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mercoledì 23 gennaio 2013
Sergio Rubini con il film “L’uomo nero” descrive con rimpianto i favolosi anni della fanciullezza nella terra natia.
Titolo:
L’uomo nero
Regia:
Sergio Rubini
Soggetto:
Sergio Rubini
Sceneggiatura:
Carla Cavalluzzi, Domenico Starnone
Musica:
Nicola Piovani
Produzione:
Italia, 2009
Cast:
Sergio Rubini, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Fabrizio Gifuni, Guido
Giaquinto, Anna Falchi, Margherita Buy, Maurizio Micheli, Mario Maranzana, […]
Ieri
sera è stato trasmesso su Rai Movie, in prima serata, questo bel film “L’uomo
nero” diretto da Sergio Rubini che ne è anche l’attore principale (Ernesto
Rossetti). Vi si descrivono la vita, la grande passione per il pittore
impressionista Paul Cezanne, il fervore impetuoso e l’entusiasmo vorticoso per
la pittura di Ernesto Rossetti, di professione capostazione, ma pittore
nell’animo. Sentimenti e comportamenti questi che ritornano alla mente del
figlio Gabriele (Fabrizio Gifuni) che ritorna nel paese natio, in Puglia, dal Nord per la morte del
padre. Gabriele, durante la notte che precede il funerale, si ricorda del tempo trascorso, tra la fine degli anni
cinquanta e gli inizi degli anni sessanta, quando ancora bambino di sei-sette
anni (Guido Giaquinto) seguiva con grande attenzione le vicissitudini, le
amarezze e i dispiaceri soprattutto del padre e anche della madre Franca
(Valeria Golino), e le relazioni che aveva con loro: pessime col padre che
odiava, e ottime con la madre che lo accudiva e gli manifestava l’amore materno.
Gabriele si ricorda anche dell’amicizia che aveva instaurato con l’amato zio
Pinuccio (Riccardo Scamarcio) che lo affascinava e lo proteggeva, e della paura
che gli suscitava un fantasioso “uomo nero” avvolto nel mistero che si
presentava tutte le volte che si trovava solo in chiesa o nel sottopassaggio di
una strada o in luogo isolato, al buio. Si rammenta dell’incipiente amore
fanciullesco verso la sua coetanea, la bella e affascinante Anna. Gli ritornano in mente le frustrazioni
del padre dovute alla mancanza di visibilità e di successo, gli stimoli ipocriti
di Donna Valeria Giordano (Anna Falchi) verso il padre che deve allestire una mostra
di suoi quadri “per dare una svegliata a questo paese di terroni!”, le
umiliazioni che il padre subiva da parte del direttore Dalò (Mario Maranzana), che
si spacciava per critico d’arte, lestofante e imbroglione, che millantava coadiuvato in questo dal viscido avvocato Pezzetti (Maurizio Micheli).
Le rimembranze del tempo passato, come un
viaggio di ritorno alle origini, tuttavia, rendono chiare a Gabriele
fraintendimenti, giudizi e verità e segreti del padre che gli permetteranno di
scoprire la verità vera e di far rinascere nel suo cuore l’amore del figlio verso
il padre. Un film nel complesso bello e
divertente, anche coinvolgente ben diretto come è nello stile di Rubini, con
bravi attori tra cui emerge anche se per una breve parte Margherita Buy, nella
parte di Anna adulta.
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