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giovedì 26 gennaio 2012

L'illusione è una medicina che aiuta a vivere nel film "Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni" di Woody Allen



Titolo: Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni



Regia: Woody Allen



Produzione: Spagna, Stati Uniti, 2010



Attori: Antonio Banderas, Gemma Jones, Anthony Hopkins, Freida Pinto, Naomi Watts, Gemma Jones, Lucy Punch, Neil Jackson, Anna Friel






Questo film del grande regista Woody Allen emana un percettibile profumo filosofeggiante arricchito da fantastiche musiche dal sapore barocco. Il regista, infatti, affronta un tema fondamentalmente sostanziale per l’esistenza degli esseri umani perché con una sottile, quasi inavvertibile, tenue e ironica vena pessimistica tratta, per tutta la durata della pellicola, con la descrizione di varie intricate situazioni familiari, il discorso sul senso della vita: la nostra esistenza ha un senso solo se ci si aggrappa necessariamente a personali illusioni che, al pari di “medicine”, ci danno la carica per continuare a vivere.
Il film si srotola attorno ad una coppia: lui, Roy (Josh Brolin), è un medico mancato che cerca di fare lo scrittore invano, invaghendosi nel frattempo di una giovane promessa sposa rovinandole il matrimonio, e lei, Sally (Naomi Watts) è un’assistente di una galleria d’arte che si prende una cotta per il suo direttore. Hanno, parimenti, una vita aggrovigliata Helena (Gemma Jones), la madre di Sally, divorziata, che si rivolge ad una chiromante che le fa credere dell’esistenza di una seconda vita, e il padre Alfie (Anthony Hopkins), ormai avanti negli anni, che, per mostrare vanamente la sua giovinezza ricorre all'uso del viagra, dopo essersi preso una cotta per una prostituta sciocca e vistosa, la quale oltretutto diventa la sua nuova moglie. Ognuno dei personaggi si crea, dunque, un’illusione che, come descrivo in un mio recente romanzo Come fumo nell’aria (2010, ed. Prospettiva editrice), svanisce, si dissipa, si dissolve, si dilegua lasciando l’amaro in bocca. Non è uno dei migliori film di Allen, in quanto non sempre riesce a coinvolgere, come invece è nel suo stile, pienamente lo spettatore, ma comunque non lo fa annoiare.






Fonti:






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