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venerdì 8 luglio 2016

“Il piano di Maggie – A cosa servono gli uomini” o sulla vita che è un sistema complesso

Titolo: Il piano di Maggie – A cosa servono gli uomini
Titolo originale: Maggie’s Plan
Regia e Sceneggiatura: Rebecca Miller
Soggetto: Karen Rinaldi
Produzione Stato: USA 2015

Cast:  Greta Gerwig, Julianne Moore, Ethan Hawke, Bill Hader, Maya Rudolph, Travis Fimmel, Jackson Frazer, Alex Morf, Wallace Shawn, Sue Jean Kim, Fredi Walker-Browne, Mina Sundwall, […]


La regista Rebecca Miller, figlia e moglie d’arte (suo padre è il drammaturgo e scrittore Arthur Miller e suo marito l’attore britannico Daniel Day-Lewis pluriOscar) con questo suo quinto film “Il piano di Maggie – A cosa servono gli uomini” si rivela un’artista poliedrica che riesce ad esplorare con brio e semplicità i sentimenti umani espressi da una miscellanea di comportamenti confusi e irrazionali dei suoi personaggi appartenenti ad un ceto sociale di elevata cultura. La sua narrazione colma di situazioni bizzarre è densa di dialoghi profondi e significativi ma, al tempo stesso, appare leggera, coinvolgente, ironica. Per tutto questo e per il tipico humour intellettuale il suo stile si avvicina a quello alleniano. Nel contempo, dal film emerge anche ‘la teoria del caos’ che governa gli eventi della vita umana e del mondo che nessuna pianificazione può alterare. Si coglie, infatti, il famoso concetto scientifico noto come “effetto farfalla” secondo cui come “il minimo battito d'ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano in un’altra parte del mondo”, così da un incontro casuale tra un uomo e una donna può derivare l’innamoramento, che è un moto rivoluzionario ovviamente incontrollabile e dagli sviluppi imprevedibili. È ciò che succede alla protagonista del film Maggie Hardin (Greta Gerwig), una bella docente di arte e management, quando incontra casualmente, per un errore amministrativo, lo scrittore antropologo John Harding (Ethan Hawke), un marito in crisi, di cui si innamora per la prima volta. Ed è subito caos che sconvolge il suo animo umano e annulla la sua nuova pianificazione. Nel caos, avviene una “dipendenza sensibile alle condizioni iniziali”, cioè a variazioni infinitesime delle condizioni iniziali corrispondono variazioni significative delle azioni future. Dunque, per primo fu il Caos, …” inizia così la Teogonia del poeta greco Esiodo (VIII secolo a.C.), “… uno spazio di fondo, un buco nero dell'universo” come lo ha definito Giulio Guidorizzi, ma che i filosofi presocratici identificarono come “il principio di tutte le cose”, materia amorfa, grezza e quindi disordinata, priva di regole, a cui attinge un ‘principio superiore’ per creare il mondo ordinato, che è il cosmo. Così come avviene quando un bambino costruisce un puzzle prendendone i pezzi sparpagliati e disordinati dalla scatola che li contiene. Come sostiene il giornalista James Gleick, il caos “pone problemi che sfidano i modi accettati di lavorare nella scienza e avanza tesi forti sul comportamento universale della complessità.” Chi, tra gli esseri umani, non rispetta le regole rientranti nell’azione consueta e, quindi, è un trasgressivo nel senso migliore della parola, e si affida alla propria sensibilità e al proprio estro, che lo spinge ad agire oltre la normalità delle capacità umane, in effetti, si affida al caos. E dal caos nasce qualcosa di diverso che inizialmente disorienta ma poi attrae e produce godimento perché dà un senso sublime a ciò che l’essere umano fa! La vita è un sistema complesso che non si può pianificare perché non se ne conoscono le regole che sono quelle del caos. È per questo che le azioni connesse con il procedere della vita sono caratterizzate da profonda incertezza. Maggie Hardin si comporta, infatti, contrariamente a tutto ciò perché pianifica ogni cosa, anche quella di diventare mamma. Prima di conoscere Ethan, accortasi di non potere avere una relazione stabile con un uomo, Maggie aveva deciso di avere un figlio facendosi donare lo sperma da un individuo stravagante Guy (Travis Fimmel), un produttore di cetrioli olandesi in scatola con una spiccata mentalità matematica. Innamoratasi Maggie rinuncia a questa pianificazione, si sposa con Ethan che, nel frattempo, divorzia dalla moglie Georgette Nørgaard (Julianne Moore), un’eccentrica quanto brava docente universitaria, e  realizza il suo sogno partorendo una bella bambina.

