var _gaq = _gaq || []; _gaq.push(['_setAccount', 'UA-26218038-5']); _gaq.push(['_trackPageview']); (function() { var ga = document.createElement('script'); ga.type = 'text/javascript'; ga.async = true; ga.src = ('https:' == document.location.protocol ? 'https://ssl' : 'http://www') + '.google-analytics.com/ga.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0]; s.parentNode.insertBefore(ga, s); })();

lunedì 28 dicembre 2015

“Perfect day” descrive la complicanza umana delle cose semplici e banali

Titolo: Perfect day
Titolo originale: A Perfect Day
Regia: Fernando León de Aranoa
Soggetto: Tratto dal romanzo Dejarse Llover di Paula Farias
Sceneggiatura: Paula Farias, Fernando León de Aranoa
Produzione Stato: Spagna 2015

Cast: Benicio Del Toro, Tim Robbins, Melanie Thierry, Olga Kurylenko, Fedja Stukan, Eldar Residovic, Sergi López,  Nenad Vukelic, […]
Metti un pozzo, un cadavere e una corda in un Paese della ex Jugoslavia durante l’epilogo della guerra del 1995 e si ha una giornata perfetta, “A Perfect Day”, una di quelle giornate in cui nessuna azione intrapresa, se pur facile, va per il verso giusto. Tutto inizia con il tentativo di rimozione di un grosso e pesante cadavere di un uomo gettato in un pozzo d’acqua e la lacerazione della corda utilizzata per il prelevamento del corpo prima che questo fosse concluso. Tentativo compiuto da una squadra composta da quattro volontari umanitari che vogliono portare sostegno morale e materiale alla disastrata popolazione del luogo, ma che si trasforma ben presto in un’avventura, che viene descritta in modo ironico ma al tempo stesso attendibile ed equilibrato. Il gruppo è capeggiato dall’affascinante Mambrù (Benicio Del Toro) a cui fa da spalla il satirico signor B (Tim Robbins) e l’idealista francese Sophie (Melanie Thierry) a cui si aggiunge successivamente la bellissima e disinvolta Katia (Olga Kurylenko). Attorno a quei  tre sostantivi - pozzo, cadavere e corda - il bravo regista pluripremiato, quarantasettenne, Fernando León de Aranoa, al suo sesto film, costruisce un intreccio bellissimo, che fa divertire ma al tempo stesso commuovere e riflettere, tessendo magistralmente i fili, che purtroppo si aggrovigliano, attorno ad una situazione semplice ed umanitaria a causa della stupidità umana, origine di tutti i mali del mondo. Come è nel suo stile, infatti, il regista partendo da una situazione a dir poco insignificante riesce ad evidenziare in modo mirabile la cattiveria, l’invidia, lo spirito di sopraffazione, la violenza, gli interessi, gli affari, la supremazia del dio denaro, le diatribe inconcludenti e le guerre fratricide dell’essere umano. Una miscellanea di non valori che rendono complicato, anzi impossibile il raggiungimento di un obiettivo se pur semplice e banale, e che ci fa capire come vanno le cose al mondo.
Perfect Day è stato presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2015 ed ha ottenuto la Candidatura per l’Art Cinema Award dell’Hamburg Film Festival 2015 e la quinta preferenza dal pubblico al Melbourne International Film Festival 2015.

Filmografia
Familia (1996), Barrio (1998), I lunedì al sole (2002), Princesas (2005), Amador (2010).
Documentari: Refugiados (1995), Caminantes (2001), Invisibles (2007, doc. collettivo).
Francesco Giuliano

giovedì 24 dicembre 2015

“Franny” o sugli effetti di un’amicizia traboccante

Titolo: Franny
Titolo originale: The BenefactorRegia: Andrew RenziSoggetto: Andrew RenziSceneggiatura: Andrew RenziProduzione Stato: USA 2015Cast: Richard Gere, Dakota Fanning, Theo James, Marko Caka, Clarke Peters, Brian Anthony Wilson, Andrea Havens, Maria Breyman, Dennisha Pratt, Erica Cho, Lyssa Roberts, […]


“Franny è un film indipendente, opera prima di Andrew Renzi che , avendone scritto anche il soggetto e la sceneggiatura, denota già il talento di un grande regista.
Renzi dirige, infatti, magistralmente Richard Gere nei panni del protagonista Franny, un uomo bizzarro e complicato, perseguitato dai sensi di colpa che cerca di alleviare affidandosi alla droga, all’alcool ma, quel che è strano, è che si comporta da grande  benefattore. La sua filantropia non dimostra limiti.
Egli dà continuamente più di quanto gli altri si aspettano, dona ciò che gli fa piacere e soprattutto ama. Ama Olivia (Dakota Fanning), la figlia dei suoi più cari amici morti tragicamente in un incidente stradale procurato da lui stesso, ama Luke (Theo James) il marito di Olivia a cui procura il posto di medico presso l’ospedale pediatrico di cui lui è amministratore e proprietario, e ama soprattutto i bambini infermi, ricoverati nello stesso nosocomio.
In questo suo agire, tuttavia, Franny mostra una grande incoerenza che è anche una metafora dell’azione umana. Effettivamente, da un lato egli mostra l'amicizia, nel senso ciceroniano, cioè avulsa dall’interesse e dall’utilitarismo, cioè l’amicizia come sentimento umano, genuino e sincero, che lo induce a realizzarsi, cioè a percepire negli altri se stesso e ad aiutarli nel momento del bisogno (Amicus certus in re incerta cernitur) manifestando così una grande integrità morale. Dall’altro lato usa l’amicizia in senso epicureo: Franny si comporta così perché nel suo dare instaura un rapporto che gli possa apportare una certa “utilità”, cioè l’amicizia intesa non solo in senso materiale ma anche psichico e affettivo. In tal caso, il rapporto interpersonale diventa anche una richiesta di bisogno da ricambiare con forza, un do ut des, ed entrano in gioco la prevaricazione o un tentativo di plagio, e l’amicizia diventa un legame doloroso e insopportabile. Richard Gere dimostra, con questa interpretazione che lascia col fiato sospeso, di essere un attore molto bravo e poliedrico, di grande sensibilità e maturità interpretativa, che riesce, nel contempo, a fare amare e odiare Franny senza soluzione di scelta.  Il film è stato presentato al Tribeca Film Festival, che fu fondato dopo l’11 settembre 2011 dall’attore Robert De Niro.
Francesco Giuliano