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lunedì 15 aprile 2013

“Come un tuono” racconta l’aspetto violento del susseguirsi ciclico delle azioni umane


Titolo: Come un tuono

Titolo originale: The Place Beyond the Pines

Regia: Derek Cianfrance

Sceneggiatura: Derek Cianfrance, Ben Coccio, Darius Marder

Produzione: USA 2012

Cast:  Bradley Cooper, Ryan Gosling, Eva Mendes, Emory Cohen, Dane DeHaan, Ray Liotta, Rose Byrne, Ben Mendelhson,  Mahershalalhashbaz Ali, […]






Il giovane Luke (Ryan Gosling), spericolato campione di moto nel “globo della morte” con il corpo pieno di tatuaggi, viene a conoscenza dell’esistenza di avere un figlio dopo circa un anno dalla nascita, in seguito ad un rapporto casuale con una donna (Eva Mendes) che lo ha amato e lo ama ancora. Questo fatto lo induce, dato che lui non ha conosciuto suo padre, ad acquisire una doverosa e debita responsabilità paterna dimostrata dalla peculiare affermazione rivolta alla madre dell’infante "Voglio fargli fare qualcosa che non ha mai fatto ancora, così potrà avermi nei suoi occhi…" sempre. L’acquisita responsabilità paterna lo induce, però, per mancanza di un lavoro redditizio, a rapinare banche per dare un valido sostegno al figlio. Avery (Bradley Cooper), un poliziotto alle prime armi, lo insegue e risponde alle resistenze di Luke, dopo un inseguimento rocambolesco, violento e tragico, conseguente ad una rapina sventata. Dopo quindici anni da questo evento,  i rispettivi figli Jason (Dane DeHaan), figlio di Luke, e AJ (Emory Cohen), figlio di Avery, si incontreranno in quanto studenti della stessa scuola, e dalla loro amicizia e  a causa della differenza di classe sociale scaturirà quella violenza vissuta e sofferta dai propri genitori.


A differenza del film “Il lato positivo” di David O. Russel, interpretato dallo stesso Bradley Cooper, dove è l’amore che fa da colla dei rapporti umani, in questo film c’è una visione pessimistica della realtà, secondo la quale le colpe dei padri ricadono sempre sulle azioni dei figli. Essa riprende, anche se riferita ad azioni strettamente individuali, la concezione della ciclicità degli eventi o, meglio, quella relativa alla "teoria dei corsi e dei ricorsi storici" del filosofo napoletano Giambattista Vico. Come il ripetersi delle stagioni, o la durata dell’anno solare a cui è associato il ciclo delle costellazioni, così le azioni degli uomini. Ciclicità che come una metafora è rappresentata da quel “globo della morte” che si vede all’inizio del film, in cui Luke corre con insensata sfrenatezza e grande agilità, senza porsi il problema del rischio a cui va incontro. Un film, di conseguenza, che risulta basato sul determinismo piuttosto che sul caso, cioè a dire che anche se l'uomo volesse cambiare il decorso degli eventi, gli risulterebbe impossibile  farlo perché andrebbe contro una legge naturale.

Il regista Derek Cianfrance mostra grande capacità narrativa e abilità nell’uso della macchina da presa e  non fa fatica a dirigere attori bravi come Bradley Cooper o Ryan Gosling.