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martedì 28 giugno 2016
“La bicicletta verde” è una spinosa digressione sulla condizione della donna nei paesi islamici
Titolo:
La bicicletta verde
Titolo
originale: Wadjda
Regia
e Sceneggiatura: Haifaa Al-Mansour
Musica:
Max Richter
Produzione
Stato: Arabia Saudita, Germania 2012
Cast: Reem Abdullah, Waad Mohammed, Abdullrahman
Algohani, Ahd Kame, Sultan Al Assaf, […]
Wadjda (Waad Mohammed), una bambina di 10 anni che vive
sola con la madre (Reem Abdullah) in quanto il padre (Sultan Al Assaf) deve sposarsi con una seconda
moglie, mostra le disinibizioni, l’innocenza, la genuinità, la naturalezza e lo
spirito di libertà dovute alla sua età. Wadjda non ha i pregiudizi e i tabù dei
grandi, ma non si chiede neppure perché deve coprirsi il capo quando esce di
casa. Questo suo modo di essere però contrasta con gli usi e i costumi
tradizionalisti imposti da una società maschilista e autoritaria e da una
cultura integralista e retrograda che non lascia spazio alle libere scelte
personali coerenti con la personalità individuale. Per questo, la bambina viene
spesso richiamata e minacciata dall’intransigente e dispotica direttrice della
scuola che frequenta. Vivendo in periferia della città ha modo di frequentare
un suo coetaneo Abdullah (Abdullrahman
Algohani), che possiede una bicicletta
dalla quale Wadjda viene
subito attratta e affascinata. Ed è con quella bicicletta che la bambina impara a
tenere l’equilibrio e a pedalare, e sogna di possederne una tutta per sé. Non
passa tanto tempo che un giorno vede una “bicicletta verde” trasportata in un
negozio dove viene messa in vendita al prezzo di 800 riyal, una somma di denaro
molto alta per lei. Soltanto la madre, che può soddisfare questo suo desiderio,
si rifiuta di comprargliela perché pensa che ciò, contrastando con le
consuetudini locali e con le maldicenze della gente, potrebbe nuocere alla figlia prossima alla pubertà. Ciò
induce Wadjda ad accumulare soldi con la vendita di bracciali di fili
intrecciati fatti da lei o con altro, ma l’accumulo della somma richiede tempo.
Intanto, però, la scuola indice la gara di conoscenza del Corano che stabilisce
la somma di 1000 riyal al vincitore. Wadjda partecipa e studia con grande
fervore e profonda determinazione perché vuole vincere la gara. Ci riesce
brillantemente. Finalmente avrà soldi a sufficienza per l’acquisto della sua
tanto sospirata bicicletta verde. Ha raggiunto il suo obiettivo o quasi.
Infatti, al momento della consegna del premio, la direttrice le chiede cosa
farà con tutti quei soldi. La risposta di Wadjda, che non può essere che quella
della realizzazione del suo sogno – l’acquisto della bicicletta verde -, irrita
la direttrice e turba il pubblico presente che non condivide questa sua
preferenza, ed ha, come conseguenza, la devoluzione del premio alla causa
palestinese.
“La
bicicletta verde” è un film
diretto in modo semplice e realistico ma con un’impronta leggera ma significativa
che mette in luce i connotati di una società che non permette alle donne di
potersi emancipare liberamente a causa della rigidità imposta da una cultura
integralista e fondamentalmente maschilista.
Il film ha
ottenuto la nomination per Miglior film straniero sia al premio BAFTA (British
Academy of Film and Television Art) – 2014, sia al Premio Satellite Awards –
2014.
Filmografia
Women Without Shadows (documentario,
2005).
Francesco Giuliano
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