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giovedì 3 ottobre 2019
“Vivere”, un’indagine sulla famiglia allargata e gli effetti sugli individui coinvolti
Titolo: Vivere
Regia: Francesca Archibugi
Soggetto. Francesca Archibugi
Sceneggiatura: Francesca Archibugi, Francesco Piccolo, Paolo Virzì
Musiche: Battista Lena
Produzione Paese: Italia, 2019
Cast: Micaela Ramazzotti, Adriano Giannini, Massimo Ghini, Marcello Fonte,
Roisin O’Donovan, Andrea Calligari, Valentina Cervi, Enrico Montesano, Elisa
Miccoli, […]
Vivere, l’ultimo film di Francesca Archibugi, cerca di fare una disamina su una
delle ormai diffuse famiglie allargate italiane, mettendone in risalto soprattutto
i difetti che la contraddistinguono e i conseguenti effetti. L’indagine verte
sulla famiglia Attorre composta dal capofamiglia Luca (Adriano Giannini), un
giornalista che non sa quello che fa
perché lo fa in quanto scrive continuamente articoli che non riesce a
piazzare, dalla moglie Susi (Micaela Ramazzotti), una svalvolata, frenetica, dinamica e disorganizzata maestra di ballo
per signore attempate - culone che
vogliono dimagrire -, e dalla figlia Lucilla (Elisa Miccoli), una bambina
di sei anni che soffre di asma psicosomatica, che a casa viene accudita da una
studentessa irlandese di storia dell’arte, Mary Ann (Roisin O’Donovan),
cattolica convinta. Talvolta, va a trovare Luca il figlio
Pierpaolo (Andrea Calligari), un ragazzo diciassettenne nato dal rapporto
sessuale con Azzurra (Valentina Cervi), figlia in un famoso e losco
professionista, l’avvocato De Sanctis (Enrico Montesano) che, a suo dire da
uomo di legge, legum servi sumus
ut liberi esse possumus, cioè siamo schiavi delle leggi per poter essere
liberi. In questo contesto, rappresentano un
substrato essenziale le liti tra Luca (Con te non si può parlare senza sbraitare!) e Susi (Perché se non
urlo, manco t'accorgi che sto a parla! Se non urlo, manco me vedi!), da
cui si dipana un
puzzle di comportamenti, perché sembra che il comportamento di uno non
influenzi in modo profondo quello dell’altro ma che ne sia connesso solo per completare
il riempimento dell’insieme. Un puzzle i cui singoli pezzi sono fatti di sesso,
tradimenti, amicizia, amore, politicanti e affaristi, alterchi chiassosi,
bugie, ingenuità, stranezze, affari equivoci o opportunistici, contegni incoerenti,
effetti della solitudine, discrasia tra religione e comportamento.
Tutto si svolge sotto l’attenta sorveglianza di Perind,
acronimo di Perito industriale (Marcello Fonte), il vicino di casa che, vivendo
da solo e non avendo null’altro da fare, sbircia ogni persona che pratica o vive
presso la famiglia Attorre e ne spia ogni fatto, ogni parola, ogni movimento.
Perind sa tutto di tutti! È un invidioso – come lui stesso dichiara di essere –
addirittura della vita caotica e insensata di questa famiglia perché lui non fa
nulla, non gli capita nulla, convinto che la sua sia non vita. Il tema che il film affronta è in parte attualissimo e in parte connesso
con la vita stessa, al di là dello spazio e del tempo, di ogni essere umano che,
dopo aver commesso un errore, essendo - come diceva lo storico romano Sallustio
faber est suae
quisque fortunae -, ognuno artefice della propria sorte, si trova ad un bivio e,
quindi, costretto a scegliere una delle due strade che gli si presentano senza
sapere a cosa, ciascuna di esse, conduca. Anche se apparentemente le due strade
sembrano uguali, simmetriche, ma che in realtà non lo sono, come le due chiese gemelle di piazza del Popolo di
Roma, la chiesa di s. Maria in Montesanto e quella di s. Maria dei Miracoli, perché
esistono evidenti differenze planimetriche.
Bravissima e accattivante la declamazione di Micaela Ramazzotti, che si
distingue magnificamente su tutti gli altri protagonisti.
Film è stato presentato Fuori Concorso Fiction alla 76° Mostra
Internazionale del Cinema di Venezia 2019.
Filmografia
Mignon è partita (1988), Verso sera (1990), Il grande
cocomero (1993), Con gli occhi chiusi (1994), La strana storia di Banda sonora
(1997), L’albero delle pere (1998), Domani (2001), Renzo e Lucia (2004),
Lezioni di volo (2007), Questione di cuore (2009), Parole povere (2013), Il
nome del figlio (2015), Gli sdraiati (2017), Romanzo famigliare (2018).
Francesco Giuliano
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