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venerdì 1 novembre 2019
“L’uomo del labirinto”, un bel thriller psicologico che provoca brivido e inquietudine nello spettatore ponendolo in continua attesa
Titolo: L’uomo del labirinto
Regia: Donato Carrisi
Soggetto: Donato Carrisi
Sceneggiatura: Donato Carrisi
Musiche: Vito Lo Re
Produzione Paese: Italia, 2019
Cast: Toni Servillo, Dustin Hoffman, Valentina Bellè, Vinico Marchioni,
Luis Gnecco, Riccardo Cicogna, Stefano Rossi Giordani, Caterina Shulha, Orlando
Cinque ,[…]
L’uomo del
labirinto è un thriller mozzafiato, di tipo psicologico
molto ben curato, che inizia con il rapimento di una ragazza, Samantha Andretti
(Valentina Bellè) mentre percorreva una strada isolata. Da questo momento in
poi il film si svolge su due percorsi paralleli. Da una parte c’è Bruno Genko
(Toni Servillo) un investigatore privato, ricco di sensibilità, dal grande
spessore umano, trascurato, a cui due mesi prima i medici hanno pronosticato una
breve durata di vita. A causa di un passato non sempre limpido, cerca di
riscattarsi nei pochi giorni che gli rimangono di vivere, indagando sul
rapimento della ragazza e andando alla ricerca del mostro che, a quanto ha
saputo, ha stranamente la testa di un coniglio. Dall’altra parte, c’è un profiler, il dottor Green (Dustin
Hoffman), che, per scoprire il rapitore, cerca di fare riacquistare la memoria alla
ragazza la quale, dopo quindici anni di clausura, in cui è stata sottoposta a
iniezioni di droghe psicotrope, essendo stata liberata, si trova ricoverata
nell’ospedale Santa Caterina per le cure necessarie. L’unico ricordo che
Samantha ha è quello di essere stata rinchiusa in un labirinto dove più che la
fame soffriva la sete e dove ogni stanza presentava un’insidia da cui doveva
scappare. Il dottor Green è, a differenza di Genko, un uomo molto distaccato,
freddo, misterioso, cinico, che suscita, con i suoi modi di fare e di dire e i
suoi sguardi, inquietudine e sospetto.
La storia, che si svolge attraverso un percorso molto ingarbugliato, è
popolata da personaggi deformi e orribili e, quando sembra che la soluzione sia
a due passi, essa prende un altro varco, che lascia in uno stato di
inquietudine e di continua attesa lo spettatore suscitandogli nel contempo
momenti di brivido e di apprensione.
L’uomo del
labirinto è caratterizzato da una situazione fondamentale
che, ponendo lo spettatore di fronte a problemi individuali e sociali di grande
attualità, lo fanno riflettere profondamente e lo mettono di fronte ad una
realtà, che è quella in cui egli stesso vive, e dove ciò che in un dato momento
gli sembra verità subito dopo appare come falsità e viceversa, e dove, come
dice lo stesso Servillo, ci sono due labirinti: quello fisico determinato dalla città in cui si abita, e quello
mentale da cui si tenta di sfuggire. L’inganno e il plagio, spesso, riducono
l’individuo libero in uno stato di schiavitù sia di natura fisica che mentale
perché lo inducono in uno stato di totale
soggezione al potere altrui. Con un finale imprevedibile, il film, come
se fosse un suggeritore, porta lo
spettatore a capire che da tale stato si potrebbe uscire usando la razionalità necessaria
che vince qualunque sentimento negativo. E lo fa attraverso due grandi attori come Toni Servillo e Dustin Hoffman.
Filmografia
La ragazza nella nebbia (2017).
Francesco Giuliano
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