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domenica 9 luglio 2017
La “Civiltà perduta” per rivivere i valori antropici di un uomo alla ricerca dell’umanità
Titolo:
Civiltà perduta
Titolo
originale: The Lost City of Z
Regia: James Gray
Soggetto. David Grann (dal libro Z la città perduta)
Sceneggiatura: James Gray
Produzione Paese: USA, 2016
Cast: Charlie Hunnam, Robert
Pattinson, Sienna Miller, Tom Holland, Angus Macfadyen, Edward Ashley, Ian
mcDiarmid, Clive Francis, Franco Nero, Harry
Melling, John Sackville, Adam Bellamy, Daniel Huttlestone, […]
Sin dalle
scene iniziali, che descrivono una battuta di caccia in Irlanda, si evincono la
temerarietà, la bravura e la nobiltà d’animo del maggiore Percy Fawcett (Charlie Hunnam) dell’esercito britannico,
agli inizi del XX secolo. Il soggetto
del film “Civiltà perduta” è stato tratto dal libro “The lost City of Z: A
Tale of Deadly Obsession in the Amazon” (2009) di David Grann, in cui si
racconta la storia vera del maggiore Fawcett, che fu chiamato, nel 1906, dalla
Royal Geographical Society per andare a fare una mappatura del confine, in
Amazzonia, tra Bolivia e Brasile al fine di scongiurare una probabile guerra “della
gomma” tra questi due paesi, in quanto da quelle parti si estraeva il lattice
dall’albero della “gomma”, l’Hevea brasiliensis, per produrre il caucciù. Fawcett, animato da
spirito di avventura e, spinto dal brama della scoperta e dal bisogno
spasmodico di migliorare la stima degli altri verso di sé, che era stata
compromessa da suo padre morto alcolizzato, accetta, lasciando la moglie Nina (Sienna Miller), già incinta, sola con i
figlio Jack (Tom Holland) ancora infante. Le insidie e i pericoli che gli si
presentano lungo il percorso in Amazzonia sono molti, ma la sua tenacia, il suo
coraggio e il suo sentire rivolto sempre verso l’eccellenza per scoprire la
verità, gli permettono di concludere il compito arduo che gli era stato assegnato.
Durante questa impresa, durata molti anni, il maggiore Fawcett trova casualmente
dei resti di terracotta molto antichi nella foresta amazzonica, che lo inducono
a pensare che da quelle parti ci fossero le antiche vestigia di una città che
lui chiamò “Z”. Molti anni più tardi, dopo la fine della Prima Guerra Mondiale,
durante la quale il cloro gli aveva prodotto danni alla vista per fortuna non molto
gravi, Fawcett, divenuto colonnello, spinto dalla straordinaria insistenza dal
figlio Jack, ritorna in quei luoghi alla ricerca della “civiltà perduta” dove
però scompare assieme al figlio.
Il regista James Gray riesce, con sagacia compositiva e ritmica, con
vivacità intellettuale e tramite un meticoloso lavoro di ambientazione, a mettere
in evidenza il contrasto tra l’illusorio splendore degli ambienti sfarzosi degli Inglesi e il territorio
naturalistico e ancestrale degli Indios, le loro differenze di costumi in
quanto i primi sono costretti a indossare vestiti scomodi che li coprono dalla
testa ai piedi mentre i secondi rasentano la nudità completa. Al tempo stesso,
con un’articolazione delle inquadrature che mettono in risalto le asperità dei
luoghi, riesce a scavare, anche, nei volti dei personaggi con crudezza
realistica e acribia critica per coglierne nel contempo gli spasmi e le gioie e
per mettere in risalto continuamente il perenne contrasto tra il Bene e il Male.
Il regista, altresì, elabora una storia che è edificante e melodrammatica non
tanto per il suo contenuto ma soprattutto per il linguaggio cinematografico, perfetto
nella misura, con il quale esterna armonicamente e con perspicacia quel sublime
sentimento umano volto alla scoperta della verità e al suo impulso costruttivo.
Filmografia
Little Odessa (1994), The Yards (2000), I padrone della notte (2007),
Two Lovers (2008).
Francesco Giuliano
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