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mercoledì 9 maggio 2018
“Loro 1" ovvero “Quelli che contano” che hanno determinato il degrado morale del Paese Italia
Titolo:
Loro (prima parte)
Regia:
Paolo Sorrentino
Soggetto:
Paolo Sorrentino
Sceneggiatura:
Paolo Sorrentino, Umberto Contarello
Musiche:
Lele Marchitelli
Produzione
Paese: Italia, Francia 2018
Cast:
Toni Servillo, Riccardo Scamarcio, Fabrizio Bentivoglio, Elena Sofia Ricci,
Kasia Smutniak, Euridice Axen, Roberto De Francesco, Dario Cantarelli, Anna
Bonaiuto, Giovanni Esposito, Ugo Pagliai, Ricky Memphis, Duccio Camerini, Yann
Gael, Alice Pagani, Caroline Tillette, Iaia Forte, Michela Cescon, Roberto
Herlitzka, Gigi Savoia, Alessandra Scarci,[…]
Afferma lo scrittore premio Nobel, José Saramago, nel suo celebre romanzo Cecità
(Universale Economica Feltrinelli, 2016)
che non siamo diventati ciechi,
secondo me lo siamo. Ciechi che, pur vedendo non vedono. Questa è l’essenza
della prima parte di questo film “Loro”
strabiliante e di grandissima attualità di
Paolo Sorrentino, in cui vengono messi alla luce i tratti distintivi delle persone
mediocri, ingannate dall’apparenza, e senza carattere che ormai, avendo perduto la capacità di vedere e prive di volontà, vengono trascinate senza alcuna
possibilità di scampo dagli squallidi eventi appositamente creati, così come
avviene durante il procedere della corrente inarrestabile di un fiume in piena
che trasporta con sé tutto ciò che incontra, essenza in cui sono rilevate le sordide
strategie e le manovre subdole e intriganti di turpi arrivisti senza scrupoli usate
per ridurre le persone a merce di scambio al fine di ottenere favori e
privilegi dai potenti innominati, soprannominati “Lui”, Dio”, “Loro, cioè quelli che contano”, in un
Paese ridotto a porcile da squallidi “Politicanti”, così come descritto nell’omonima
poesia: Trambusto licenzioso/ sconquasso esagerato/ vocio ventoso/ turpiloquio
insensato/ condimenti di spudoratezza sfrontata/ generano mostriciattoli/ abili
obbrobri / di mala umanità/ che han cresta d’ignoranza / coperta da peli
d’arroganza/ e di saccente falsità/ fan miracoli per sé/ e lasciano / l’etnia
nella scarsità, della silloge “Ragione e sentimento” (Libreria editrice Urso,
2016). Quella del porcile è una
metafora che richiama alla mente il Paese della maga Circe, la dea terribile dalla voce umana, che con
il suo fascino attrasse Odisseo e i suoi compagni che accompagnò e li fece sedere sulle sedie e sui troni: formaggio, farina
d’orzo e giallo miele mescolò nel vino di Pramno ; farmaci nocivi aggiunse al
cibo, perché dimenticassero del tutto la patria. Dopo di ché glielo offrì e loro
lo bevvero, quindi li toccò rapidamente
con una bacchetta e li chiuse nei porcili. Dei porci essi avevano il corpo: grugniti,
setole e forma. Ma come in passato la
mente era salda (libro X, 233-240, Odissea), una metafora in cui non c’è
più differenza tra uomini e porci e dove neppure le innocenti pecore ingenue e
senza peccato si salvano, e in cui la
verità è frutto del tono e della convinzione con cui l’affermiamo.
Sorrentino
con il suo stile inconfondibile e con la sua indiscussa maestria di regista, come un novello Dante, descrive ne "La Divina Commedia Nazionale" la condizione sociale e il degrado morale in cui versa il paese Italia, ricco di
corruttori, di persone senza scrupoli, di cocainomani, di giovani escort, di squallidi
personaggi privi di dignità, narrando le vicissitudini familiari e politiche di
Silvio Berlusconi, interpretato magnificamente da Toni Servillo, e della sua
ex moglie Veronica (Elena Sofia Ricci), attorno a cui ruotano personaggi
arrivisti e privi di scrupoli, ben costruiti, come il cinico Sergio Morra
(Riccardo Scamarcio), la spregiudicata Tamara (Euridice Axen), la
bellissima “ape regina” Kira (Kasia Smutniak), l’ex ministro Santino Recchia (Fabrizio
Bentivoglio).
Filmografia
L’uomo in più
(2001), Le conseguenze dell’amore (2004), L’amico di famiglia (2006), Il divo
(2008), This Must Be the Place (2011), La grande bellezza (2013), Youth – La giovinezza
(2015.
Francesco Giuliano
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