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mercoledì 19 settembre 2018

“Sogno di una notte di mezza età” mette a nudo la frenesia di amore di un adulto con l’animo infantile


Titolo: Sogno di una notte di mezza età
Regia: Daniel Auteil
Sceneggiatura: Florian Zeller
Musiche:Thomas Dutronc
Produzione Paese: Francia, 2018
Cast: Daniel Auteil, Gérard Depardieu, Sandrine Kiberlain, Adriana Ugarte, […]




Nelle sale cinematografiche il 18 ottobre il film “Sogno di una notte di mezza età” di Daniel Auteil e l’ilarità è assicurata.
Daniel (Daniel Auteil) ama sua moglie Isabelle (Sandrine Kiberlain), una donna intelligente e bella, ma ha anche la fama di avere un’appassionata e vivace immaginazione, da cui emerge “il lato infantile che continua a vivere anche in un adulto e la capacità intatta di sognare ancora”. Spesso deve sopportare il suo miglior amico Patrick (Gérard Depardieu) che, talvolta, risulta troppo imbarazzante. Quando Patrick gli propone di organizzare una cena a quattro perché vuole far gli conoscere la sua nuova e giovane fidanzata Emma (Adriana Ugarte), Daniel si viene a trovare disorientato tra sua moglie e le sue fantasie nei  confronti  della provocante e spettacolare compagna dell’amico. Tant’è che il regista afferma che “Daniel ha il coraggio e l'audacia di cambiare le abitudini della sua vita per un nuovo futuro, un passo non sempre possibile da fare o un'ambizione che molti di noi non osano mettere in pratica.
Una divertente e spassosa commedia piena di malizia ma soprattutto di grande immaginazione, un susseguirsi di gag straordinarie tra due magnifici attori come Daniel Auteuil e Gérard Depardieu, i quali si sfideranno in un esilarante duello con le armi del dialogo.
Francesco Giuliano

venerdì 7 settembre 2018

“La ragazza dei tulipani” è una disamina sulla passione di una donna così forte tale da dominare la ragione


Titolo: La ragazza dei tulipani
Titolo originale: Tulip Fever (La febbre dei tulipani)
Regia: Justin Chadwick
Soggetto: Deborah Moggach (dal suo romanzo Tulip Fever)
Sceneggiatura: Tom Stoppard
Musiche: Danny Elfman
Produzione Paese: UK, USA, 2017
Cast: Alicia Vikander, Dane DeHaan, Jack O’Connel, Holliday Grainger, Judi Dench, Christoph Waltz, Zach Galifianakis, Matthew Morrison, Cara Delevigne, Tom Hollander, Kevin McKidd, David Harewood, Douglas Hodge, Miltos Yerolemou, Daisy Lowe, […]





La ragazza dei tulipani, che per quanto riguarda lo scenario e i costumi descritti in modo dettagliato e conforme al periodo storico in cui si svolge il racconto, richiama la celebre e raffinata pellicola La ragazza con l’orecchino di perla (2003) di Peter Webber. È, infatti, un film ambientato nella quarta decade del XVII secolo ad Armsterdam, città olandese di incombente vivacità grazie alla florida economia dovuta al commercio delle spezie, come la noce moscata o il pepe nero, e i bulbi di tulipani provenienti dall’estremo oriente. Assieme al prosperoso commercio di tulipani per i quali si propaga una febbre collettiva, si diffondono e migliorano anche le arti le quali fanno entrare in un connubio interattivo la ricchezza con il sentimento. Tratto dal romanzo Tulip Fever (1999) di Deborah Moggah, il film descrive, in modo accurato e singolare nei minimi particolari scenografici, la storia dell’irrefrenabile passione amorosa tra Sophia (Alicia Vikander) e il pittore Jan Van Loos (Dane DeHaan). Sophia è una giovane che, rimasta orfana, accudita e cresciuta nel convento di sant’Ursula, viene richiesta come sposa da un ricco mercante di spezie, Cornelis Sandvoort (Christoph Waltz), che ha un’età molto avanzata. Saresti stata un'orfana in un mare in tempesta, il matrimonio è un porto sicuro! Ama, onora e obbedisci – le dice la madre badessa del convento (Judi Dench) nel congedarla e affidarla al vecchio signore. Consigli che Sophia segue con attenzione, cura e rispetto, ma che si dispiace perché non riesce a dare al premuroso sposo un figlio, che lui desidera tanto a causa dei suoi lontani trascorsi infausti e dolorosi. Tutto procede comunque nella normalità fino a quando Cornelis propone alla moglie di farsi ritrarre insieme - in quel periodo andava molto di moda - dal giovane pittore Jan Van Loos. Sophia inizialmente accetta malvolentieri, ma poi con profonda convinzione attratta dall’aitante e bel giovane acconsente, tant’è che quest’accettazione risulta “galeotta” - parafrasando Dante Alighieri - perché prelude ad un rivoluzionario innamoramento tra lei e il pittore attraverso iniziali sguardi fuggitivi ed emozioni silenti che trasmigrano segretamente in atti sfrenatamente sessuali e che sfociano in passioni per cui daresti la vita”. Come sostiene Francesco Alberoni, l’innamoramento è “lo stato nascente di un movimento collettivo a due”, un movimento rivoluzionario che, come tutti i moti rivoluzionari, diventa incontrollabile e assai esasperato. Ed è quello che succede ai due, che escogitano azioni al limite dell’inverosimile pur di dare seguito al loro amore alla luce del sole, e con le quali mettono in discussione la certezza del loro stato per un futuro dall’incertezza certa. Come un tulipano che “primo a fiorire, primo a cadere” così l’amore che per primo fiorisce è il primo a finire. E ciò che succede al commercio dei tulipani e alla frenesia che ha generato, e contemporaneamente è quel che accade alla relazione amorosa tra Sophia e Jan. E tutto ciò avviene quando il sentimento rende ciechi e chiusi a ogni sensatezza, e nullifica completamente la ragione. Una follia a due che si svolge in un periodo storico olandese in cui predomina una follia collettiva, determinata dalla tentazione dei tulipani come promessa di una effimera ricchezza bramata, in un ambiente povero, sporco e instabile, in cui interagiscono amore e odio, fedeltà e tradimento, sincerità e inganno, rispetto e trasgressione, sogno e realtà, verità e segreti, degrado e progresso, senza alcuna interruzione, e dove la passione si fonde con l’arte in maniera indissolubile e innovatrice, e in cui la donna assume con forza il predominio sull’uomo che soccombe inesorabilmente ad essa.
Il film, diretto con scrupolo suscitando interesse dal punto di vista cinematografico, è ricco di bravi attori, tra cui molti premi Oscar come Alicia Vikander, Judi Dench e Chistoph Waltz, sotto l’egida della sceneggiatura bizzarra ma convincente di Tom Stoppard, anch’egli premio Oscar per la Migliore sceneggiatura originale di Shakespeare in love (1988) di John Madden.
Filmografia
L’altra donna del re (2008), The First Grader (2010), Mandela – La lunga strada verso la libertà (20139.
Francesco Giuliano

