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giovedì 17 ottobre 2019

“Le verità”, una storia ricca di confronti e scontri tra madre e figlia che sfocia nell’esplicitazione di sentimenti inibiti


Titolo: La verità
Titolo originale: La vérité
Regia: Hirokazu Kore’eda
Sceneggiatura: Hirokazu Kore’eda
Musiche: Aleksej Ajgi
Produzione Paese: Francia, Giappone, 2019
Cast:Catherine Deneuve, Juliette Binoche, Ethan Hawke, Clémentine Grenier, Manon Clavel, Christian Crahay, Roger Van Hool, Ludivine Sagnier, Laurent Capelluto, Alain Libolt, […]



Fabienne (Catherine Deneuve), grande attrice, brava e famosa, ormai avanti negli anni, ha scritto la sua biografia. Per festeggiare la pubblicazione ,di cui l’editore ha stampato già 50 mila copie, la raggiunge la figlia Lumir (Juliette Binoche), che fa la sceneggiatrice a New York, col marito Hank (Ethan Hawke), attore di scarsa rilevanza, e la piccola figlia. Durante questa improvvisa e inaspettata riunione di famiglia riemergono, tuttavia, risentimenti e conflitti dovuti a quelle verità, o presunte tali, che Fabienne ha scritto nel proprio libro. Scaturisce sin dai primi dialoghi tra figlia e madre che costei nella sua vita difficilmente sia stata priva di contraddizioni. Al contrario, la sua incoerenza è stata costante. Si è comportata, infatti. come se lei fosse vissuta in un mondo tutto suo, fatto di interpretazioni diverse congrue con determinati momenti della sua vita.  Infatti Lumir contesta alla madre: Mi avevi promesso di mostrarmi le bozze del tuo libro, prima di pubblicarlo, te lo ricordi? E ancora, dopo la lettura della biografia, esclama:  Mamma, non riesco a trovare una cosa vera qui dentro! Forse Fabienne nello scrivere la sua vita era stata trasportata dalle emozioni del momento piuttosto che dai ricordi che ormai erano lontani nel tempo e questa lontananza le aveva fatto perdere i relativi connotati sinceri e precisi. Si evince, dunque, che Fabienne, in ambito familiare e anche nella descrizione delle sue memorie, abbia indossato una maschera – parafrasando Pirandello una, nessuna, centomila -, adatta all’uopo così come ha fatto nelle sue diverse interpretazioni filmiche: Sono le mie memorie, il mio libro, ho il diritto di scegliere cosa scrivere, no?Meglio essere una cattiva madre, una cattiva amica e una buona attrice! E anche se tu non mi perdoni, il pubblico mi perdona! E abbia sempre trovato la risposta giusta ad ogni domanda fastidiosa come quando a Lumir, che le fa notare di non essere mai andata a vedere lo spettacolo che ha fatto alle medie, risponde: sempre meglio averti trascurata che essermi immischiata nella tua vita privata.
Soltanto due brave e mature mattatrici istrioniche, come Catherine Deneuve e Juliette Binoche, dirette dall’abilità del regista giapponese Hirokazu Kore’eda, potevano fare apprezzare allo spettatore quegli stessi stati emotivi che i loro rispettivi personaggi provavano. I dialoghi intensi, attraverso il contatto fisico, il guardarsi negli occhi, le carezze istintive, il confrontarsi, il rinfacciarsi i comportamenti passati vicendevolmente e l’esternazione delle loro opinioni, stavano determinando via via l’esplicitazione dei loro veri sentimenti, avulsi da ogni intima macchinazione, che madre e figlia già possedevano nella loro interiorità. Sentimenti che per tutta la loro vita erano stati repressi perché esse non si erano mai incontrate e scontrate come stavano facendo ora, a causa del fatto che Fabienne aveva dato tutta se stessa al cinema inibendo del tutto gli affetti familiari.
Le verità, che è un encomio alla carriera di Catherine Deneuve, ha concorso per il Leone d’oro alla LXXVI Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. 
Filmografia
Maborosi (1995), Wandāfuru raifu )1998), Distance (2001), Nessuno lo sa (2004), Hana yori mo naho (2006), Aruitemo aruitemo (2008), Kuki ningyō (2009), Kiseki (2011), Father and Son (2013), Little Sister (2015), Ritratto di famiglia con tempesta (2017), Sandome no satsujin (2017).
Francesco Giuliano



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