Le cose per Maggie, però, dopo tre anni di matrimonio, non vanno per il verso giusto sia perché si sente trascurata da Ethan che utilizza tutto il suo tempo libero per scrivere un interminabile romanzo, sia perché è molto impegnata per accudire oltre che la loro figlia anche i due figli di Ethan e Georgette. A questo punto,  Maggie cerca di fare amicizia con Georgette con la quale organizza un nuovo piano che questa volta coinvolge tutti e tre, ma che forse sarà stravolto ancora una volta. Greta Gerwig, Julianne Moore, Ethan Hawke, che formano un triangolo veramente formidabile e ricco di spunti ironici e divertenti, vestono i panni dei tre personaggi Maggie, Georgette e Ethan, evidenziandone magnificamente i caratteri completamente diversi: Maggie è una donna estroversa, organizzata in tutto, bella, allegra, caratterizzata da grande alterità; Georgette,al contrario, è fredda, egocentrica, brillante, distaccata, superba; Ethan, infine, è superficiale, sbadato, passionale, irrazionale.
“Il piano di Maggie – A cosa servono gli uomini”, un film che non si dimentica e che pone diverse riflessioni sulla vita e che specula su come va il mondo, tratto dal romanzo Karen RinaldiA cosa servono gli uomini”, è stato presentato al Festival Internazionale del Cinema di Berlino 2016 e al Toronto Film Festival 2015, al New York Film Festival 2015 e al Sundance Film Festival 2016.
Filmografia
Angela (1995), Personal Velocity (2002), La storia di Jack e Rose (2005), The Privat Lives of Pippa Lee (2009).
Francesco Giuliano

Al via la XXII edizione della Rassegna di Cinema restaurato “Narni. Le vie del Cinema”

Dall’11 al 16 luglio 2016 Narni (TR) ospiterà la XXII edizione di “Le vie del cinema”, la Rassegna di cinema restaurato, diretta da Giuliano Montaldo e Alberto Crespi e organizzata per iniziativa del Comune di Narni con la collaborazione della Cineteca di Milano, Fondazione Cineteca di Bologna, Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Rai Cinema, Lucky Red. L’ingresso è gratuito.
Come ogni anno, anche questa edizione sarà ricca di film di recente recupero proiettati ogni sera sotto le stelle, a partire dalle 21.00 sul grande schermo allestito nel Parco del Pini di Narni Scalo, e presentati da ospiti illustri. Questa  edizione XXII di “Le vie del cinema”, celebra la grande stagione della commedia all’italiana.

