Francesco Giuliano
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lunedì 23 ottobre 2017
Nella “Suite francese” un amore impossibile in tempo di guerra
Titolo: Suite francese
Titolo originale: Suite Française
Regia: Saul Dibb
Soggetto: Irène Némirovsky (dall’omonimo romanzo)
Sceneggiatura: Saul
Dibb, Matt Charman
Produzione Paese: UK,
Francia, Belgio, 2014
Cast: Michelle Williams, Kristin Scott Thomas, Mattias Schoenaertes, Sam
Riley, Ruth Wilson, Lambert Wilson, Margot Robbie, Alexandra Maria Lara,
Harriet Walter, Eileen Atkins, Tom Schilling, […]
Suite française è un film del regista Saul Dibb, il cui soggetto è stato
tratto dall’omonimo romanzo pubblicato nel 2004 che, però, era stato scritto da
Irène Némirovsky, ebrea, prima che
venisse deportata nel 1942 ad Auschwitz, dove
morì dopo circa un mese di detenzione.
La storia descritta
in modo appassionante tratta, durante l’occupazione dei tedeschi della Francia,
della giovane e bella Lucille, che abita nella casa della suocera Madame
Angellier (Kristin Scott Thomas), donna autoritaria e insensibile, in un piccolo
paese francese. Lucille ha il marito in guerra e passa il tempo a suonare il
pianoforte o ad accompagnare la suocera a riscuotere gli affitti dai mezzadri.
Tutto procede tranquillamente fino a quando arriva l’esercito tedesco, i cui
ufficiali trovano alloggio, come ospiti si fa per dire, presso le abitazioni
dei residenti. Ebbene, una camera dell’abitazione di Madame Angellier viene assegnata
al tenente tedesco Bruno von Falk (Mattias Schoenaertes). Ovviamente, come
succede in questi casi, tra due persone di sesso diverso, che si trovano a
vivere nella stessa casa e in uno stato di carenza affettiva - Lucille con il
marito in guerra fatto prigioniero e una suocera dispotica, mentre Bruno è lontano
dalla sua famiglia e con due dei tre fratelli già uccisi in guerra -, sorge pian
piano il sentimento amoroso che, quando sta per concretizzarsi con l’esplicitazione
dell’atto sessuale, a causa di un evento spiacevole e funesto, viene ad essere
sconvolto. Il mezzadro Benoît (Sam Riley), infatti, uccide il tenente Kurt (Tom
Schilling), ospite presso la sua casa, che le corteggia la bella moglie Labarie
(Ruth Wilson). Benoît diventa latitante e viene braccato, giorno e notte, dai
soldati tedeschi, finché viene nascosto da Lucille con il consenso inaspettato
della suocera. Come avviene in tempo di guerra, poiché Benoît non si costituisce,
per rappresaglia, viene fucilato il visconte di Montmort (Lambert Wilson),
sindaco del paese.
Saul Dibb, che ha
diretto il pluripremiato premiato film La
duchessa (2008), riesce con la macchina da presa a cogliere in modo
accurato, in quella casa galeotta, i momenti in cui Lucille e Bruno si
sorprendono attraverso i loro sguardi e i loro silenzi, interrotti da brevi
dialoghi che preannunciano lo stato nascente dell’amore.
Anche se non
una parola fu mai pronunciata sui nostri veri sentimenti, non una parola
sull'amore, dice
Lucille al termine del film, perché l’amore, sentimento sublime che sboccia
silenziosamente come un fiore dal bocciolo, non teme la relazione tra oppressi
e oppressori, non si accorge della diversità di razza e di lingua, né della
differenza di nazionalità. Esso porta, facendo perdere la razionalità, a tradire
il proprio ruolo all’uno o il proprio legame all’altra. E come recita Leopardi,
a un tempo stesso, Amore e Morte ingenerò la
sorte.
Bravi Michelle Williams e Mattias
Schoenaertes che hanno vestito perfettamente i rispettivi personaggi e
magnifica e perfetta l’interpretazione di Kristin Scott Thomas.
Fimografia
Bullet Boy (2004), The Line of Beauty (2006), La
duchessa (2008).
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