Sarà per questo o per altri i motivi che la giovane è portata inconsapevolmente a deturpare la sua purezza e a farla affondare prepotentemente e irreversibilmente nello squallore più putrido e violento che si possa immaginare? Sarà la mancanza di una vera famiglia, essendo madre e padre separati, e, quindi, la privazione dell’affetto della figura paterna che la spingono a ricercare il padre in un altro uomo qualsiasi attraverso il rapporto sessuale? Oppure sarà l’insopportabile presenza in casa dell’antipatico patrigno, o la carenza di punti di riferimento certi, o ancora sarà la sua bellezza prorompente, o la sua solitudine? Il regista si pone e fa porre allo spettatore tutte queste domande. Si arriverà ad una risposta certa?
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venerdì 20 dicembre 2013
Quali possono essere le cause che ingannano le aspettative di un’adolescente “Giovane e bella”? Se lo chiede il regista François Ozon nel suo ultimo film
Titolo: Giovane e bella
Titolo originale: Jeune et jolie
Regia: François Ozon
Produzione: Francia, 2013
Cast: Marine Vacth,
Géraldine Pailhas, Frédéric Pierrot, Fantin Ravat, Johan Leysen, Charlotte Rampling,
Nathalie Richard, […]
Il 2013 è stato un anno proficuo per il regista François Ozon per avere affrontato dei temi che riguardano gli
adolescenti del nostro tempo sia dal punto di vista sociale che psicologico, e che
investono anche la loro sfera affettiva ed emozionale. All’inizio del 2013, infatti, esce il film drammatico
“Nella casa”, dove Ozon descrive le vicissitudini di un sedicenne che,
essendo molto bravo nella scrittura e abbastanza curioso, arricchisce i suoi
racconti prendendo come spunto tutto ciò che vede e tocca all’interno di una
famiglia borghese dell’amico Rapha. Nello stesso anno lavora in quest’altro
film “Giovane e bella”, dove descrive delle vicende dell'adolescente Isabelle (Marine Vacth), una studentessa diciassettenne di
liceo, il suo inspiegabile comportamento che la porta a prostituirsi per
il proprio piacere. La storia di una giovane
bella, carica di tanta curiosità che la porta a sconvolgere la propria vita,
attraverso un’esperienza eccezionale, senza che si ponga il motivo. Ozon
affronta così il problematico tempo dell’adolescenza presentando Isabelle in
solitudine e priva del significato di serietà. E lo fa partendo,
intelligentemente, dalla discussione in classe del poema del poeta maledetto Arthur Rimbaud “Nessuno
è serio a diciassette anni”, così come viene
espresso dai primi versi della poesia “Romanza”: Nessuno è molto serio quand'ha diciassett'anni./ I caffè
strepitanti dalle luci splendenti,/ le
bibite e la birra d'improvviso t'annoiano,/ e allora vai a spasso per il viale dei tigli./
Come profuma il tiglio nelle sere di giugno!/
Talvolta l'aria è dolce da farti chiuder gli
occhi;/ il vento porta suoni, - le
case son vicine -,/ porta odori dì
vigna ed odori di birra...… .
Sarà per questo o per altri i motivi che la giovane è portata inconsapevolmente a deturpare la sua purezza e a farla affondare prepotentemente e irreversibilmente nello squallore più putrido e violento che si possa immaginare? Sarà la mancanza di una vera famiglia, essendo madre e padre separati, e, quindi, la privazione dell’affetto della figura paterna che la spingono a ricercare il padre in un altro uomo qualsiasi attraverso il rapporto sessuale? Oppure sarà l’insopportabile presenza in casa dell’antipatico patrigno, o la carenza di punti di riferimento certi, o ancora sarà la sua bellezza prorompente, o la sua solitudine? Il regista si pone e fa porre allo spettatore tutte queste domande. Si arriverà ad una risposta certa?
Sarà per questo o per altri i motivi che la giovane è portata inconsapevolmente a deturpare la sua purezza e a farla affondare prepotentemente e irreversibilmente nello squallore più putrido e violento che si possa immaginare? Sarà la mancanza di una vera famiglia, essendo madre e padre separati, e, quindi, la privazione dell’affetto della figura paterna che la spingono a ricercare il padre in un altro uomo qualsiasi attraverso il rapporto sessuale? Oppure sarà l’insopportabile presenza in casa dell’antipatico patrigno, o la carenza di punti di riferimento certi, o ancora sarà la sua bellezza prorompente, o la sua solitudine? Il regista si pone e fa porre allo spettatore tutte queste domande. Si arriverà ad una risposta certa?
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