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lunedì 11 giugno 2012

“Marilyn” o sulla ricerca dell’amore l’ultimo film di Simon Curtis

Titolo: Marilyn. Titolo originale: My Week with Marilyn. Regia: Simon Curtis. Produzione: Stati Uniti, Gran Bretagna, 2011. Cast: Michelle Williams, Eddie Redmayne, Kenneth Branagh, Julia Ormond, Pip Torrens, Geraldine Somerville, Miranda Raison, Emma Watson, Judi Dench, Dougray Scott, Dominic Cooper, […]. Questa opera di Simon Curtis descrive un piccolo segmento della vita di Marilyn Monroe (interpretata da Michelle Williams) – era il 1956 - durante la lavorazione in Gran Bretagna del film Il principe e la ballerina con la grandissima star del teatro inglese, prestato al cinema, Laurence Olivier (interpretato Kenneth Branagh). La Monroe scomparsa prematuramente nel 1962, è stata considerata dall’AFI (American Film Institute) un’attrice tra le più grandi del mondo. Iniziò a lavorare come modella, ma dopo i primi film come Giungla d’asfalto, Eva contro Eva o Gli uomini preferiscono le bionde il suo successo divenne così strepitoso, tant’è che la sua fama divenne planetaria e con una delle sue ultime interpretazioni quale A qualcuno piace caldo venne premiata con il Golden Globe come migliore attrice. Era il 1959. La sua infanzia da non invidiare, perché orfana e costretta a vivere in famiglie che non sentiva sue, le ha trasmesso quella vacuità di affetto e di sentimenti che lei ha sempre avvertito in sé e che l’hanno spinta a cercare negli altri quella sensibile espressività umana spontanea e quella eloquenza emotivamente tacita per colmare questo suo vuoto affettivo pienamente. Una donna sola alla ricerca di se stessa e di ciò che la sua esistenza non le aveva dato, in definitiva. Non è un caso che all’età di trent’anni aveva già alle spalle tre matrimoni ovviamente tutti falliti di cui l’ultimo con lo scrittore famoso Arthur Miller (Dougray Scott). Ritenuta inizialmente una donna svampita, forse frivola, addirittura superficiale, in effetti era piena di sensibilità e di un pathos fuori dal comune. Era anche timida, incerta, insicura, piena di paure e per questo chiedeva rassicurazioni frequenti alla sua segretaria o cercava la serenità o la fuga dal mondo affidandosi spesso all’uso, anzi all’abuso, di psicofarmaci (barbiturici) e rifuggiva da chi la trattava male o da chi lei riteneva imperioso come sir Olivier. Tant’è che nelle fasi iniziali del film Il principe e la ballerina arrivava spesso in ritardo o addirittura non andava. Simon Curtis è stato bravo nell’esporre questo aspetto sconosciuto di Marilyn e altrettanto brava è stata Michelle Williams che ha saputo tenerne il passo perfettamente facendo rivivere la Monroe nell'animo degli spettatori che l’hanno conosciuta, illo tempore, per i suoi bellissimi film. Simon Curtis è stato anche così abile che in una piccola frazione della vita vissuta da Marilyn ne ha raccontato tutta l'esistenza risaltandone il carattere e la personalità pienamente alla perfezione. È riuscito a rivelare al pubblico la vera soggettività di Marilyn anche con quel particolare ancheggiare sui generis del suo procedere con cui incantava lo spettatore ed ha saputo, tramite la valente e bella Michelle Williams, evidenziarne alla perfezione la bellezza del corpo e la personalità, spontanea, debole, infelice, desiderosa di tanto amore. Il film, apprezzato al Festival del cinema di Roma e due nomination al premio Oscar, è tratto dalle memorie di Colin Clark (Eddie Redmayne), regista e scrittore, morto nel 2002 in cui è descritta l’esperienza giovanile personale sul set del film Il principe e la ballerina e dei giorni che egli ha trascorso con Marilyn. Clark, in quelle sue pagine autobiografiche, ha fatto risaltare sia la personalità di Marilyn che il suo breve ma appassionato flirt con l’attrice. Nel cast grandi attori come Julia Ormond (Viviene Leigh), Miranda Raion (Vanessa), Judi Dench (Sybil Thorndicke) e altri hanno reso ancor più prezioso e magnifico questo gioiello del cinema anglo-americano.

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