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giovedì 24 dicembre 2015
“Franny” o sugli effetti di un’amicizia traboccante
Titolo:
Franny
Titolo
originale: The BenefactorRegia:
Andrew RenziSoggetto:
Andrew RenziSceneggiatura:
Andrew RenziProduzione
Stato: USA 2015Cast: Richard Gere, Dakota Fanning, Theo James, Marko
Caka, Clarke Peters, Brian Anthony Wilson, Andrea Havens, Maria Breyman, Dennisha
Pratt, Erica Cho, Lyssa Roberts, […]
“Franny” è un film indipendente, opera prima di Andrew
Renzi che , avendone scritto anche il soggetto e la sceneggiatura, denota già il
talento di un grande regista.
Renzi
dirige, infatti, magistralmente Richard Gere nei panni del protagonista Franny, un uomo bizzarro e complicato, perseguitato
dai sensi di colpa che cerca di alleviare affidandosi alla droga, all’alcool ma,
quel che è strano, è che si comporta da grande
benefattore. La sua filantropia non dimostra limiti.
Egli dà continuamente più di quanto gli altri
si aspettano, dona ciò che gli fa piacere e soprattutto ama. Ama Olivia (Dakota
Fanning), la figlia dei suoi più cari amici morti tragicamente in un incidente
stradale procurato da lui stesso, ama Luke (Theo James) il marito di Olivia a
cui procura il posto di medico presso l’ospedale pediatrico di cui lui è
amministratore e proprietario, e ama
soprattutto i bambini infermi, ricoverati nello stesso nosocomio.
In questo suo agire, tuttavia, Franny mostra
una grande incoerenza che è anche una metafora dell’azione umana. Effettivamente,
da un lato egli mostra l'amicizia, nel senso ciceroniano, cioè avulsa dall’interesse
e dall’utilitarismo, cioè l’amicizia come sentimento umano, genuino e sincero, che
lo induce a realizzarsi, cioè a percepire negli altri se stesso e ad aiutarli
nel momento del bisogno (Amicus certus in
re incerta cernitur) manifestando così una grande integrità morale. Dall’altro
lato usa l’amicizia in senso epicureo: Franny si comporta così perché nel suo
dare instaura un rapporto che gli possa apportare una certa “utilità”, cioè l’amicizia
intesa non solo in senso materiale ma anche psichico e affettivo. In tal caso,
il rapporto interpersonale diventa anche una richiesta di bisogno da ricambiare
con forza, un do ut des, ed entrano
in gioco la prevaricazione o un tentativo di plagio, e l’amicizia diventa un
legame doloroso e insopportabile. Richard
Gere dimostra, con questa interpretazione che lascia col fiato sospeso, di
essere un attore molto bravo e poliedrico, di grande sensibilità e maturità
interpretativa, che riesce, nel contempo, a fare amare e odiare Franny senza
soluzione di scelta. Il film è stato presentato al Tribeca Film Festival, che fu fondato
dopo l’11 settembre 2011 dall’attore Robert De Niro.
Francesco
Giuliano
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