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giovedì 5 ottobre 2017

“Noi siamo tutto” e le verità nascoste che fanno male

Titolo: Noi siamo tutto 
Titolo originale: Everything Everything
Regia: Stella Meghie
Soggetto: Nicola Yoon, dal romanzo Everything Everything
Sceneggiatura: J. Mills Goodloe
Produzione Paese: USA 2017

Cast: Amandla Stenberg, Nick Robinson, Anika Noni Rose, Ana de la Reguera, Taylor Hickson, Dan Payne, Fiona Loewi, Sage Brocklebank, Robert Lawrenson, Peter Benson, Françoise Yip, Faryn Vanhumbeck, Marion Eisman, […]

Medeline Whittier, alias Maddy (Amandla Stenberg) è una giovane di diciotto anni, affetta da una grave malattia sin dalla nascita, diagnosticata dalla madre Pauline (Anika Noni Rose) che è un medico. Maddy, per le sue ridotte difese immunitarie, è costretta a rimanere segregata in una casa completamente sterile e dalle ampie vetrate. Queste le permettono di avere un contatto visivo con l’ambiente circostante ma, al tempo stesso, la tengono isolata dal resto del mondo, con il quale l’unico rapporto che ha è Internet che le ha dato la possibilità di studiare on line e anche quella di chattare. Maddy ha anche un rapporto privilegiato con Carla (Ana de la Reguera), l’infermiera che l’accudisce e la protegge da eventuali rischi per la salute durante l’assenza della madre. Tutto fila liscio fino a quando nella casa adiacente viene ad abitare la famiglia Bright, composta da padre madre e due figli, Olly (Nick Robinson) e la sorella. Maddy, guardando dalla finestra della sua camera, si accorge di questo bel ragazzo con il quale il suo sguardo si incrocia e persiste. E questo sguardo diventa galeotto, come scrive Dante Alighieri nei famosi versi del Canto quinto dell’Inferno a proposito del libro letto da Paolo e Francesca, perché Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende. Esso non preannuncia però una tragedia, ma un stato nascente di innamoramento di cui sembra impossibile la continuità. Tuttavia, come sostiene il sociologo Francesco Alberoni, l’innamoramento  non è un fenomeno quotidiano, una sublimazione della sessualità o un capriccio dell'immaginazione. Ma non è neppure un fenomeno sui generis ineffabile, divino o diabolico. È un fenomeno che può essere collocato in una classe di fenomeni già noti, i movimenti collettivi. Fra i grandi movimenti collettivi della storia e l'innamoramento c'è una parentela assai stretta, il tipo di forze che si liberano e che agiscono sono dello stesso tipo. La differenza fondamentale sta nel fatto che i grandi movimenti collettivi sono costituiti da moltissime persone e sono aperti all'ingresso di altre persone … l'innamoramento, invece, pur essendo un movimento collettivo, si costituisce tra due persone sole; il suo orizzonte di appartenenza, qualunque valore universale possa sprigionare, è vincolato al fatto di essere completo con due sole persone. In parole semplici, l’innamoramento è un movimento rivoluzionario a due, tant’è che Maddy e Olly, avendo le finestre delle loro camere l’una di fronte all’altra si scambiano i numeri telefonici e cominciano a chattare. Questo è tutto il mio mondo: la mia infermiera, mia madre, la mia malattia. Ho diciotto anni ma non sono mai uscita di casa. Se lo facessi, probabilmente, morirei, confessa Maddy a Olly. E successivamente azzarda nel dirgli Sono disposta a sacrificare qualunque cosa solo per vivere un giorno perfetto. Everything Everything, come dice il titolo originale del film, anche se tutto rimane piatto e incolore.
Come si evince da questa premessa il tema del film risulta veramente intrigante e coinvolgente, peculiarità queste che, tuttavia, la regista non è riuscita a dimostrare con sagacia ed espressione emotiva. Infatti, il film risulta monotono, spento nelle emozioni, soprattutto nei vari risvolti descrittivi affascinanti della bella storia raccontata tant’è che non emerge il pathos che essa lascia intravedere e che non realizza. Questo, quindi non ha permesso al film di avere un successo all’altezza del romanzo da cui è stato tratto il soggetto.
Francesco Giuliano


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