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venerdì 7 settembre 2018

“La ragazza dei tulipani” è una disamina sulla passione di una donna così forte tale da dominare la ragione


Titolo: La ragazza dei tulipani
Titolo originale: Tulip Fever (La febbre dei tulipani)
Regia: Justin Chadwick
Soggetto: Deborah Moggach (dal suo romanzo Tulip Fever)
Sceneggiatura: Tom Stoppard
Musiche: Danny Elfman
Produzione Paese: UK, USA, 2017
Cast: Alicia Vikander, Dane DeHaan, Jack O’Connel, Holliday Grainger, Judi Dench, Christoph Waltz, Zach Galifianakis, Matthew Morrison, Cara Delevigne, Tom Hollander, Kevin McKidd, David Harewood, Douglas Hodge, Miltos Yerolemou, Daisy Lowe, […]





La ragazza dei tulipani, che per quanto riguarda lo scenario e i costumi descritti in modo dettagliato e conforme al periodo storico in cui si svolge il racconto, richiama la celebre e raffinata pellicola La ragazza con l’orecchino di perla (2003) di Peter Webber. È, infatti, un film ambientato nella quarta decade del XVII secolo ad Armsterdam, città olandese di incombente vivacità grazie alla florida economia dovuta al commercio delle spezie, come la noce moscata o il pepe nero, e i bulbi di tulipani provenienti dall’estremo oriente. Assieme al prosperoso commercio di tulipani per i quali si propaga una febbre collettiva, si diffondono e migliorano anche le arti le quali fanno entrare in un connubio interattivo la ricchezza con il sentimento. Tratto dal romanzo Tulip Fever (1999) di Deborah Moggah, il film descrive, in modo accurato e singolare nei minimi particolari scenografici, la storia dell’irrefrenabile passione amorosa tra Sophia (Alicia Vikander) e il pittore Jan Van Loos (Dane DeHaan). Sophia è una giovane che, rimasta orfana, accudita e cresciuta nel convento di sant’Ursula, viene richiesta come sposa da un ricco mercante di spezie, Cornelis Sandvoort (Christoph Waltz), che ha un’età molto avanzata. Saresti stata un'orfana in un mare in tempesta, il matrimonio è un porto sicuro! Ama, onora e obbedisci – le dice la madre badessa del convento (Judi Dench) nel congedarla e affidarla al vecchio signore. Consigli che Sophia segue con attenzione, cura e rispetto, ma che si dispiace perché non riesce a dare al premuroso sposo un figlio, che lui desidera tanto a causa dei suoi lontani trascorsi infausti e dolorosi. Tutto procede comunque nella normalità fino a quando Cornelis propone alla moglie di farsi ritrarre insieme - in quel periodo andava molto di moda - dal giovane pittore Jan Van Loos. Sophia inizialmente accetta malvolentieri, ma poi con profonda convinzione attratta dall’aitante e bel giovane acconsente, tant’è che quest’accettazione risulta “galeotta” - parafrasando Dante Alighieri - perché prelude ad un rivoluzionario innamoramento tra lei e il pittore attraverso iniziali sguardi fuggitivi ed emozioni silenti che trasmigrano segretamente in atti sfrenatamente sessuali e che sfociano in passioni per cui daresti la vita”. Come sostiene Francesco Alberoni, l’innamoramento è “lo stato nascente di un movimento collettivo a due”, un movimento rivoluzionario che, come tutti i moti rivoluzionari, diventa incontrollabile e assai esasperato. Ed è quello che succede ai due, che escogitano azioni al limite dell’inverosimile pur di dare seguito al loro amore alla luce del sole, e con le quali mettono in discussione la certezza del loro stato per un futuro dall’incertezza certa. Come un tulipano che “primo a fiorire, primo a cadere” così l’amore che per primo fiorisce è il primo a finire. E ciò che succede al commercio dei tulipani e alla frenesia che ha generato, e contemporaneamente è quel che accade alla relazione amorosa tra Sophia e Jan. E tutto ciò avviene quando il sentimento rende ciechi e chiusi a ogni sensatezza, e nullifica completamente la ragione. Una follia a due che si svolge in un periodo storico olandese in cui predomina una follia collettiva, determinata dalla tentazione dei tulipani come promessa di una effimera ricchezza bramata, in un ambiente povero, sporco e instabile, in cui interagiscono amore e odio, fedeltà e tradimento, sincerità e inganno, rispetto e trasgressione, sogno e realtà, verità e segreti, degrado e progresso, senza alcuna interruzione, e dove la passione si fonde con l’arte in maniera indissolubile e innovatrice, e in cui la donna assume con forza il predominio sull’uomo che soccombe inesorabilmente ad essa.
Il film, diretto con scrupolo suscitando interesse dal punto di vista cinematografico, è ricco di bravi attori, tra cui molti premi Oscar come Alicia Vikander, Judi Dench e Chistoph Waltz, sotto l’egida della sceneggiatura bizzarra ma convincente di Tom Stoppard, anch’egli premio Oscar per la Migliore sceneggiatura originale di Shakespeare in love (1988) di John Madden.
Filmografia
L’altra donna del re (2008), The First Grader (2010), Mandela – La lunga strada verso la libertà (20139.
Francesco Giuliano