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venerdì 9 marzo 2018

“Lo chiamavano Jeeg Robot” segna il ritorno del mito che genera eroi romantici

Titolo: Lo chiamavano Jeeg Robot
Regia: Gabriele Mainetti
Sceneggiatura:  Nicola Guaglianone, Menotti
Musica: Gabriele Mainetti
Produzione Paese: Italia 2015
Cast: Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli, Stefano Ambrogi, Maurizio Tesei, Francesco Formichetti, Daniele Trombetti, Antonia Truppo, Salvo Esposito, Gianluca Di Gennaro, […]



Il film prende spunto dalla serie televisiva giapponese “Jeeg robot d’acciao”, trasmessa dalla tv italiana a partire dal 1979, il cui personaggio principale Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria), è un delinquente del quartiere Tor Bella Monica di Roma, che, in seguito ad una fuga rocambolesca dalla polizia che lo insegue per arrestarlo, si nasconde nelle acque del Tevere sotto una piattaforma, venendo in contatto casualmente con una sostanza di natura incognita. Qualche giorno dopo, cadendo dal nono piano di un edificio, scopre di avere acquisito da quella sostanza dei poteri sovraumani. Enzo Ceccotti è un ragazzo di borgata, taciturno e introverso, egoista, senza amici, che incomincia a svaligiare, senza l’uso delle armi, bancomat e furgoni portavalori sfruttando questa sua forza eccezionale. Casualmente, questo suo modo di essere e di fare cambia gradualmente, dopo aver conosciuto Alessia (Ilenia Pastorelli), una ragazza che ha ricevuto un’educazione di stampo televisivo perché nata e cresciuta sotto l’egida dei cartoni animati giapponesi. Ella identifica Enzo per i suoi poteri sovrannaturali con Hiroshi Shiba, l’eroe del cartone animato “Jeeg Robot d’acciao”, venuto per salvare il mondo dal Male. Enzo, infatti, si innamora di Alessia e, grazie a lei, subisce una profonda trasformazione interiore e intraprende, come un novello Ercole, la strada della “virtù” e abbandona quella del “vizio”, diventando “una persona che esegue azioni fuori dal comune, non ordinarie e che dà prova di straordinario coraggio, specialmente in ambiti bellici. Sceglie il bene al posto del male, sacrifica se stesso per gli altri e ha sempre, o quasi, tutto da perdere e nulla da guadagnare”, cioè divenendo un eroe. Enzo, un ragazzo banale, grezzo, senza ideali, un criminale sconosciuto che guardando le storie di un cartone animato, egli stesso diventa personaggio straordinario, nato dalle acque come Afrodite. Enzo diventa  così un eroe romantico che lotta strenuamente contro il Male assoluto, personificato dal turpe e violento Zingaro (Luca Marinelli), per difendere i valori dell’umanità e per salvare questa dalla rovina. In ciò, il film è una metafora del Paese italico in cui la mediocrità, l’inefficienza e la violenza prevalgono sull’eccellenza e sul merito, ma è anche un’accusa alla televisione che con certi programmi entra nella testa delle persone e li ingabbia per tutta la vita riducendoli ad individui inermi o violenti, che non si pongono neppure il problema sul senso della vita.
Il film segna un ritorno alla mitologia greca, dove l’eroe lotta per la sconfitta del male assoluto e la difesa dei valori umani, e soffre nel vedere morire la propria amata come Apollo che vede scomparire Dafne, oppure come Orfeo che assiste inerme alla morte della sua Euridice.
Dopo due cortometraggi di successo, Gabriele Mainetti esordisce nel lungometraggio con questo suo originale e fantastico film “Lo chiamavano Jeeg Robot”, presentato alla Festa del Cinema di Roma 2015, che non ha niente da invidiare a film dello stesso genere statunitensi di alto rango, come Superman o Spiderman, e che dimostra ciò che manca al cinema italiano: la fantasia e la creatività. Tra gli attori emergono Claudio Santamaria, Luca Marinelli e Ilenia Pastorelli, tutti e tre apprezzati per la diversità delle rispettive magnifiche interpretazioni.

Filmografia
Cortometraggi: Basette (2008), Tiger Boy (2012).
Francesco Giuliano

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