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lunedì 17 settembre 2012

Renato De Maria con il film “La prima linea” descrive lo sconvolgente periodo degli “anni di piombo” in Italia



Titolo: La prima lineaRegia: Renato De Maria
Sceneggiatura: Fidel Signorile, Ivan Cotroneo, Sandro Petraglia
Produzione Paese: Italia, 2009
Cast: Riccardo Scamarcio, Giovanna Mezzogiorno, Fabrizio Rongione, Duccio Camerini, Michele Alhaique,Lino Guanciale, Dario Aita, Piero Cardano, […]

Il film, “La Prima Linea”, tratto dal libro autobiografico “Una vita in Prima Linea” del terrorista Sergio Segio (nel film interpretato da Riccardo Scamarcio) che negli anni settanta aveva fondato appunto l’organizzazione terroristica di sinistra “Prima Linea”, è diretto da Renato De Maria. In questo film, il regista manifesta quello stile freddo, aspro, duro con il quale descrive una realtà sgradevole, crudele, spietata, violenta, che già aveva manifestato con il suo precedente film “Paz!” (2002) la cui sceneggiatura era stata scritta, tra l’altro, da Ivan Cotroneo, passato ultimamente alla cronaca per aver diretto il bel film “La kriptonite nella borsa” (2011). “La prima linea” è un film sul terrorismo manifestatosi in Italia tra gli anni settanta e ottanta, uno dei pochi trasmesso su Rai3, in prima serata venerdì 14 settembre, mostra l’insensatezza di gruppi di giovani idealisti, imprigionati emotivamente in un ideologismo forse di onnipotenza che voleva sovvertire le istituzioni su cui era stata fondata la Repubblica italiana qualche decennio prima, a cui mancava il senso della “bellezza”, che li aveva fatti sprofondare in un baratro senza fondo o meglio gli aveva fatto intraprendere un viaggio senza ritorno. Era ed è un comportamento dei giovani di quell’età che si sentono Dei, dotati quindi del dono dell’immortalità in quanto molto lontani da quella stagione della vita che è chiamata vecchiaia. De Maria si limita, come un giornalista di cronaca, a descrivere i fatti terroristici descritti da Segio senza prendere posizione e senza dare una spiegazione della matrice che ha generato uno dei periodi più bui della storia repubblicana. È una confessione sugli errori fatti e lo dimostrano alcune affermazioni che Segio fa “Abbiamo perso la nostra umanità la prima volta che abbiamo imbracciato un'arma” oppure “Abbiamo scambiato il crepuscolo per alba”. Non dimentichiamo che i cosi detti “Anni di Piombo” hanno inizio con la strage la strage alla Banca Nazionale dell’Agricoltura, in piazza Fontana a Milano, avvenuta il 12 dicembre 1969, dove ci furono 17 morti e 88 feriti, e la morte di Giuseppe Pinelli prima e quella del commissario Luigi Calabresi poi. Con questa strage inizia la cosiddetta “Strategia della tensione” che ha provocato in Italia centinaia di morti e di feriti quasi come in una guerra civile: il 22 luglio del 1970 una bomba alla stazione di Gioia Tauro, in Calabria, provoca 6 morti e 66 feriti; il 17 maggio 1973 alla Questura di Milano ci furono 4 morti e 46 feriti; il 28 maggio 1974 a Brescia, a piazza della Loggia, durante un comizio, ci furono 8 morti e 102 feriti, e, nello stesso anno, il 4 agosto l’attentato al treno Italicus, a san Benedetto in Val di Sambro (BO) provocò 12 morti e 105 feriti; ancora il 2 agosto 1980 ci fu la strage più sanguinosa del periodo, alla stazione ferroviaria di Bologna, con 85 morti e circa 200 feriti e, per finire, ancora a san Benedetto in Val di Sembro nel 1984, l’attentato al treno 904 procurò la morte a 17 persone mentre 260 rimasero ferite. Una carneficina diluita nel tempo che ha prodotto circa 140 morti e quasi 900 feriti. Il fatto più grave che su queste stragi non si è fatta ancora luce.
Ritornando al film, il regista, con continui flashback sulla storia del gruppo di "Prima Linea” e sul percorso terroristico intrapreso da Segio, inizia il racconto dalla preparazione di assalto da parte del gruppo di militanti di Prima Linea al carcere per liberare Susanna Ronconi (Giovanna Mezzogiorno), ivi detenuta, con la quale Segio ha condiviso sia gli affetti che l’ideologia, fino ad arrivare all’arresto definitivo di ambedue che segnò la fine dei relativi atti terroristici. (Francesco Giuliano)