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domenica 17 novembre 2013
La storia d’Italia dal boom economico fino all’era berlusconiana raccontata con brio nel”L’ultima ruota del carro”
Titolo: L’ultima ruota del carro
Regia: Giovanni Veronesi
Soggetto e Sceneggiatura: Giovanni Veronesi, Ugo
Chiti, Filippo Bologna, Ernesto Fioretti
Produzione: Italia, 2012
Cast: Elio Germano, Richy Memphis, Alessandra
Mastronardi, Virginia Raffaele, Sergio Rubini,Alessandro Haber, Massimo Wertmü
ller,Ubaldo Pantani, Dalila Di Lazzaro, Luis Molteni, […]
“L’ultima ruota del
carro”, film che ha aperto fuori concorso il Festival Internazionale del Cinema
di Roma 2013, è una commedia esilarante, spassosa, con un sentore ironico della
politica, che diverte lo spettatore continuamente e lo tiene attento per tutta
la sua durata. Basato sulla storia recente dell’Italia, esattamente quella che
va dal 1967 fino all’era berlusconiana, cioè quella che va dal boom economico
fino alla decadenza economica, etica, morale e politica dell’Italia, esso descrive
le virtù, personificate soprattutto da Ernesto (Elio Germano), da sua moglie
Angela (Alessandra Mastronardi) e dal suo amico pittore (Alessandro Haber), e i
vizi, personificati fondamentalmente da Giacinto (Richy Memphis) e dal
truffaldino Fabrizio Del Monte (Sergio Rubini). In questo lasso di tempo ci
sono le Brigate rosse, c’è l’omicidio di Aldo Moro, c’è l’ascesa al potere dei
socialisti e quindi di Bettino Craxi e del suo esilio ma, accanto a queste nefaste
turpitudini, ci sono la vittoria del Mondiali dell’Italia del 1982 e le vicissitudini di una delle tanti famiglie normali, di
cui non si parla mai appunto perché “normali”. Il titolo deriva da una frase
detta all’inizio del film dal padre (Massimo Wertmüller) - “Tu in questa famiglia sei l’ultima ruota del caro, capito?” - al figlio Ernesto quando si accorge
dalla pagella scolastica che questi non è portato per lo studio. Per questo lo
avvia al lavoro. Da quel momento e in quel lungo arco di tempo, inizia la
descrizione delle traversie di Ernesto che, per il suo carattere, la sua
integrità morale e per la sua grande umanità, risulta essere un italiano che
esce dal coro, si allontana da quei “todos caballeros”, cioè da quegli
stereotipi che i mass media oggi propagandano insistentemente e li emargina, e
che dimostra di essere anche un marito fedele. Per questo Ernesto risulta
essere un eroe del nostro tempo come Antonio Pane (Antonio Albanese), “L’intrepido”
(2013) di Gianni Amelio, che sottolinea con forza e vigore che di tutti gli
Italiani non si può fare lo stesso fascio e che ce n’è una buona parte che è
onesta, lavora e paga le tasse, e vive in una famiglia “normale”, con le sue
gioie e i suoi dolori. È nell’essere semplice, onesto, integerrimo, lavoratore,
amante della famiglia, anche pauroso, l’essere eroe del nostro tempo! Essere
cioè quello che un tempo veniva considerato un uomo “normale”. Giovanni Veronesi
dopo il suo capolavoro “Manuale d’amore" (2005) con il quale si guadagnò il
Nastro d’Argento per la migliore sceneggiatura, realizza “L’ultima ruota del
carro”, il suo film migliore, con il quale si confronta con i più grandi registi
della commedia all’italiana, quali sono stati Monicelli, Scola e Risi.
Richy Memphis, Alessandra Mastronardi (nomination
Nastro d’Argento 2012 come migliore attrice non protagonista del film “To Rome
with Love” di Woody Allen), Virginia Raffaele, Sergio Rubini, Alessandro Haber,
molto bravi affiancano un bravissimo Elio Germano che in questo film ha
superato se stesso.
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