L’impresa, (a mio parere perfettamente riuscita), racconta la storia di una rockstar (Cheyenne) di 50 anni considerata ancor oggi una leggenda musicale, che vive agiatamente con la moglie a Dublino.
La vita di Cheyenne scorre nel riflesso di ciò che è stato, legata a un’immagine artefatta che gli dà l’illusione di vivere ancora “di quel presente ormai passato”, e che in realtà lo tiene in bilico tra noia e sensi di colpa portandolo lontano da una realtà che non crede gli appartenga. Anche se il protagonista , al contrario dei personaggi conosciuti finora negli altri film, risulta fragile ed ingenuo è possibile riconoscere Sorrentino nello scorrere lento dei dialoghi , la scelta delle immagini e i contesti atipici a tratti surreali, musiche d’eccezione, che hanno visto il coinvolgimento di David Byrne, e a un protagonista stupefacente come Sean Penn, nelle vesti dell’ eterno fanciullo malinconico che con incosciente ironia dona perle di saggezza, e durante il viaggio ritroverà se stesso, facendo emergere con grande capacità la sofisticata personalità del regista napoletano.
Paolo Sorrentino
http://info-italia-cinema.blogspot.com/2011/10/paolo-sorrentino-lenigmatico-regista.html
Paolo Sorrentino "This Must be the Place", | Locandina. |
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