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sabato 13 ottobre 2012

Con il film “Tutti i santi giorni” il regista Paolo Virzì abbandona l’impronta sarcastica e ironica e scopre la vena romantica

Titolo: Tutti i santi giorni
Regia: Paolo Virzì
Sceneggiatura: Paolo Virzì, Francesco Bruni, Simone Lenzi
Colonna sonora: Federica Victoria Caiozzo, in arte Thony
Produzione: Italia, 2012
Cast: Luca Marinelli, Federica Victoria Caiozzo in arte Thony, Micol Azzurro, Claudio Pallitto, Stefania Felicioli, Franco Gargia, Giovanni la Parola, […]

Il film “Tutti i santi giorni” tratto dal romanzo “La generazione” di Simone Lenzi, che è anche uno degli sceneggiatori, tratta della relazione amorosa di una coppia. Il film racconta, infatti, di una strana coppia di due giovani conviventi ultratrentenni, ambedue lavoratori precari. Innamorati però. Siciliana “coatta” lei, molto bella: Antonia (Thony), ignorante, cantautrice, sgradevole nei modi poco ortodossi, impiegata in un autonoleggio, che utilizza un linguaggio scurrile e dozzinale (ad esempio “minchia” sinonimo di pene, dal latino “mencla”, è una parola frequente nel suo lessico), scappata di casa dopo aver litigato con i familiari, in primis con i genitori che le risultano fastidiosi e insopportabili. Di origini toscane invece lui: Guido (Luca Marinelli) lavora come portiere in un albergo, è molto colto - chiamato per questo ironicamente “quidopedia” - e ben educato, lo contraddistingue un animo nobile e genuino, fa uso di un linguaggio spontaneo, elegante e raffinato, dimostra modi gentili e cortesi, ed è molto legato alla sua famiglia. Due giovani che, come cultura, comportamento, origini, modi, usi e costumi, sono agli antipodi. Contemporanea lei. Anacronistico lui. Eppure si amano alla follia, anzi lui ama più lei che viceversa. “Tutti i santi giorni”, di sera, di mattina, di notte, quando capita, fanno sesso appassionante. Un legame basato sulla purezza e sulla genuinità dei sentimenti soprattutto di Guido. Sembrano inseparabili e avulsi dai comportamenti della gioventù moderna, distaccati da quel mondo che ruota attorno a loro, deturpato dal pressappochismo, dall’ignoranza imperante, dal pensiero unico dettato dai talk show televisivi o dalle partite di calcio domenicali, dalla violenza fisica, dalla superficialità, dove le relazioni conviviali sono ridotte all’osso, dove i sentimenti non contano, dove i figli vengono abbandonati dai padri senza alcun problema, dove la precarietà non è solo economica ma anche etica e morale, dove non ci sono punti di riferimento, valori certi a cui aggrapparsi per vivere decentemente. Un mondo ormai lontano da quell’originario concetto di femminilità che è stata deturpata, lesa e vilipesa e da quell’idea di legame affettivo che tiene fortemente unito un uomo ad una donna. E in questo mondo la bella Antonia non si sente all’altezza di Guido, ne soffre sia l’inferiorità culturale che quella comportamentale e con la scusa di non poter avere un figlio, per avere il quale ha lottato tanto, lo lascia e va a vivere con un suo vecchio amico cantante Jimmy (Giovanni La Parola), un giovane senza identità, disorientato, allo sbando. Ma non finisce qui…  Guido e Antonia ripartiranno un’altra volta. Insieme.
Un film diverso, spiazzante” è “Tutti i santi giorni” come afferma il regista, un inno all’amore contro lo squallore, la superficialità e la rozzezza che caratterizzano il nostro tempo, un film che dimostra come l’amore possa unire due persone culturalmente e socialmente diverse, un film commedia che si distacca nettamente dall’ultimo film di Paolo VirzìLa prima cosa bella” interpretato magnificamente dalla brava Micaela Ramazzotti. Un film dove  Luca Marinelli dimostra di essere un bravo attore così come lo ha evidenziato con la sua precedente interpretazione ne “La solitudine dei numeri primi” e dove Federica Victoria Caiozzo, in arte Thony, che da cantante è stata catapultata ad essere attrice, è stata una vera scoperta.

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