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mercoledì 25 ottobre 2017

“Suburra” mette a nudo gli intrecci tra i poteri politico e religioso con la criminalità

Titolo: Suburra
Regia: Stefano Sollima
Sceneggiatura: Sandro Petraglia
Produzione Stato: Italia, 2015

Cast: Pierfrancesco Favino, Elio Germano, Claudio Amendola, Alessandro Borghi, Greta Scarano, Giulia Elettra Gorietti, Antonella Fassari, Jean-Hugues Anglade, Adamo Dionisi, Giacomo Ferrara, […]
Trasmesso su Rai2, in prima serata, ripropongo questa recensione scritta e pubblicata 2 anni fa.
Stefano Sollima,  dopo il successo di ACAB  - All Cops are Bastard (2012), con Suburra rivela la sua indole di regista orientato verso la descrizione della criminalità realizzando una altra bella pellicola cinematografica. Con una concretezza sfrenata e una esacerbata crudezza realistica, infatti, Sollima fotografa la Roma di oggi, capitale d’Italia, con i suoi fatti e misfatti latenti, in cui mette in evidenza la corruzione dilagante, che rappresenta il trait d’union del potere politico e quello religioso con quello criminale che si coordinano, si sfidano, si ingannano e cercano di annullarsi senza però riuscirci. Persone innocenti, alias cittadini inermi e inconsapevoli, che anche se caratterizzati da difetti umani, non hanno niente da spartire con questi delinquenti che, in connubio con politici di malaffare e prelati d’alto rango, gli fanno patire violenza e ricatti incredibili e inauditi. Sono vittime, come lo è il popolo italiano, di signori e padroni di tutti i tipi, politici, religiosi  alla mercé di criminali ignoranti e arroganti che manifestano una violenza non solo fisica ma anche psicologica tale da fare rabbrividire al solo pensarci. In questo quadro nefando e odioso s’erge sullo sfondo la città di Roma piena di luci e di colori che ne esaltano la bellezza e la magnificenza, uniche al mondo.
Il titolo del film Suburra, con cui oggi si indica un luogo malfamato, immorale e fecondo di criminalità, deriva dal latino Subura o sub-urbe quartiere dell’antica Roma, oggi localizzato nel quartiere Monti, dove abitava una popolazione miserabile e ignorante. Il collegamento storico è necessario e irrinunciabile.
Sollima prende spunto da questo per descrivere non solo un potere politico corrotto, in cui la falsa integrità è preludio di richiesta immorale di poltrone d’alto prestigio oltre l’indecenza e la spudoratezza, che rende tutti i politici todos caballeros (tutti cavalieri), frase pronunciata dal re di Spagna Carlo V durante una sua visita ad Alghero nel 1541, e usata oggi in tono sprezzante per descrivere quelle proposte tendenti ad estendere dei particolari privilegi, annullando così di fatto la distinzione o il prestigio derivante dagli stessi.
Ma si potrebbe usare anche la frase tutti colpevoli, nessun colpevole pronunciata dal leader socialista Bettino Craxi in Parlamento, all’alba di Tangentopoli, con la quale si intende che se la corruzione è dilagante e diffusa, essa rientra nel costume e, in quanto tale, non è censurabile.
Non si salva neppure il potere religioso in connubio sia con i politici corrotti ma anche con la criminalità organizzata rappresentata magnificamente da Samurai (Claudio Amendola), tant’è che un papa (si allude alle recenti dimissioni di papa Benedetto XVI), scoprendo un’immoralità inimmaginabile e incontrollabile dentro un’istituzione che propaganda la moralità a livello universale e se ne fa scudo, preso da crisi di coscienza, si arrende perché si ritiene inerme a combatterla e non fa altro che dimettersi dal trono assegnatogli.
Tutto si svolge in una Roma piovosa, bisognosa cioè di una pioggia purificatrice che la rigeneri e le dia lo splendore di sempre e che inciti il popolo a rivoltarsi contro la criminalità, così come fa Sebastiano (Elio Germano) o come fa Viola (Greta Scarano), la quale però rimasta illesa rappresenta il germe che dà continuità alla criminalità.
Suburra è un film da vedere perché fa scoprire ciò che il cittadino intuisce.
Oltre agli attori citati, Pierfrancesco Favino e Claudio Amendola ancora una volta esprimono la loro indiscussa bravura.

Filmografia
La squadra e Crimini (serie tv,1998), Romanzo criminale – La serie (serie tv,2008), Gomorra – La serie (serie tv, 2012- 2013), ACAB – All Cops are Bastard (2012).
Francesco Giuliano

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