var _gaq = _gaq || []; _gaq.push(['_setAccount', 'UA-26218038-5']); _gaq.push(['_trackPageview']); (function() { var ga = document.createElement('script'); ga.type = 'text/javascript'; ga.async = true; ga.src = ('https:' == document.location.protocol ? 'https://ssl' : 'http://www') + '.google-analytics.com/ga.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0]; s.parentNode.insertBefore(ga, s); })();

domenica 9 luglio 2017

La “Civiltà perduta” per rivivere i valori antropici di un uomo alla ricerca dell’umanità

Titolo: Civiltà perduta
Titolo originale: The Lost City of Z
Regia: James Gray
Soggetto. David Grann (dal libro Z la città perduta)
Sceneggiatura: James Gray
Produzione Paese: USA, 2016

Cast:  Charlie Hunnam, Robert Pattinson, Sienna Miller, Tom Holland, Angus Macfadyen, Edward Ashley, Ian mcDiarmid, Clive Francis, Franco Nero, Harry  Melling, John Sackville, Adam Bellamy, Daniel Huttlestone, […]
Sin dalle scene iniziali, che descrivono una battuta di caccia in Irlanda, si evincono la temerarietà, la bravura e la nobiltà d’animo del maggiore Percy Fawcett (Charlie Hunnam) dell’esercito britannico, agli inizi del XX secolo.  Il soggetto del film “Civiltà perduta” è stato tratto dal libro “The lost City of Z: A Tale of Deadly Obsession in the Amazon” (2009) di David Grann, in cui si racconta la storia vera del maggiore Fawcett, che fu chiamato, nel 1906, dalla Royal Geographical Society per andare a fare una mappatura del confine, in Amazzonia, tra Bolivia e Brasile al fine di scongiurare una probabile guerra “della gomma” tra questi due paesi, in quanto da quelle parti si estraeva il lattice dall’albero della “gomma”, l’Hevea brasiliensis, per  produrre il caucciù. Fawcett, animato da spirito di avventura e, spinto dal brama della scoperta e dal bisogno spasmodico di migliorare la stima degli altri verso di sé, che era stata compromessa da suo padre morto alcolizzato, accetta, lasciando la moglie  Nina (Sienna Miller), già incinta, sola con i figlio Jack (Tom Holland) ancora infante. Le insidie e i pericoli che gli si presentano lungo il percorso in Amazzonia sono molti, ma la sua tenacia, il suo coraggio e il suo sentire rivolto sempre verso l’eccellenza per scoprire la verità, gli permettono di concludere il compito arduo che gli era stato assegnato. Durante questa impresa, durata molti anni, il maggiore Fawcett trova casualmente dei resti di terracotta molto antichi nella foresta amazzonica, che lo inducono a pensare che da quelle parti ci fossero le antiche vestigia di una città che lui chiamò “Z”. Molti anni più tardi, dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, durante la quale il cloro gli aveva prodotto danni alla vista per fortuna non molto gravi, Fawcett, divenuto colonnello, spinto dalla straordinaria insistenza dal figlio Jack, ritorna in quei luoghi alla ricerca della “civiltà perduta” dove però scompare assieme al figlio.
Il regista James Gray riesce, con sagacia compositiva e ritmica, con vivacità intellettuale e tramite un meticoloso lavoro di ambientazione, a mettere in evidenza il contrasto tra l’illusorio splendore degli ambienti sfarzosi degli Inglesi e il territorio naturalistico e ancestrale degli Indios, le loro differenze di costumi in quanto i primi sono costretti a indossare vestiti scomodi che li coprono dalla testa ai piedi mentre i secondi rasentano la nudità completa. Al tempo stesso, con un’articolazione delle inquadrature che mettono in risalto le asperità dei luoghi, riesce a scavare, anche, nei volti dei personaggi con crudezza realistica e acribia critica per coglierne nel contempo gli spasmi e le gioie e per mettere in risalto continuamente il perenne contrasto tra il Bene e il Male. Il regista, altresì, elabora una storia che è edificante e melodrammatica non tanto per il suo contenuto ma soprattutto per il linguaggio cinematografico, perfetto nella misura, con il quale esterna armonicamente e con perspicacia quel sublime sentimento umano volto alla scoperta della verità e al suo impulso costruttivo.
Filmografia
Little Odessa (1994), The Yards (2000), I padrone della notte (2007), Two Lovers (2008).
Francesco Giuliano