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domenica 5 gennaio 2014

Il film “American Hustle” basato su fatti realmente accaduti è stato concepito in chiave pirandelliana

Titolo: American Hustle – L’apparenza inganna
Titolo originale : American Hustle
Regia: David O. Russell
Sceneggiatura: David O. Russell, Eric Warren Singer
Produzione: USA 2013

Cast: Christian Bale, Amy Adams, Bradley Cooper, Robert De Niro,Jeremy Renner, Jennifer Lawrence, Jack Huston, Louis C.K., Michael Peña, Alessandro Nivola, Adrian Martinez, Elisabeth Rohm, […]

Come sosteneva il grande Luigi Pirandello, premio Nobel per la Letteratura (1934) “non ci fermiamo alle apparenze, ciò che inizialmente ci faceva ridere adesso ci farà tutt'al più sorridere”, questo film “American Hustle (trad. Caos americano) – L’apparenza inganna” gioca continuamente con “il sentimento del contrario”, che è congruo in modo parossistico con l’umorismo quale strumento che mette a nudo la fragilità umana in tutti i sensi. Il film, prendendo lo spunto da fatti realmente accaduti negli Stati Uniti a partire dal 1978, tratta di un indagine poliziesca (FBI) che portò, con l’aiuto di una coppia di abilissimi truffatori all’arresto di alcuni membri (deputati e senatori) del Congresso, e fa vedere cosa avviene dietro le quinte del teatrino politico per acquisire mazzette e cose del genere. Per cui sarebbe auspicabile che la visione di “America Hustle – L’apparenza inganna” fosse prescritta a tutti quei politici di casa nostra, corrotti, dotati di una sfrontata e insuperabile arroganza e carenti di un bruscolo di dignità, il cui insano comportamento va oltre ogni umana decenza e suscita intolleranza e disgusto nell’elettore. La coppia di intrallazzatori, che nel film è interpretata egregiamente da Christian Bale, nella parte di Irving Rosenfeld, e da Amy Adams, che interpreta Sydney Prosser, viene costretta dal poliziotto FBI, Richie DiMaso (Bradley Cooper), a collaborare, pena la detenzione per i crimini commessi in flagranza di reato. Lo scopo è quello di incastrare politici corrotti come il sindaco Carmine Polito (Jeremy Renner) e mafiosi tra cui il temutissimo e pericoloso Victor Tellegio (Robert De Niro). Tuttavia, l’uso degli imbroglioni e dei malfattori per scopi legittimi a volte, anzi sempre, funziona come un boomerang che manda all’aria la dignità e la reputazione personali di chi si impegna per sconfiggere il malaffare.
Come nei suoi film precedenti “The Figther” (2011), dove troviamo la brillante coppia Christian Bale/Amy Adams, e “Il lato positivo – Silver Linings Playbook” (2012), interpretato da Bradley Cooper, Robert De Niro e l’esplosiva Jennifer Lawrence (che ottenne il premio Oscar 2012, come migliore attrice), così in quest’ultimo film, il regista David O. Russell, ancora una volta, mostra i suoi protagonisti come individui che, presentando una, nessuna o centomila maschere - parafrasando il titolo di un romanzo pirandelliano -, cercano di cambiare la propria posizione individuale e sociale con un succedersi di fatti spesso bizzarri, ma soprattutto imprevedibili e per niente scontati. 
Riesce difficile catalogare questo film perché le sue peculiarità e i suoi tratti distintivi sono molteplici e, per taluni aspetti, indefinibili così come le maschere pirandelliane. Essi vanno dal comico all’umoristico, dall’ironico al drammatico, dal sentimentale al divertente, dall’emozionante al grottesco, dal realistico al paradossale. È un film ben recitato e gli attori, tutti bravissimi, interpretano ciascuno la loro parte in modo magistralmente credibile ed eccellente. I dialoghi, inquadrati in brani musicali dell’epoca scelti oculatamente, risultano travolgenti, prorompenti e interessanti creando un incessante turbinio continuo che costringe lo spettatore a seguire dettagliatamente ogni parola, ogni sguardo, ogni azione per evitare di perdere il filo del discorso.
Il film ha ottenuto già 7 nomination Golden Globe, 8 nomination Satellite Awards ed è in odore di nomination Oscar 2014.

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