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venerdì 6 settembre 2019
“Il pianeta in mare”, la descrizione di una ferita socio-ambientale sospesa tra terra e mare
Titolo: Il pianeta in mare
Regia: Andrea Segre
Sceneggiatura: Andrea Segre, Gianfranco Bettin
Musiche: Sergio Marchesini
Durata: 96 min
Produzione: Zalab Film con Rai Cinema
Distribuzione: Zalab Film
Il pianeta in mare, diretto da Andrea Segre e scritto dallo stesso regista
insieme con l’autore Gianfranco Bettin, è un film documentario presentato Fuori Concorso alla
LXXVI Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che uscirà nelle
sale il prossimo 26 settembre.
Il film documentario Il pianeta in mare fa entrare lo spettatore, che diventa sin
dalle prime immagini consapevole e anche incredulo dello stato di degrado
ambientale e sociale, nella zona industriale di Marghera, cuore meccanico della
Laguna posto a 5 km da Venezia, e che da circa un secolo non smette di fervere.
Con esso si descrive un mondo in bilico tra il suo passato profondamente
scomodo e imbarazzante e il suo futuro incerto, dove lavorano operai di oltre sessanta
nazionalità diverse che ne fanno un pianeta internazionale … in mare.
In esso lo spettatore si smarrisce in quei luoghi mai visti prima e si stupisce
per l’abbandono di laboratori chimici dove si analizzavano le acque per la
determinazione di CVM (MonoVinilCloruro o Cloroetene, altamente
cancerogeno) in seguito al suo largo uso per produrre il polimero PVC (PoliVinilCloruro),che
provocò vittime e quindi processi interminabili con condanne prescritte; in
esso lo spettatore si sorprende nel constatare che il fondale marino a meno di
un metro di profondità è reso nero da tutto il catrame che vi è stato scaricato
in diversi decenni e in cui non c’è più vita marina, e ancora rimane
impressionato del ventre d’acciaio delle grandi navi in costruzione, delle
ombre dei bastioni abbandonati del Petrolchimico, degli alti forni e delle
ciminiere delle raffinerie che espellono vapori e gas vari nell’atmosfera, del
nuovo mondo telematico di Vega o delle centinaia di container che navi
intercontinentali scaricano senza sosta ai bordi dell’immobile Laguna.
Attraverso i racconti di operai, di manager, di camionisti e anche della cuoca
dell’ultima trattoria del Pianeta Marghera dove nel passato c’era vitalità
quotidiana continua, le immagini di Andrea Segre incidono profondamente nella
coscienza dello spettatore e lo aiutano a capire cosa sia rimasto del grande
sogno a Marghera, come a Priolo o come a Gela, provocato nel passaggio da
un’economia essenzialmente rurale ad un’economia industriale del Pianeta Italia
che, oggi è immerso, dopo le crisi e le ferite del recente passato, nel flusso
globale del sistema produttivo e delle migrazioni. Un sogno infranto è il succo
di questo documentario, che non potrà avere soluzioni positive sia per
l’ambiente che per l’economia a causa
della profonda ferita ambientale inferta in una zona tra le più attraenti e più
fascinose d’Italia, ferita che però potrebbe essere risanata. Basta volerlo!
Ecco, allora, la nota ottimistica del regista che scrive, a
tal proposito: Negli ultimi due anni a
chiunque io abbia detto che stavo lavorando ad un film su Marghera la risposta
era sempre: “Ah, perché esiste ancora Marghera?”Le tante ferite e le tante
crisi che hanno attraversato questa zona industriale, come molte altre in
Italia, hanno costruito una grande rimozione nazionale. Crediamo che in quegli
spazi non ci sia più nulla, più nessuno. Invece non è così. Un regista di cinema
documentario ha un importante compito: portare le persone lì dove non possono o
non vogliono entrare. “Il Pianeta in mare” nasce per questo.
Filmografia (documentari)
Lo sterminio dei popoli zingari (1998),
Berlino ’89-’99 – Il Muro nella testa (1999), Ka Drita? (2001), A metà – Storie tra Italia e Albania (2001),
Dalle tre alle tre- Il Nord-Est e il Mare (2001), Marghera Canale Nord (2003),
Dio era un musicista (2004), 1 kg di Internet (20059, Kerchaou … (2006), PIP49
(2006), La Mal’ombra (2007), Come un uomo sulla terra (2008), Magari le cose
cambiano (2009), Il sangue verde (2010), Io sono Li (2011), Mare Chiuso (2012),
Indebito (2013), La prima neve (lungometraggio, 2013), Come il peso dell’acqua
(2014), I sogni del lago salato (2015), L’ordine delle cose (Lungometraggio,
2017).
Francesco Giuliano
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