Titolo: Una questione
privata
Regia: Paolo Taviani
Soggetto: Beppe
Fenoglio (Dall’omonimo romanzo pubblicato postumo nel 1963)
Sceneggiatura: Paolo e
Vittorio Taviani
Produzione Paese:
Italia, Francia 2017
Musiche: Giuliano
Taviani, Carmelo Travia
Cast: Luca Marinelli,
Valentina Bellè, Anna Ferruzzo, Marco Brinzi, Francesco Turbanti, Giulio Beranek, Lorenzo Richelmy, Lorenzo Demaria,
Luca Cesa, Francesca Agostini, Jacopo Olmo Antinori, Josafat Vagni, Anna
Ferruzzo, Giuseppe Lo Piccolo, Antonella Attili, Francesco Testa, Tommaso Maria
Neri, Alessandro Sperduti, Guglielmo Favilla, Andrea Di Maria, Fabrizio
Costella, Mauro Conte, Fabrizio Colica, […]
Non è un caso, forse,
che i fratelli Taviani abbiano diretto e scritto la sceneggiatura di questo
film per la recente deriva verso destra a cui volge l’opinione politica del popolo
italiano, ma anche di quello europeo. Destra che vuole dire, tra l’altro, prevaricazione,
limitazione della libertà e moralismo. Raccontano, in questo film Una questione privata, la vicenda tratta dall’omonimo romanzo di
Beppe Fenoglio, che si svolge tra le verdi colline nebbiose delle Langhe
durante la seconda guerra mondiale, dopo l’armistizio di Cassibile (8 settembre
1943), e che vede in contrapposizione cruenta e violenta partigiani e fascisti. Una guerra civile che finalmente segnerà
la fine dello stato autoritario segnato dallo strapotere fascista durato per un ventennio. Il
protagonista è un giovane partigiano, a cui era stato affibbiato dai compagni
di scuola il soprannome di Milton (Luca Marinelli), in onore del filosofo
inglese John Milton, perché aveva tradotto dall’inglese la Tragedia di Amleto, principe
di Danimarca, di Shakespeare. Il giovane è innamorato follemente di Fulvia
(Valentina Bellè), una ragazza estroversa ma anche dal comportamento
indefinibile anche se invogliante perché, oltre a lasciare intendere a Milton
di piacerle, condivideva giochi e balli con l’amico comune Giorgio Clerici (Lorenzo
Richelmy). Milton, già è in atto la guerra civile, durante una perlustrazione,
passando vicino alla villa dove viveva Fulvia, spinto dalla nostalgia, rivisita
le stanze e i luoghi che gli fanno rivivere i bellissimi momenti trascorsi
assieme alla sua amata ma, grazie alla guardiana, viene a scoprire con amarezza
che tra Fulvia e Giorgio c’era stata una relazione amorosa. Milton, non vuole
crederci e, andato via dalla villa, va alla ricerca di Giorgio, anche lui
partigiano, per chiedergli chiarimenti. Durante questa ricerca, tuttavia, viene
a sapere che Giorgio è stato catturato dagli “scarafaggi” - così venivano
chiamati i militi fascisti. Allora, cerca e riesce a fare prigioniero un
fascista per scambiarlo con il suo amico. Purtroppo, come spesso avviene, le
cose non vanno come devono andare, tant’è che in quel periodo profondamente
tragico tutto finisce in tragedia.
Il film, diretto
secondo l’inconfondibile e inimitabile stile neorealista dei fratelli Taviani, mette a nudo,
in un periodo in cui la barbarie e la bestialità umane imperversavano, i
sentimenti di un uomo che non teme rischi e che pone a repentaglio la propria
vita spinto dall’amore per Fulvia, pur di conoscere la verità. Mette anche in risalto la ridicola censura del regime fascista su varie attività umane,
ricreative e non, come quelle sul ballo o sul jazz, la musica d’oltreoceano
creata dai negri, o ancora sull’uso di parole di lingua straniera come l’inglese.
Strabiliante e
incisiva, infatti, è l’imitazione del suono della batteria prodotta con
insistenza dalla bocca di un fascista (Andrea Di Maria) che pur essendo
prigioniero dei partigiani dimostra, con il suo fare demente, di avere
acquistato la libertà dal regime e dall’oppressione
fascista.
La colonna sonora del
film ricalca con note graffianti, aspre, tormentate, la
canzone americana, cantata nel film Il mago di Oz (1939) da Judy Gardland,
Over the
rainbow, per indicare metaforicamente così come l’arcobaleno, il fenomeno ottico
che preannuncia, ad ampio respiro, il ritorno della quiete dopo una forte tempesta, il riemergere della libertà dopo l’oppressione fascista.
Il film è stato
presentato al TIFF2017 (Toronto International Film Festival) e alla Festa del
Cinema di Roma 2017.
Filmografia
Un uomo da bruciare
(1962), I fuorilegge del matrimonio
(1963), I sovversivi (1967), Sotto il segno dello scorpione (1969), San
Michele aveva un gallo (1972), Allosanfan (1974), Padre padrone (1977), Kaos
(1984), Good morning Babilonia (1987), Il sole anche di notte (1990), Firile
(1993), Tu ridi (1998), La masseria delle allodole (2007), Cesare deve morire
(2012), Meraviglioso Boccaccio (2015).
Francesco
Giuliano