il quale il suo sguardo si incrocia e persiste. E questo sguardo diventa galeotto, come scrive Dante Alighieri nei famosi versi del Canto quinto dell’Inferno a proposito del libro letto da Paolo e Francesca, perché Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende. Esso non preannuncia però una tragedia, ma un stato nascente di innamoramento di cui sembra impossibile la continuità. Tuttavia, come sostiene il sociologo Francesco Alberoni, l’innamoramento  non è un fenomeno quotidiano, una sublimazione della sessualità o un capriccio dell'immaginazione. Ma non è neppure un fenomeno sui generis ineffabile, divino o diabolico. È un fenomeno che può essere collocato in una classe di fenomeni già noti, i movimenti collettivi. Fra i grandi movimenti collettivi della storia e l'innamoramento c'è una parentela assai stretta, il tipo di forze che si liberano e che agiscono sono dello stesso tipo. La differenza fondamentale sta nel fatto che i grandi movimenti collettivi sono costituiti da moltissime persone e sono aperti all'ingresso di altre persone … l'innamoramento, invece, pur essendo un movimento collettivo, si costituisce tra due persone sole; il suo orizzonte di appartenenza, qualunque valore universale possa sprigionare, è vincolato al fatto di essere completo con due sole persone. In parole semplici, l’innamoramento è un movimento rivoluzionario a due, tant’è che Maddy e Olly, avendo le finestre delle loro camere l’una di fronte all’altra si scambiano i numeri telefonici e cominciano a chattare. Questo è tutto il mio mondo: la mia infermiera, mia madre, la mia malattia. Ho diciotto anni ma non sono mai uscita di casa. Se lo facessi, probabilmente, morirei, confessa Maddy a Olly. E successivamente azzarda nel dirgli Sono disposta a sacrificare qualunque cosa solo per vivere un giorno perfetto. Everything Everything, come dice il titolo originale del film, anche se tutto rimane piatto e incolore.
Come si evince da questa premessa il tema del film risulta veramente intrigante e coinvolgente, peculiarità queste che, tuttavia, la regista non è riuscita a dimostrare con sagacia ed espressione emotiva. Infatti, il film risulta monotono, spento nelle emozioni, soprattutto nei vari risvolti descrittivi affascinanti della bella storia raccontata tant’è che non emerge il pathos che essa lascia intravedere e che non realizza. Questo, quindi non ha permesso al film di avere un successo all’altezza del romanzo da cui è stato tratto il soggetto.
Francesco Giuliano