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venerdì 14 settembre 2012

Silvestrini con il suo primo film “Come non detto” affronta, in chiave briosa, il problema familiare dell’omosessualità



Titolo: Come non detto


Regia: Ivan Silvestrini
Sceneggiatura: Debora Alessi, Roberto Proia
Produzione: Italia, 2011
Cast: Josafat Vagni, Monica Guerritore, Ninni Bruschetta, Francesco Montanari, Valentina Coreani, Valeria Bilello, Alan Cappelli Goetz, […]




Il regista Ivan Silvestrini con il film “Come non detto”, opera prima, esordisce nel mondo del cinema e dimostra di avere estro e competenza di direzione artistica in quanto usa la macchina da presa con scioltezza e delicatezza.
Affronta in questo film il tema dell’omosessualità inserendolo nel contesto sociale, anzi nel contesto familiare che è l’espressione cellulare del primo, dove il machismo è l’unica licenza che può essere accordata ai figli maschi. Riprende questo film, infatti, un po’ il discorso de “Il bell’Antonio” di Mauro Bolognini (1960) tratto dal romanzo dello scrittore siciliano Vitaliano Brancati, con il quale presenta una matrice comune, quella di presunzione di mascolinità che ha un padre nei confronti del figlio maschio: un figlio maschio deve dimostrare a fortiori la mascolinità posseduta dal padre! Non solo. Viene marcata anche la difficoltà psichica che ha un giovane nel manifestare la propria identità sessuale e nel cercare di superare gli stereotipi sociali che ostacolano tale manifestazione. In effetti, però viene evidenziata per quasi tutta la durata del film da una parte la mancanza di coraggio che il figlio Mattia (il bravo Josafat Vagni che abbiamo visto nel film di Gacomo Campiotti, "Preferisco il paradiso") mostra nei confronti dei genitori, se pur separati, la madre Aurora (Monica Guerritore) e il padre Rodolfo (Ninni Bruschetta) che ha una certa predisposizione nei confronti delle donne, nel rivelare il suo status, e dall’altra l’accettazione consapevole ma non rivelata, se pur sofferta, dei genitori di questo status del figlio. Il regista nella parte finale del film, tuttavia, fa meditare sul fatto che forse l’omosessualità maschera l’eterosessualità. Lo dimostra la frase di Mattia nel commiatarsi dall’amica Stefania (la bella Valeria Bilello) prima di partire per la Spagna dove andrà a convivere con il suo compagno amato Eduard (Josè Damment): “Stefania! Anche se fossi etero me ce avrest portato tu co ‘sta fiatella sull’altra sponda…”. La maggior parte degli attori, pur essendo alle prime armi o quasi nel mondo del cinema, tranne Monica Guerritore di indiscutibile bravura e il simpatico Ninni Bruschetta, rivelano scioltezza, piacevolezza e gradevolezza. Un film da vedere, dunque, anche perché è divertente e brioso.

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