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sabato 11 marzo 2017
“Moonlight” indaga sulla vita introspettiva di un nero dall’infanzia alla maturità
Titolo:
Moonlight
Regia:
Barry Jenkins
Soggetto:
Tarrell Alvin McCraney dall’opera In Moonlight Black Boys Look Blue
Sceneggiatura:
Barry Jenkins
Musiche:
Nicholas Britell
Produzione
Stato: USA 2016
Cast:
Trevante Rhodes, André Holland, Janelle Monàe, Ashton Sanders, Jharrel Jerome,
Alex Hibbert, Jaden Piner, Naomie Harris, Mahershala Ali, Patrick Decile, […]
“Moonlight”
racconta la storia di Chiron, un uomo nero gay a partire dalla sua
infanzia, la cui “pelle sotto i raggi della luna diventa blu”, tant’è che la
narrazione è tratta dall’opera teatrale “In Moonlight Black Boys Look
Blue” di Tarrell Alvin McCraney.
Il
film, con attori tutti neri, è suddiviso in tre capitoli disposti in ordine
cronologico:
“i. Piccolo” è il soprannome di Chiron che gli veniva
dato quando ancora era un bambino (Alex Hibbert) taciturno, timido e timoroso, che si chiedeva
e chiedeva cosa volesse significare essere chiamato “frocio”, “una parola usata
per offendere un gay”.
“ii. Chiron” quando, diventato adolescente (Ashton
Sanders), scoprì di essere gay in
un incontro passionale con un suo compagno di scuola Kevin (Jharrel
Jerome), in riva al mare sotto i riflettori della luna.
“iii. Black” quando Chiron, ormai già adulto (Trevante
Rhodes), andava inconsapevolmente alla ricerca del suo primo
amore Kevin (André Holland).
Chiron
vive in un ambiente degradato dove i bulli “la fanno da padroni” e la droga
circola liberamente senza impedimento. In aggiunta, vive solo con sua madre
Paula (Naomie Harris), che si droga e che, quando si prostituisce per tirare a
campare, lo butta fuori di casa.
Un
giorno Chiron, per sfuggire alla violenza di alcuni bambini prepotenti,
incontra Juan (Mahershala Ali), uno spacciatore di droga che lo prende a ben
volere e lo porta a casa sua, dove viene accolto amorevolmente da Teresa
(Janelle Monàe), la bella e affabile compagna di Juan.
Qui,
Chiron trova l’amore, l’affetto e la tranquillità che la madre non riesce ad
manifestargli a causa del suo stato disagiato e manifestamente esecrabile, e
per niente educativo. E, al tempo stesso, Chiron vede in Juan la figura paterna
che egli non ha e che gli dà degli insegnamenti come questo: “A un certo punto
dovrai decidere da solo chi vuoi diventare. Non lasciare che qualcuno decida
per te”, che egli recepisce alla lettera, comportandosi quando diventerà adulto
come lui.
“Moonlight” è ben diretto da Barry Jenkins, che è al suo
secondo lungometraggio, perché, attraverso la precisa esposizione dei concisi
ma significativi e profondi dialoghi, la rappresentazione dei primi piani che
evidenziano il susseguirsi dei momentanei stati emotivi dei personaggi e la descrizione
lenta degli avvenimenti e dei comportamenti, riesce a trasmettere allo
spettatore la concezione che sono le azioni che commettiamo o che riceviamo in
alcuni momenti della nostra vita che ci orientano nelle scelte future. Azioni e
scelte che dipendono anche dall’ambiente in cui si nasce e si vive e dalle
persone sia positive che negative che si incontrano casualmente. Al tempo
stesso, mette in evidenza il significato di amore di un figlio verso la propria
madre, amore che non viene screditato e sminuito dal comportamento indecente e
licenzioso di costei: “amor, ch’a nullo amato amar perdona” prendendo in
prestito, anche se in modo improprio, il verso del V canto dell’Inferno
dantesco.
Il
film ha ottenuto tre premi Oscar 2017, tra cui quello per Miglior film (per la
prima volta durante l’assegnazione del Premio fu commessa una gaffe in quanto
era stato annunciato il Premio Oscar 2017 per Miglior film alla pellicola ”La
La Land!”), un Golden Globes 2017 per Miglior film drammatico, il London
Critics Circle Film Awards 2017 a Mahershala Ali per Miglior attore non
protagonista e quattro Nomination al BAFTA 2017.
Filmografia
Medicine
for Malancholy (2008)
Francesco Giuliano
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