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sabato 29 ottobre 2011

TERRAFERMA, un film italiano da premio Oscar







Un film, tra i tanti editi in questo inizio di stagione cinematografica, che consiglio di vedere, in quanto affronta il tema della crescente e diffusa insofferenza, alias xenofobia, che molti italiani manifestano nei confronti degli stranieri. Il grande Immanuel Kant in un suo breve saggio “Per la pace perpetua”, sosteneva che “l’ospitalità è il diritto di uno straniero, che arriva sul territorio altrui, di non essere trattato ostilmente. … si tratta di un diritto di visita che spetta a tutti gli uomini …”. Il filosofo asseriva ciò in quanto era sua convinzione che al determinismo naturale
derivante dalla sfericità della terra sulla quale gli uomini devono convivere, si accosta il sacrosanto diritto naturale, quello originario di ogni individuo all’eguale possesso della sua superficie. Il regista del film Emanuele Crialese, in una recente intervista, ha detto che ognuno di noi dovrebbe comportarsi nei confronti dei profughi come un pescatore in mezzo al mare perché ogni uomo ha il dovere sacrosanto, come avviene appunto in mare, di soccorrere un altro che si trova in pericolo. Chiunque esso sia e da qualunque parte del globo venga. Tali sono i tanti esuli che arrivano lungo le nostre coste per cercare di dare dignità alla loro vita sfuggendo alla fame, alla miseria, alla sete, alla guerra, dalla morte e da tutto ciò che rende il loro paese di
origine non vivibile. Bellissima e suggestiva è quell'immagine, da cui è stata estratta una delle locandine del film, che raffigura gli esuli che quasi contemporaneamente si tuffano in mare per raggiungere la salvezza. E' come un bel fiore che sta sbocciando quell'immagine e con essa il regista sembra che voglia dire che da quel fiore nascerà un frutto. Nel film, diretto magistralmente, e interpretato da attori famosi, come la bravissima Donatella Finocchiaro, e meno famosi, come il ruggente e vivace Filippo Pupillo, vengono evidenziati i contrasti tra chi ha paura dello straniero e delle regole imposte da leggi disumane, o timore di compromettere i propri interessi economici e chi, invece, si affida alla propria solida fede e alle leggi del mare e ai dettami dei propri padri. Alla fine i primi, contornati da un alone di squallore, risultano perdenti, mentre i secondi rivelano una profonda coscienza umana che li rende simili agli dei. Un film convincente e appassionante che descrive una realtà
vissuta e letta quotidianamente, dai tratti a volte saldamente duri, a volte emotivamente commoventi, tra essi bene equilibrati, e che non lascia spazi di noia o di distrazione allo spettatore il quale, alla fine, a stento e a malincuore riesce ad alzarsi dalla poltrona della sala. Non è un caso che “Terraferma” abbia avuto il premio speciale della giuria alla mostra del cinema di Venezia e sia stato scelto come candidato italiano all’Oscar 2011 per il migliore film straniero.
Francesco Giuliano







Emanuele Crialese.
http://info-italia-cinema.blogspot.com/2011/10/emanuele-crialese-una-promessa-alla.html



Fonti.