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martedì 8 novembre 2016

“Adaline - L'eterna giovinezza” descrive cosa potrebbe succedere se non si invecchiasse

Titolo: Adaline – L’eterna giovinezza
Titolo originale: The Age of Adaline
Regia: Lee Toland Krieger
Sceneggiatura: J. Mills Goodloe, Salvador Paskowitz
Produzione Stato: USA 2015

Cast: Blake Lively, Michiel Huisman, Kathy Baker, Amanda Crew, Harrison Ford, Ellen Burstyn, Richard Harmon, Anthony Ingruber, Anjali Jay, Linda Boyd, Barclay Hope, Chris William Martin, Aaron Craven, Jane Craven, Hugh Ross (voce narrante), […]
Quello che capita ad Adaline (Blake Lively), un evento che le procura “l’eterna giovinezza”, è qualcosa di straordinario e inconsueto nella storia del mondo, ovviamente fantastico. Un pretesto che serve al giovane regista del film, Lee Toland Krieger, e ai suoi due sceneggiatori, J. Mills Goodloe e Salvador Paskowitz, di raccontare una storia curiosa, bizzarra e avvincente, a tratti anche drammatica e piena di colpi di scena, di una donna attraente e bella che, arrivata ad una certa età, a ventinove anni, non invecchia più. Non una ruga, non un capello bianco, non un mutamento dei suoi caratteri fisici! Conserva una bellezza a dir poco strabiliante, in un secolo di storia, a partire dal 1908, in cui guardarsi allo specchio non le procura alcun fastidioso cruccio. O forse sì! Un tema, anche se fantascientifico ma molto interessante, che affronta il discorso sull’eterna giovinezza che, contrario al pensiero eracliteo, secondo cui  “Non si può discendere due volte nello stesso fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va”, urta con lo stereotipo a cui tutti noi, esseri umani, siamo abituati e rassegnati sin dal momento in cui nasciamo, essendo già destinati all’invecchiamento e, quindi, alla morte. Un tema con il quale ci si pone la domanda: cosa potrebbe succedere se una persona fosse dotata di eterna giovinezza e di un eterno presente? Sicuramente dovrebbe rinunciare ai legami sentimentali stabili e duraturi, perché vedrebbe invecchiare le persone che le stanno accanto e cambiare i loro costumi e le loro abitudini, e vivrebbe il susseguirsi delle complicate vicende umane politiche, sociali ed economiche e dello sviluppo tecnologico. Si verrebbe a creare così anche il paradosso innaturale e inimmaginabile di vedere, giorno dopo giorno, invecchiare i propri figli, come avviene alla figlia di Adaline, Flemming (Ellen Burstyn), che ad un certo punto appare molto più vecchia della madre. Oppure, casualmente, si potrebbe verificare che tale ipotetica persona incontri casualmente il primo amore della sua gioventù, William (Harrison Ford), il cui ricordo si era già smarrito nei profondi meandri della dimenticanza. O, ancora, sarebbe costretta a cambiare continuamente residenza ed identità per sfuggire ai sospetti infantili e infondati del servizi segreti americani. Tuttavia, come sosteneva il filosofo romano Lucio Anneo Seneca “Nemo potest personam diu ferre fictam: ficta cito in naturam suam recidunt” (Nessuno può portare a lungo una maschera finta: le cose finte cadono per loro stessa natura).
Un film, in definitiva, che avvince e che coinvolge senza soluzione di continuità lo spettatore per il problema affrontato e per la tensione emotiva che riesce a trasmettergli e che, per questo, merita di essere visto.
Filmografia
December Ends (2006),The Nature of Space & Time (2008), The Vicious Kind (2009), Separatti innamorati (Celeste and Jesse Forever) (2012).
Francesco Giuliano

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