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venerdì 12 gennaio 2018

“Tre manifesti a Ebbing, Missouri”, una storia semplice in una città complessa dove “la rabbia genera altra rabbia”

Titolo: Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Titolo originale: Three Billboards Outside Ebbing, Missouri
Regia: Martin McDonagh
Soggetto e sceneggiatura: Martin McDonagh
Musiche: Carter Burwell
Produzione Stato: USA, UK, 2017

Cast: Frances McDormand, Woody Harrelson, Sam Rockwell, Caleb Landry Jones, Abbie Cornish, Lucas Edges, Zeliko Ivanek, Samara Weaving, John Hawkes, Clarke Peters, Kathryn Newton, Darrel Britt-Gibson, Amanda Warren, Christopher Berry, Kerry Condon, Sandy Martin, Nick Searcy, Malaya Rivera Drew, [...]
Il film “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” descrive una storia semplice in un mondo alquanto eterogeneo, quello della città di Ebbing nello Stato del Missouri, a causa di un ambiente multirazziale e di una polizia locale che fa e sfa la legge a proprio piacimento, in quanto lo sceriffo Bill Willoughby (Woody Harrelson), depresso psicologicamente per una  grave malattia, ha pochi mesi di vita.
Mildred Hayes (Frances McDormand), una donna risoluta, testarda e coraggiosa, inizia una guerra personale contro la polizia e, quindi, anche contro lo sceriffo, perché, dopo sette mesi dall’uccisione della figlia Angela (Kathryn Newton) dapprima violentata, ritiene che non sia stato fatto niente per trovare l’assassino. Pur essendo lo sceriffo, a differenza dei suoi poliziotti e, in particolare, del cattivissimo agente Jason Dixon (Sam Rockwell), una persona cordiale, leale e corretta che cerca a tutti i costi di fare rispettare la legge, Mildred, si reca presso l’agente pubblicitario Red Welby (Caleb Landry Jones), chiamato così per i suoi folti capelli rossi, a cui offre cinquemila dollari per ogni mese, affinché metta tre grandi manifesti lungo una strada secondaria che porta a Ebbing. Secondo la legge cos'è che non si può scrivere su un cartellone? Immagino che non si possano scrivere cose diffamatorie e nemmeno cazzo, fica o pisciare, è la sua richiesta a Red, perché la polizia è troppo impegnata a torturare la gente di colore per risolvere un crimine vero.
Quei manifesti, però, danneggiano l’immagine dello sceriffo che si reca presso l’abitazione di Mildred a cui motiva le ragioni che non hanno portato a scoprire l’assassino della figlia ritenendo - le dice - che quei cartelloni sono scorretti nei miei confronti … lo sai che sono malato di cancro. Mildred non si fa commuovere e non si smuove dalla sua decisione né davanti all’intervento di padre Montgomery (Nick Searcy), il quale viene, a ragione, schernito malamente mettendo a nudo la sua manifesta ipocrisia, né quando il figlio Robbie a scuola viene isolato e deriso dai suoi compagni.
“Tre manifesti a Ebbing, Missouri” è un titolo bizzarro che cela uno straordinario film dal contenuto complesso, divertente, realistico, ricco di colpi di scena, schietto e sincero, brioso e perspicace, ma al tempo stesso triste, coinvolgente, penetrante e drammatico, in cui tre grandi attori, Frances McDormand, Woody Harrelson, Sam Rockwell, vestono i panni di tre personaggi che, con le loro rispettive e spiccate peculiarità, esprimono l’universalità dei comportamenti umani in un città del profondo sud in cui la rabbia genera altra rabbia. Il regista Martin McDonagh che, giocando con destrezza, con i suoi personaggi discute sul comportamento dell’essere umano e sui suoi difetti, come la violenza sfrenata e assurda, e sulle sue virtù, come l’altruismo e la generosità.
Il film per la sua bellezza ha ottenuto diversi premi, di  cui quattro al Golden Globe 2018, uno alla Mostra di Arte Cinematografica di Venezia 2017, uno al Toronto International Film Festival 2017, due al British Indipendent Film Awards 2017, uno al San Diego Film Critics Society Awards 2017, ecc.
Bibliografia
Six Shotter (2004), In Bruges - La coscienza dell’assassino (2008), 7 psicopatici (2012).
Francesco Giuliano