martedì 4 settembre 2018

“Resta con me” perché un amore vero è come un dio che va amato per sempre



Titolo: Resta con me.
Titolo originale: Adrift
Regia: Baltasar Kormákur
Soggetto: Tami Oldham Ashcraft e Susea McGearhart (dal libro
Sceneggiatura: Aaron Kandell, Jordan Kandell, David Branson Smith
Musiche: Volker Bertelmann
Produzione Paese: USA, 2018
Cast: Shailene Woodley, Sam Clafin, Jeffrey Thomas, Elizabeth Hawthorme, Grace Palmer, Siale Tunoka, Kael Damlamian, […]


Tami Oldham Ashcraft (Shailene Woodley) è una ragazza di 23 anni molto coraggiosa, amante dell’avventura e del rischio, che si trasferisce a Tahiti per un lavoro di qualunque natura, ma dove si innamora perdutamente dello skipper Richard Sharp (Sam Clafin), di una decina di anni più vecchio di lei. Eros squarcia i loro cuori a prima vista, tant’è che si mettono insieme, abitano nella barca costruita in sette anni da Richard, e trovano sfogo lavorativo evadendo commissioni di proprietari di imbarcazioni che conducono da un porto all’altro. L’ultimo lavoro che gli viene commissionato riguarda il trasporto di una barca da Tahiti a s. Diego in California: un viaggio pieno d’insidie in quanto devono navigare nell’Oceano Pacifico che, a differenza del nome, non ha niente di tranquillo. Sono più di quattro mila miglia, è una follia!dice, infatti, Tami a Richard. Tant’è che dopo alcuni giorni di navigazione, vengono colti da un violento uragano che distrugge parzialmente la barca. Una tempesta perfetta! A questo punto, inizia per Tami un continuo e stressante travaglio. In balia di un netto disorientamento e priva di ogni mezzo di comunicazione, Tami cerca di riparare la barca al fine di potere navigare in mezzo a quel mare infinito e deserto (Siamo sperduti nel Pacifico, è un'area di ricerca infinita, non ci troveranno mai!), al di fuori di ogni rotta umana e di accudire, con grande dedizione, il suo amato Richard che è gravemente ferito ad una gamba infetta, almeno così trapela dall’immaginazione della giovane. Immaginazione per sopravvivere e per dare impulso alla sua perseveranza e al suo forsennato coraggio perché, come scrive Primo Levi, in Se questo è un uomo, “la persuasione che la vita ha uno scopo radicato in ogni fibra di uomo, è una proprietà della sostanza umana. Ed è proprio ciò che porta Tami verso la strada della salvezza come un novello Ulisse.

Il regista Baltasar Kormákur, grazie ad una sceneggiatura straordinaria e priva di sbavature, dirige con estro un film seducente, coinvolgente, ricco di suspence, in cui amalgama la realtà e l’immaginazione con grande disinvoltura e sciolta destrezza.
Egli descrive il dramma con una serie molto serrata di drammi che si susseguono e che fanno percepire la sofferenza della protagonista, che conduce il film, dall’inizio sino alla fine, accattivandosi la simpatia dello spettatore, che soffre assieme a lei senza soluzione di continuità. Come diceva il presidente Roosevelt: L’unica cosa di cui dobbiamo aver paura è la paura stessa. E la paura Tami riesce a vincerla con grande sopportazione. La sofferenza, tuttavia, viene dipanata dall’esplosione di un amore che Tami, come un fiore che apre la sua corolla al mondo per manifestare tutta la sua bellezza, esprime nei confronti del suo Richard presente nella sua mente così come nel suo cuore. Appare, dunque, questo film, privo di sentimentalismo o di strategie mielose, un elogio dell’amore come motore del mondo, un elogio dell’amore che come un dio va amato per sempre. Ma appare pure come la lotta sfrenata dell’uomo contro la violenza della Natura che può essere vinta se si continua a lottare con tenacia e caparbietà senza arrendersi mai.
Filmografia
101 Reykjavik (2000), il mare (2002), A little Trip to Heaven (2005), Myrin (2006), Bruoguminn (2008), Reykjavik – Rotterdam (2008), Una tragic scelta (2010), Contraband (2012), The Deep (2012), Cani sciolti (2013), Everest (2015), Ofæro (2015), The Oath – Il giuramento.
Francesco Giuliano