È tempo di compleanni, di ricorrenze e di memorie. L’8 giugno 2016 è stato il centenario della nascita di Luigi Comencini. Il 23 dicembre, sempre del 2016, sarà il centenario della nascita di Dino Risi. Parte da questi due grandi registi il programma di Le vie del cinema, che vuole celebrare con alcuni dei loro film meno noti. Uno di essi, e questo di lunedì mattina, è un titolo pressoché dimenticato e inedito in Italia: un film che Comencini girò in Germania nel 1959. Le vie del cinema lo presenterà in copia originale con sottotitoli, nel restauro realizzato dalla Cineteca di Milano della quale Comencini fu uno dei fondatori. Per l’occasione l’attore Franco Longobardi presenterà in anteprima assoluta un estratto del suo film di montaggio realizzato in collaborazione con la Cineteca Italiana di Milano, Comencini amore e fantasia, dedicato al doppiaggio nei film di Comencini (che, al pari di suoi illustri colleghi come Fellini e Pasolini, concepiva il doppiaggio come una fase fortemente “creativa” dei film e doppiava spesso attori, anche famosi, con voci di altri attori altrettanto importanti, con effetti spesso sorprendenti). Un accostamento proposto in voluta coincidenza con un film mai doppiato in italiano.
Proviene da Milano anche La valigia dei sogni, sempre di Comencini, film realizzato nel 1953, lo stesso anno di “Pane amore e fantasia”: nell’occasione il conduttore televisivo Simone Annicchiarico e l’autore Alessandro Boschi, assieme ad Alberto Crespi, ricorderanno come il film abbia dato il titolo a una gloriosa trasmissione tv, dedicata alle storie e ai luoghi del cinema, andata in onda per anni su La7. E come nella trasmissione tv, i tre racconteranno aneddoti e curiosità sul film.
Di Dino Risi sarà proposto Il segno di Venere, con un cast strepitoso nel quale spiccano Franca Valeri (anche sceneggiatrice), Sophia Loren, Alberto Sordi, Vittorio De Sica e Peppino De Filippo, alla presenza del figlio Marco Risi, importante regista già ospite de Le vie del cinema quando la città di Narni intitolò una piazza al grande Dino. Sempre nel segno della commedia, quest’anno compie mezzo secolo L’armata Brancaleone di Mario Monicelli, vecchio amico del festival di Narni, che lo proporrà in chiusura: lo introdurranno il critico Steve Della Casa, autore del Castoro Cinema su Monicelli, e il grande italianista Giulio Ferroni che collegherà il film alla grande tradizione della letteratura cavalleresca. Ettore Scola, altro amico del festival, è invece scomparso lo scorso 19 gennaio. Le vie del cinema lo ricorderà con uno dei suoi film più importanti e profetici, La terrazza, una lucidissima analisi della crisi della sinistra storica, alla presenza di Giuliano Montaldo, collega e amico di Scola, e di Alberto Incrocci, figlio dello sceneggiatore Age. Non mancherà, anche quest’anno, la proposta del film internazionale restaurato che per questa 22^  edizione sarà: La città incantata, capolavoro del maestro giapponese del cinema d'animazione, Hayao Miyazaki (restauro digitale a cura della Lucky Red, che distribuisce in Italia i film del grande regista) scelto per aprire la manifestazione. Lo presenterà Andrea Occhipinti, produttore e distributore, nonché fondatore della Lucky Red.
Questo il programma: 
Lunedì 11 luglio ore 21:00 – “La città incantata” di Hayao Miyazaki, Giappone, 2001, animazione.
Martedì 12 luglio ore 21:00 - Proiezione (Durata 15 minuti circa) in anteprima di un estratto del film di montaggio “Comencini amore e fantasia - Gli Invisibili Grandi Attori che hanno dato Voce al Cinema di Comencini” di Franco Longobardi.
La Fondazione Cineteca Italiana, nella ricorrenza del centenario della nascita del Maestro del Cinema Italiano Luigi Comencini, ha realizzato un docu-film antologico diretto da Franco Longobardi e dedicato a due speciali categorie d'interpreti dei suoi film: i bambini e i doppiatori. In esso viene rivelata una delle particolarità meno note della sua produzione cinematografica: la partecipazione “invisibile” di celebri volti del grande e del piccolo schermo, selezionati da Comencini stesso per vestire occasionalmente gli inusuali panni del doppiatore.
Si scopre quindi che dietro alcuni celebri attori del calibro di Gian Maria Volontè, Adolfo Celi, Sophia Loren, Gastone Moschin, Antonio Cifariello, Bette Davis, George Chakiris, Silvana Pampanini, Vittorio Gassman, si nascondono le recitazioni vocali di altrettanto importanti interpreti italiani. Infine si rende omaggio ad alcune personalità predilette da Comencini, valorizzate nel doppio ruolo di attori e doppiatori, come Nino Manfredi, Marisa Merlini, Gigi Reder e altri.
Poi sarà proiettata la versione originale di “E questo di lunedì mattina” di Luigi Comencini - Germania, 1959
Mercoledì 13 luglio ore 21:00 – “Il segno di Venere” di Dino Risi, Italia, 1955.
Giovedì 14 luglio ore 21:00: “La valigia dei sogni” di Luigi Comencini, Italia, 1953.
Venerdì 15 luglio ore 21:00: “La terrazza” di Ettore Scola, Italia/Francia, 1980.
Sabato 16 luglio ore 21:00: “L’armata Brancaleone” di Mario Monicelli, Italia, 1966.
Nel contempo, per i più piccoli ci sarà: La 4^ edizione del “Cinema Animato restaurato”. Ogni sera, alle 21.30, all’interno di un’ala del Parco dei Pini a Narni Scalo i più piccoli potranno vedere sul grande schermo i classici Disney in versione restaurata: Lunedì 11 luglio - La Carica dei 101 (1961) diretto da Wolfgang Reitherman, Hamilton Luske e Clyde Geronimi. 
Martedì 12 luglio -Cenerentola (1950) diretto da Wilfred Jackson, Hamilton Luske e Clyde Geronimi.
Mercoledì 13 luglio - Il libro della giungla (1967) diretto da Wolfgang Reitherman. Giovedì 14 luglio - La bella e la bestia (1991) diretto da Gary Trousdale e Kirk Wise. Venerdì 15 luglio - Gli Aritogatti (1970) diretto da Wolfgang Reitherman.
Sabato 16 luglio - Il re leone (1994) diretto da Roger Allers e Rob Minkoff.
(Estratto e-mail da L. Viti e  L. Delle Fratte)